I nodi decisivi

Angelo Cennamo

L’eterno duello tra Fini e Berlusconi, arricchitosi della recente appendice monegasca, rischia di impantanare una legislatura che il centro destra stava amministrando con grande scioltezza e serenità, visti i numeri di cui poteva godere alla camera e al senato. Pdl e Lega, dal 2008, infatti, erano riusciti ad inanellare una serie di successi elettorali senza precedenti : politiche nel 2008, europee nel 2009 ed amministrative nel 2010. Il Pdl volava nei sondaggi e la popolarità del suo leader era alle stelle, nonostante la grave crisi economica avesse messo in ginocchio mezzo mondo. Nulla sembrava potesse sconvolgere un esecutivo solido e ben avviato nella realizzazione del programma elettorale, mentre con la recente manovra finanziaria il ministro Tremonti era riuscito a guadagnarsi il plauso di tutti gli organismi internazionali. Ma non basta. Il centro destra poteva, infatti, giovarsi della crisi profonda in cui sono cadute le forze della sinistra, a cominciare dal Pd di Bersani, in perenne crisi di identità e di contenuti, costretto a strumentalizzare finanche le bizze del presidente della camera per sperare di disarcionare Berlusconi da Palazzo Chigi. Insomma, possiamo dire che era in atto una sorta di idillio tra la maggioranza ed il suo elettorato, che lasciava ben sperare per il futuro della legislatura ed il completamento del programma. E poi? L’imprevedibile. Una risalita nei consensi del Pd? Un grave scandalo giudiziario che abbia pesantemente coinvolto il premier, tanto da costringerlo inesorabilmente alle dimissioni? No, a parte qualche tentativo maldestro che però rientra nella normalità del clima persecutorio degli ultimi anni. A rompere l’idillio, o, come si suole dire in casi simili, il “giocattolo” del Pdl, è stato chi meno te lo aspetti, nientemeno che il suo cofondatore : Gianfranco Fini, e per giunta dal pulpito neutro della presidenza della camera, istituzione poco affine al tatticismo ed alla propensione attiva nelle questioni della politica. Cosa abbia spinto Fini ad un costante e reiterato stillicidio di dissensi verso le iniziative del premier, dando vita ad uno snervante e compulsivo controcanto, se lo stanno chiedendo in tanti. Ed è inutile arrovellarsi ancora la mente sui perchè e i come. Quello che conta, adesso, è venirne fuori prima possibile. Berlusconi ne è consapevole, ed è per questo che al rientro dalle vacanze porrà subito sul tappeto le questioni politiche sulle quali i finiani non potranno più tergiversare : fisco, giustizia, meridione e federalismo. Il voto è previsto già per settembre, ma stavolta chi si astiene è perduto.

