Castelcivita: riduzione dei presidi di continuità assistenziale

Per  giovedì 9 settembre  2010 alle h 19:00, c/o la Sala  Manifestazioni in Castelcivita, il presidente della Comunità Montana Alburni Franco Martino ha indetto un incontro per discutere con i sindaci del territorio sulla imminente riduzione dei presidi di continuità assistenziale. La Delibera dell’ASL Salerno sulla ristrutturazione aziendale prevede infatti la riduzione da n 8 presidi , presenti nel territorio Alburni e Alto Calore a n 2 presidi con sede a Roscigno e Roccadaspide. I due futuri presidi dovrebbero avere 8 medici cadauno per un totale di 16 unità, con una turnazione di 2 unità per volta . Il presidio di Roscigno abbraccerebbe i comuni di Aquara, Bellosguardo, Corleto Monforte, Ottati, Piaggine, Sant’Angelo a Fasanella, Valle dell’Angelo. Roccadaspide invece coprirebbe Albanella, Castelcivita, Castel San Lorenzo, Controne , Felitto. La Delibera in oggetto prevede la presenza di un medico ogni 1.500 abitanti, ma chiaro è che non si è tenuto conto della vastità del territorio in questione  e della  reale condizione  delle strade interne, dove la viabilità, soprattutto con l’approssimarsi dell’inverno, presenta  oggettivi problemi di percorribilità. Ed ancora , ogni presidio che fino ad ora ha ospitato 1 unità per turno, dovrebbe invece ospitarne 2, ma non sono in reali condizioni da poterlo fare. Un problema che si prospetta, con l attuarsi di suddetta delibera,  è  la congestione degli ospedali. Poiché l’utente diffidando della lontananza e della impervia viabilità si affiderebbe alle cure del 118 .Si deve risparmiare si, ma è giusto farlo sulla salute degli utenti?

Un pensiero su “Castelcivita: riduzione dei presidi di continuità assistenziale

  1. Si sopprimono 25 presidi di continuità assistenziali in tutto il territorio ex asl sa 3 non tenendo conto della vastità territoriale di circa tremila km2.Si chiede al sanitario del presidio di operare per interventi domiciliari la percorrenza da pochi km fino alla distanza di anche 40 -50 km che aggiunto al ritorno in sede fanno 80 , 100 km a spese dello stesso e con auto propria. Non si tiene conto della viabilità rappresenteta da strade pericolose e prive di ogni forma di manutenzione ,a rischio della propria incolumutà.Non si tiene conto dell’età media dei fruitori del servizio costituito nell’80 % da anziani da 70 anni in su , privi di mezzo di trasporto e senza parenti perchè trattasi spesso di persone sole.Praticamente si chiede a questa persone di arrangiarsi meglio, se riescono a trapassare ,cosi si risparmia di più visto che si smette di erogare le pensioni.Perchè non si eliminano le guardie mediche di tutte le città di provincia provviste di più ospedali? se questo rappresenta la soluzione allo sperpero e il ladrocinio perpetrato negi anni a spese della comunità auguro,a questi responsabili ,ideatori di provvedimenti disumani , di trovarsi prima o poi ( meglio se prima) nelle medesime condizioni di coloro che dovranno subire questa assurda prepotenza.

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