Capezzano: Napulantica, la sede sociale riapre tra due settimane

  L’associazione Napulantica ha salutato soci e amici con una serata “mediterranea” tra suoni, profumi e sapori tipici locali. Fernando Galano, Matteo Masullo, Elio Greco, Giuseppe Chiumento, Mario Caggiano e Gino Favero hanno animato il salotto con un excursus attraverso il variegato panorama musicale della Napoli più vera e tradizionale. Un coinvolgente mix di suoni e voci, per condividere insieme, vecchi e nuovi amici, la passione per la canzone napoletana e il piacere per le cose buone della cucina mediterranea. Periodo: 04/08/2010 –  04/08/2010 Gran cerimoniere l’instancabile Giovanni Barbarulo; note di merito alla cucina di Clementina Maglianico e al savoir-faire di Simona Moroli. Scegliendo di interpretare alcuni dei brani più suggestivi e significativi di vari artisti e compositori partenopei, Fernando Galano alla chitarra e Matteo Masullo al mandolino, con stile marcato e inconfondibile, hanno apportato un valore aggiunto ai classici della canzone di Napoli, spaziando da La Bruna a Luna Rossa, da Tu si ‘na cosa grande ad Accarezzame; proprio quest’ultima canzone ha ispirato il quadro di Stefano Trapanese, artista salernitano emergente, vincitore del Concorso Estemporaneo di Pittura e Scultura promosso dall’Accademia Alfonso Grassi. Trapanese, assiduo frequentatore dei salotti musicali di Napulantica, ha esposto la tela che ha intitolato “Accarezzame” nei locali di Capezzano, in occasione dell’ultima serata prima della pausa estiva. Da menzionare la vivacità degli arredi arricchiti da fotografie artistiche e vari strumenti musicali ( nacchere, putipù, tammorre e triccaballac), rendono particolarmente elegante il contesto gli arredi artigianali in ferro battuto realizzati da Luigi Favero. I salotti musicali dei Napulantica sono aperti a tutti, ogni martedì sera. Ciascuno porta con sé quel che ha: strumenti se si ha capacità di suonare, voce se si ha voglia di cantare, piatti tipici se piace cucinare, quadri se si è bravi a dipingere e altro ancora. “L’importante – come dice Fernando Galano – è stare insieme e stare bene, nel segno della tradizione”.