Regione: rifiuti, Nappi, mancanza di solidarietà tra i territori

“La brutta vicenda dei rifiuti di Napoli mette in evidenza la mancanza di solidarietà che caratterizza il rapporto tra le province delle Campania: non è possibile, infatti, che sul Piano Sanitario si sia assunta una posizione di durezza nei confronti delle aree interne e dell’Irpinia alle quali, però, si chiede l’ennesimo sacrificio per mettere una toppa alle inadempienze napoletane nella gestione dei rifiuti.”  E’ quanto afferma l’onorevole Sergio Nappi, capogruppo di Noi Sud in Consiglio Regionale, che commenta così la decisione del Governatore Caldoro di disporre l’autorizzazione allo sversamento  in discariche di altre province di quei rifiuti destinati a Terzigno. “Occorre ricordare – prosegue Nappi – che nel recente passato l’Irpinia è già stata costretta ad accogliere i rifiuti prodotti nel napoletano: prima con Difesa Grande e poi con Pustarza, la nostra Provincia si è sacrificata pur di favorire la soluzione di un’emergenza che rischiava di penalizzare irreparabilmente il territorio napoletano.” “Debbo rilevare, però, – sottolinea il consigliere regionale irpino – che, a fronte di un’innegabile e sincera solidarietà, non siamo stati ripagati con la medesima moneta quando si è trattato di rivendicare un’assistenza sanitaria adeguata alla vastità e alle specificità del nostro territorio provinciale.” “La politica campana – aggiunge Nappi – dovrebbe guardare un po’ più in là del proprio orizzonte, tentando di tutelare i territori non nella contrapposizione ma affermando un rapporto sinergico tra le diverse realtà provinciali. Abbiamo bisogno di solidarietà e di reciprocità, di uno sguardo rivolto a 360 gradi, e non di chi si limita a fare la voce grossa imponendo scelte fortemente penalizzanti per le aree interne.”“Dunque, contestiamo a voce alta la decisione di trasferire in Irpinia i rifiuti non smaltiti a causa delle inadempienze dei livelli istituzionali napoletani. Una decisione – conclude Nappi – assunta in virtù di poteri commissariali che, purtroppo, sottraggono la facoltà di decidere a chi è stato chiamato dai cittadini a tutelare con determinazione gli interessi dei propri territori.”