Ramadan e religiosità

di Rita Occidente Lupo

Il Ramadan, sacro per il mondo musulmano. Bandendo l’ira. Partito il mese della purificazione, che vede 8 miliardi d’individui, rispettare il periodo sacro della tradizione: dall’alba al tramonto, tranne per gravi motivi, astinenza di cibo, bevande, fumo e sessualità. Una delle tappe fondamentali del cammino religioso, insieme al pellegrinaggio, alla preghiera, alla testimonianza di fede ed all’elemosina. L’apparizione dell’arcangelo Gabriele al profeta d’Allah, Maometto, per dettare il Corano. Così, nel nono mese del calendario arabo, al primo bagliore della luna crescente,  il rituale islamico, raddoppiante l’attenzione delle Forze dell’Ordine. Durante tale periodo, frequenti attentati e delitti degl’integralisti. Ossequiosi alla tradizione, i Musulmani intenti al rispetto del Ramadan, la cui infrazione severamente punita. La religiosità, specialmente interiore: colloquio con Allah, dall’alba al tramonto, scandito attraverso varie fasi della preghiera rivolta a La Mecca. Senza blandizie e mezze misure, tranne debite eccezioni di alcune categorie, ogni musulmano vede nel Ramadan, l’acme della propria fede, che gli offre l’opportunità di purificare il proprio spirito, facendo ammenda delle proprie colpe.