Norme per la promozione del parto fisiologico in Campania

Pietro Cusati

Con la legge n.2 del 2 marzo 2006,pubblicata sul BURC n.12 del 6 marzo 2006, la Regione Campania promuove il parto fisiologico nelle strutture sanitarie pubbliche e private, al fine di ridurre il ricorso improprio al parto chirurgico che non ha prodotto vantaggi in termini di salute. Il legislatore regionale ha considerato che l’elevata incidenza dei tagli cesarei rappresenta un problema di ordine sociale provocando il distacco della gestante dal proprio ambiente familiare trasferendo ‘’l’evento nascita’’ da un fisiologico inserimento nel contesto sociale e familiare ad un patologico isolamento della donna Con questo provvedimento la Regione Campania ha inteso promuovere da parte della donna partoriente una scelta consapevole circa le modalità secondo le quali deve svolgersi il parto,una volta che il medico abbia indicato l’opzione più idonea secondo il proprio giudizio professionale e scientifico ed anche con l’obiettivo di definire compiti,funzioni e requisiti da possedersi da parte di tutti i protagonisti del sistema. Sono previsti corsi di preparazione al parto da ostetriche appositamente formate, la formazione e  l’aggiornamento obbligatorio degli operatori del servizio sanitario regionale e l’attivazione della carta dei servizi, strumento utile alla informazione della paziente sui servizi offerti dal punto nascita, sugli indici di qualità assistenziale della struttura, sull’opportunità di un parto fisiologico. L’art.2 della legge in esame, definisce parto fisiologico ‘’la spontanea modalità di evoluzione dei tempi e dei ritmi della nascita’’. Durante la degenza la donna è informata e consultata tempestivamente circa le procedure cui lei e il bambino sono sottoposti, la loro utilità, efficacia e necessità e le condizioni di salute proprie e del neonato. La donna, a richiesta,prende visione della cartella clinica ostetrica pediatrica. Sono consentite, senza limiti di orario, le visite del partner o di altra persona a scelta della donna, anche in presenza del neonato. La Regione Campania, purtroppo, risulta essere al primo posto in Italia per l’incidenza di tagli cesarei, con un incremento dal 15% del 1980 al 58,9% del 2004, rispetto ad una media nazionale pari al 35,8%, valore percentuale anch’esso alto rispetto al dato internazionale.  Inoltre all’incremento di tagli cesarei non ha corrisposto, nella Campania Felix, una riduzione della mortalità perinatale. L’Assessore alla Sanità,con cadenza annuale, presenta al Consiglio Regionale della Campania una relazione sulla base dei dati forniti dalle aziende sanitarie. Infine, per l’effettivo esercizio del diritto alla salute ed alla tutela della integrità fisica e psichica per i cittadini e le persone residenti a qualsiasi titolo nel territorio regionale, la legge n.1 del 2 marzo 2006, pubblicata nel medesimo Bollettino ufficiale  della Regione Campania n.12 del 6 marzo 2006, stabilisce che le aziende sanitarie promuovono attraverso l’ufficio di relazioni con il pubblico-URP  e l’uso delle tecnologie informatiche la più vasta e capillare informazione sanitaria tra i cittadini per ridurre, si auspica, i tempi e le attese che intercorrono tra la richiesta delle prestazioni sanitarie di base e specialistiche e la loro effettiva erogazione.

 *Direttore Amministrativo Tribunale di  Sala  Consilina- Giudice  Tributario presso la Commissione Tributaria Provinciale di Salerno