11 pensieri su “I nodi decisivi

  1. aspetto, aspettiamo tutti con ansia, settembre. per scoprire cosa farà il nostro presidente del consiglio. e soprattutto in che modo riuscirà a rispondere alle questioni poste da fini. questioni che buona parte degli elettori di questa maggioranza, compreso l’articolista, non riesce a vedere e capire. è mia impressione che il luccichio della retorica libertaria, liberista e liberale, del premier abbagli i suoi seguaci. i quali da una parte sono confortati nel sapere che tanto l’opposizione non vale una cicca, non fosse altro perchè comunista e mangiapreti, e dall’altra nel sapere che fini è un traditore che faceva affari a montecarlo con una casa del partito con cui ha fatto dei traffici. chiaro tutto questo è venuto fuori ora così per caso.
    io non credo che questo governo abbia fatto così tanto bene che avrebbe dormito sonni tranquilli, anzi l’ubriacatura elettorale ha fatto perdere il senso della realtà e la capacità di capire la gente, senza la sparata di fini.
    sono d’accordo che tremonti, speriamo che l’abbia fatto senza trucchi, ha fatto tornare i conti. egli ha tagliato il più possibile e mentre ha ricevuto, giustamente, riconoscimenti istituzionali importanti -in altri tempi derisi- non siamo ancora in grado di capire la reale ricaduta sociale e quindi l’impatto anche come consenso politico. da meridionale metto in evidenza che le manovre di tremonti tendono a salvaguardare lo status quo a nord e tagliare, comunque a sud.
    ora caro angelo (cennamo) per quale motivo ti rifiuti di dibattere le questioni che pone fini e il suo gruppo? perchè semplifichi e lo vuoi far apparire un traditore ingrato e anche un poco malandrino? già sulla colossale questione morale di questa nuova destra italiana al governo hai sminuito, tergiversato sviato dando la colpa all’opposizione comunista mentre pezzi di primo piano del governo cadevano ad uno ad uno ed in campania è stata distrutta, dalla vergonga, buona parte del gruppo dirigente.
    io ti invito a considerare che fino non ha più bisogno di essere traghettato da nessuna parte e questo lo ha reso indipendente. e come quando un figlio raggiunge la maggiore età che chiede il proprio spazio e vuole dire la sua. quindi ribadisco che fino ad oggi solo apparentemente comandava berlusconi, in realtà tutte le decisioni eravo vagliate e validate dalla lega, e questo ha dato fastidio a fini che rivendica la salvaguardia delle politiche meridionaliste e una maggiore tranquillità istituzionale. mi piacerebbe che un giorno riferissi su questo benedetto programma approvato dagli italiani.
    credo che fini abbia diritto a rivendicare una prorpia opinione indipendente senza essere minacciato o ricattato sul piano personale ma solo su quello squisitamente politico.
    il processo finiano fa pari con quello che a suo tempo ha fatto la sinistra radicale nello schieramento opposto e la scelta di veltroni di correre da solo, scelta che molti dell’attuale maggioranza giudicarono fessa. sicuramente era fessa, perchè ridusse le poche possibilità di combattere, ma era logica per chi si propone di avere non solo numeri ma anche comunità di intenti. ed è questa comunità di intenti che manca a questa maggioranza la quale si regge solo alla condizione che il bastone del comenda e le scelte politiche sia vagliate a piacimento dalla lega. altro che programma altro che maggioranza coesa. concludo nel dirti che secondo me il bagliore e il carismo del premier a settembre sarà meno potente e allora, potrebbe succedere che alcuni suoi seguaci aprano inizino a vedere le cose in maniera diversa e allora anche tu caro angelo (cennamo) potresti vederla in maniera meno partigiana.

  2. “Ed è inutile arrovellarsi ancora la mente sul perchè e come…”
    Ma guardi che, con un pò di buona volontà, non ci sarebbe mica tanto d’arrovellarsi. Basterebbe solo non appagarsi delle comiche finali.

  3. sig. Cennamo, definire Fini cofondatore del PdL a me sembra eccessivo.
    La sua specificità la si può trovare in un solo termine: opportunista.
    Voglio ricordare a me stesso che solo qualche settimana prima di sciogliere All Naz, il Finito..nazionale ebbe a dichiarare, allorché Berlusconi a S. Babila lanciò il progetto PdL, : “siamo alle comiche finali”.
    La caduta del governo Prodi, i sondaggi che portavano All.Naz ai minimi storici, in particolar modo dopo che il nostro opportunista aveva preso posizioni stravaganti, per un uomo che si definiva di destra, sulla Procreazione Assistita, il Diritto alla Vita, gli omosessuali e dopo aver “fregato”, ancora una volta, la donna ad un amico( Gaucci), portò il furbetto di Montecarlo a saltare sul carro di Berlusconi, lucrando prebende insperate,
    Il “fumatore di spinelli”, non può accettare, racchiuso nella sua megalomania, i successi internazionali di Tremonti e dello stesso Berlusconi, e per questo motivo sta tentando di sparigliare le carte.
    La sua carriera è ormai al tramonto e non si tarderà a scoprire che “ sotto le cravatte eleganti e colorate, non c’è NIENTE”.

