L’angolo del racconto di Rosangela Costa: la sorella nascosta

In una cittadina non molto lontana, viveva una famiglia piuttosto modesta. Il padre era un falegname, la madre una casalinga. Il loro figlio, Sam, era un bambino di tre anni, allegro e spensierato, di piccola statura e con due occhi lucenti, capaci di intenerire chiunque. La vita nella casa di campagna trascorreva tranquilla, ogni giorno uguale al precedente, e, piano piano, passavano giorni, mesi, anni. Quando Sam ne compì cinque, sua madre morì, e un mese dopo si spense anche suo padre. Sam, ormai orfano, viveva per strada, e si accontentava dei pochi spiccioli che la gente gli lasciava accanto. Con quelli, riusciva a stento a comprarsi un pezzo di pane dalla fornaia. Sua figlia, Clara, era una ragazzina di undici anni che, come Sam, non era mai andata a scuola, ma sua madre le aveva insegnato a scrivere, a cantare e a suonare la chitarra. Tutte le sere, Clara usciva di casa per andare a cantare una ninnananna a Sam. «Oh, Clara. Mi sento così solo.E non so che cosa fare» diceva lui. «Sam, tu non devi preoccuparti.Vedrai che riusciremo a trovare una soluzione, ne sono certa!». Lui avrebbe voluto tanto restare con Clara, ma ciò non gli era permesso, poiché suo padre era contrario. Lei voleva bene a Sam e lo considerava come un fratello, ma non aveva il coraggio di rivelargli l’oscura verità che si celava nei suoi occhi. Passò tanto tempo, era arrivata l’estate. Il padre di Clara dovette partire per un lungo viaggio, così Sam si trasferì da lei. Una notte, sua madre gli apparve in sogno, dicendogli: “Sam, ascoltami! Devi perdonarmi,  perché ti ho sempre tenuta nascosta la verità.Ma è ora che tu lo sappia! L’unico avvertimento che voglio darti è questo: tratta bene Clara, lei è tua sorella!!!” A quelle parole, Sam si risvegliò un po’ impaurito. Dopo aver raccontato del suo sogno a Clara, la verità venne finalmente a galla: la ragazzina era figlia solo della madre di Sam, poiché lei l’aveva avuta con un altro uomo. Così, aveva pensato di farla adottare dalla fornaia lì vicino. Si era poi risposata con il suo attuale marito (vero padre di Sam). Il tempo continuava a passare. Un mattino, arrivò una lettera dal luogo in cui si trovava il padre di Sam. La lettera si apriva così:  Carissimi, non pensate che sia vostro marito, vostro figlio, vostro padre a scrivervi questa lettera…Sono Jo, vi ricordate? Il suo compagno di viaggio. È mio dovere, in questa lettera, avvisarvi che lui, adesso, non è più con noi, ma sta egualmente bene. Durante un bombardamento, ha perso la vita, e per me è stato come sprofondare nell’Inferno più cupo. Ma, vi prego, credete a queste mie parole: anche se lui, adesso, è… morto, è vivo nei nostri cuori, e in quelli di tutte le persone che l’amano e che continueranno ad amarlo, per sempre!Tutta la famiglia non trovò pace per un sacco di tempo, soprattutto Clara. Ma la presenza di Sam, in quella casa, rendeva tutto più felice e allegro. Il suo viso, di una dolcezza enorme, emanava in quella casa uno strano calore, che faceva dimenticare il dolore per la perdita del vero padre di Sam, con il quale lei aveva vissuto tanto tempo! Lentamente, il dolore sparì per lasciare spazio alla gioia. Quelli vissuti con Sam furono infatti i momenti più belli che Clara conservò nel suo cuore.

 

 

 

 

 

 

Un pensiero su “L’angolo del racconto di Rosangela Costa: la sorella nascosta

  1. Davvero molto bella, mi piace. Ho però notato alcune cose che non la rendono perfettamente chiara… Mi piace

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