Baronissi: Meeting “Sindrome del Burn-out e logorio professionale”

Il progetto “Informa per la qualità della vita” continua incessante la sua missione di promozione di benessere sociale e questa volta lo fa trattando un tema di forte attualità: lo stress da lavoro correlato. L’appuntamento è per il 12 marzo all’Hotel Dei Principati – Baronissi (SA) alle ore 08:30. Medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, assistenti sociali, insegnanti, poliziotti, sacerdoti, avvocati… rientrano tra le categorie particolarmente esposte a condizioni di logorio professionale o sindrome del burn-out in quanto si tratta di professioni d’aiuto in cui il carico emotivo dell’attività – rapportato alla tipologia dell’utenza – appare più rilevante rispetto ad altre.Al professionista di oggi la società chiede qualcosa in più rispetto al passato, talvolta senza mettergli a disposizione gli strumenti idonei per potersi aggiornare e formare rispetto alle nuove necessità.L’individuo stressato – in burn-out – rende di meno, incorre più facilmente in errori professionali, è più vulnerabile allo sviluppo di patologie somatiche – tradizionalmente correlate allo stress – come le malattie cardiovascolari, o psichiatriche, come l’ansia e la depressione, è più esposto al rischio di infortunio lavorativo, può assumere stili di vita disfunzionali (fumo di sigarette, gambling, abuso di alcolici, irritabilità). Da qui la necessità di realizzare adeguati programmi di prevenzione dello stress lavorativo attraverso strategie ben precise mirate alla formazione degli operatori e all’organizzazione del lavoro e ad una sempre migliore e più qualificata gestione delle risorse umane. Ciò anche alla luce del Decreto legislativo del 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e s.m. Il prerequisito fondamentale per l’efficacia professionale è l’equilibrio dell’operatore; la presenza del burn-out favorisce la demotivazione, la frustrazione e riduce la capacità di affrontare con assertività le problematiche lavorative. Per tali motivi occorrerà formulare progetti di prevenzione con l’obiettivo di rendere l’individuo più consapevole delle risorse di cui dispone al fine di migliorare la sua capacità di gestire e sviluppare le potenzialità della mente, nei suoi aspetti cognitivi ed emotivi.La diretta correlazione tra il grado di soddisfazione professionale e lo sviluppo individuale di abilità cognitive ed emotive conferma l’ipotesi che tali abilità fungano da fattore protettivo rispetto alle condizioni di stress lavorativo. A trattare l’argomento saranno esperti in organizzazione aziendale, docenti e specialisti del mondo della psichiatria e della psicologia, tra i quali il dott. Walter Di Munzio – Direttore del dip. Salute Mentale ASL Salerno ex SA1, il dott. Ferdinando Pellegrino, psichiatra e psicoterapeuta e il prof. Franco Baldoni, professore in Psicologia Clinica, Università di Bologna. Scopo del convegno è quello di riflettere sul tema del burn-out e di tracciare un consenso sulle principali strategie preventive. I Sessione Moderatori Corrado Caso – Mario Colucci  Ore 8.30 – 9.00 Walter Di Munzio (Salerno) Introduzione Ore 9.00 – 9.30 Ferdinando Pellegrino (Salerno) Stress lavorativo e logorio professionale: la sindrome del burn-out Ore 9.30-10.30 Lettura Magistrale Franco Baldoni (Bologna) Lo stress lavorativo in una prospettiva psicosomatica Ore 10.30-11.00 pausa II Sessione Moderatori Vincenzo Ronca – Davide Varini Ore 11.00-11.20 Ignazio Senatore (Napoli) Cinema e burn-out Ore 11.20-11.40 Amoroso Renata (Napoli) Il disagio professionale nella scuola e la valutazione del rischio psicosociale Ore 11.40-12.00 Gianfranco Del Buono (Salerno) Gruppi esperienziali e prevenzione del Burn-out Ore 12.00 – 13.00 Tavola Rotonda – Esperienze a confronto Moderatore  Marilia ParenteRelatori D. Rago – M. Cirino – G. Pannullo – A. Milone – P. Sabatino – S. Lombardi – M. Savino – V. Bisogno – A. Stellato – G.C.Ricciardiello – A. Gambino – G. Esposito Partecipazione gratuita. Su richiesta è previsto l’attestato di partecipazione. Per gli insegnanti la partecipazione vale come aggiornamento formativo