Vita di Missione: i sogni di un missionario, crescere insieme

Padre Oliviero Ferro

Quando vai in un villaggio, una delle prime cose che si fanno è informarsi da chi è composto e da dove vengono gli abitanti. Ti verrà risposto che arrivano da tante parti e che si sono stabiliti in quella zona, perché erano in cerca di lavoro. I problemi sono tanti. Problemi di lingua, di accettazione reciproca, di sconfinamento nei campi altrui, diffidenza e paura. Naturalmente non manca il chiedersi come avere accesso alle medicine, all’acqua potabile e a tanti servizi che ci sono nella grande città, scuola compresa. Allora, una delle prime cose che si cerca di fare è riunire le persone e discutere insieme. La chiesetta della piccola comunità cristiana è il luogo privilegiato per questi incontri. Non si prega soltanto, ma si cerca di crescere insieme. Ognuno dà il suo parere, poi però bisogna prendere delle decisioni. Cosa si può fare. Qualcuno andrà a parlare alle autorità, ma gli altri dovranno incominciare a sensibilizzare il resto delle persone sul problema. I genitori dicono che vogliono avere qualche classe della scuola elementare. Si comincia a dire che bisogna che ogni famiglia cominci a contribuire, sia con i soldi che con il lavoro manuale (costruire i mattoni, pulire il terreno,ecc.). Qualcuno comincia a tirarsi indietro, perché facile parlare. Ma con pazienza, si ricomincia e piano piano il gruppo delle persone che si sono convinte aumenta e alla fine qualche muro comincia a prendere forma. Poi bisogna pensare al tetto, a pagare i maestri…insomma la strada del crescere insieme è lunga e accidentata…Ma se ci crediamo, anche questo sogno un giorno si realizzerà…e così è stato.