Vita di Missione: Alfabeto Africano, V come Vedere

Padre Oliviero Ferro

Quando pensi di sapere tutto,rischi di non vedere più niente. La tua curiosità diventa sterile, inutile. Ma se invece hai ancora il gusto di conoscere, puoi vedere tante cose. Vivendo tredici anni in Africa, ho imparato a vedere e a conoscere cose che, a prima vista, non sono evidenti. Mi hanno detto che ci vuole pazienza e sapere ascoltare e soprattutto non a vere fretta. La prima cosa è quella di imparare una lingua. Non basta conoscerla a livello grammaticale, ma bisogna sapere che è parlata da persone che vivono in un certo ambiente, che hanno una storia e che hanno dei sogni. Bisogna quindi vedere, al di là delle parole. Poi i gesti. Sono importanti, perché fatti da persone. Non sono cose automatiche,ma hanno un linguaggio che bisogna conoscere e vedere. Quindi i contatti umani. Quando,ad esempio, io do la mano a qualcuno, lo devo guardare in faccia, devo vederlo. La mia mano è il prolungamento di tutto me stesso e chi riceve il mio saluto deve vedere che io mi sono accorto che lui esiste. Per finire, quando cammini nel villaggio, tra le case, nei vicoletti o nella brousse, se noi stai attento, rischi di non vedere tante cose interessanti. Loro si accorgono subito se tu hai visto. Basta poco. Da lì capiscono se tu ti senti a casa tua, se vuoi loro bene o se sei venuto come turista. L’occhio è la porta del cuore. Loro guardano il tuo cuore. Non nasconderlo, ma lascialo vedere anche a loro.