Migrantes a caccia di diritti!

di Rita Occidente Lupo

Rosarno, un anno dopo, ha continuato a scendere in piazza la sua rabbia ed a denunciare lo sfruttamento del caporalato: 90.000 immigrati lavoranti, solo 15.000 contrattualizzati a tempo indeterminato. Le stime, emerse in occasione dell’ennesima protesta, che ha registrato l’intervento dei sindacati di categoria, per tracciare un bilancio sull’attuale situazione in cui versa l’universo migrantes nel Paese. Perfino in Capitale, la falange extracomunitaria ha portato all’attenzione istituzionale le condizioni di precaria igiene, d’instabile vivibilità, d’inquietante sopravvivenza, in cui versano quanti vengono costantemente sfruttati nei campi o messi alla berlina di chi li apostrofa ancora in ogni modo. La vendita di frutta, le ore mal pagate, il lavoro senza battute d’arresto, negano le condizioni dignitose a coloro che non hanno altro cielo se non quello della sopravvivenza. Oggi, l’immigrato, ancora sospeso tra permessi di soggiorno, legati ad una contrattualizzazione e lavoro nero, per sbarcare il quotidiano. La grossa rete di sfruttamento, con i suoi tentacoli anche campani, non molla vittime assediate dall’inedia. Incapaci di ritornare sui propri passi o di poter essere lungimiranti. Oggi, Rosarno, ancora attende che le istituzioni si facciano garantiste di condizioni ospitali più eque e di legalità a tutela di ogni lavoratore, al di là della provenienza e del colore della pelle!