    Berlusconi ha una colpa, quella che come uomo concreto non abbia saputo giudicare la persona per quello che è: uno sfascia “carrozze”(visto che il nostro ha già distrutto due partiti, MSI dn. e All. Naz.) e per questo motivo se avrà gli attributi dovrà andare subito alle elezioni affinché relitti della politica, (Rutelli,Casini e pannelliani vari) non si coalizzino per conservare ancora i loro privilegi.
    in bocca al lupo

  4. Caro Michele ( Zecca),
    la mia riposta te l’ha già data Lupo Solitario. Lui ha ragione quando dice che Fini non ha cofondato nulla. Fini senza Berlusconi non poteva fare la carriera che ha fatto. A Berlusconi Fini deve tutto. Tu, Michele, parli di legittimo dissenso. Ma il dissenso è ben altra cosa. Fini dal primo giorno della legislatura ha un solo tarlo : logorare la leadership di Berlusconi ed affondare il (suo) partito. Sui temi libertari si può ragionare, ma Fini di quei temi non sa cosa farsene se non sono funzionali alla eliminazione del premier.

    AC

  5. Per me, lo Di.Co.* con rammarico, Fini ha solamente tradito.

    Mi permetto fare un esempio. Se nella Redazione di dentro_Salerno si appalesassero differenze di vedute non appianabili tra il Direttore Responsabile e il dott. Bianchini sono certo che l’una o l’altro lascerebbe la testata senza proclami velenosi.

    Nulla di quanto chiede il gruppo Fini è stato mai nei programmi della PdL. Le loro sembrano le stesse idee di frange delle famose prodiane ammucchiate^.

    * Diritti dei Conviventi poi C.U.S. Contratti di Unione Solidale.
    ^ c.d. Unione.

  6. allora bisogna dire la verità: fini è stato cacciato dal pdl. e solo per questo motivo ha diritto di fare la politica che gli pare. con la cacciata non esistono più vincoli di coalizione o elettorali. pur capendo la delusione di ex msi o an o addirittura di ex novo pilitici che hanno aderito al pdl, e mia opinione che questo processo disgregante darà ancora lungo è il lgogorio della politica senza le fondamenta di chi sa accogliere le differenze e di chi si sente di vivere senza un capo o conduttore al quale non bisogna dire mai di no. ed è facile prevedere che questo processo a sud sarà ancora più grande perchè tremonti per quanto bravo tutela interessi legati nord.
    per quanto tempo gli elettori del pdl tolleleranno questa situazione?
    comunque un popolo che accetta lo strumento del ricatto come arma politica e rifiuta la difesa delle proprie idee per salvaguardare una maggioranza di comodo e un popolo senza schiena.
    perciò, carissimi, coraggio su con la schiena.

  7. Non condivido la tua analisi, Michele.

    Tu continui a parlare di legittimo dissenso e di padroni. 1) Fini è stato per 15 anni il monarca assoluto di AN; 2) Fini contrasta il governo ed il premier da mesi, non da oggi; 3) Fini ed il suo gruppo hanno già approvato provvedimenti che successivmente hanno rinnegato ( processo breve, legge sulle intercettazioni…..); 4) Tremonti non difende il nord; difende chi non pretende, come i meridionali, di vivere di assistenzialismo e chi non sperpera denaro pubblico.

    AC

  8. ok ho capito tra moglie e marito….
    comunque io che ho altre idee vi auguro che questo travaglio sia il migliore e meno doloroso e più chiarificatore possibile. però viva le differenze le quali ci migliorano, riempiono e arricchiscono.
    a settembre vedremo.

  9. mi consenta.
    1) Tatarella forse era l’unico a cui non occorreva un monarca;
    2) Fini non è mai stato un dipendente dell’azienda padronale, ma aveva un Partito tutto suo;
    3) Il programma elettorale certamente sottintendeva la salvaguardia di Silvio, ma fin quando lo permetta la decenza;
    4) I terroni assistiti e, magari, Roma ladrona: in pieno delirio leghista.
    Altro che rivoluzione liberista.

  10. x panormo
    mi sa di un falso “romanticismo” la sua analisi.
    Lei occulta la verità attuale, nascondendo l’immondizia sotto il tappeto.
    in bocca al lupo

  11. nulla di più “romantico” delle tante menti perse dietro un parrucchino incatramato.
    La più larga maggioranza che abbia mai avuto un governo italiano …persa dietro gli inghippi di un magliaro.

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