Monte San Giacomo: la Shoah a teatro

Aldo Bianchini

Il 7 febbraio 2010 alle ore 19.30, presso il Palazzo Marone di Monte San Giacomo, si terrà una rappresentazione teatrale sulla Shoah, dal titolo “Eutanasia di un ricordo”, con regia di Mimmo D’Ambrosio. Lo spettacolo nell’ambito delle iniziative culturali promosse dall’Associazione  “Terenzio Castella” sempre di Monte San Giacomo, per l’anno 2010. Appunto il corposo cartellone teatrale Presenta: La Shoah – eutanasia di un ricordo a cura dell’  Associazione Culturale “ARES” Il progetto teatrale, l’adattamento, le musiche di scena, i contributi filmati e la regia sono stati curati da Mimmo D’Ambrosio. La scena: un luogo della mente. Il cast: Magda (Luisa Lambertini), voce della nonna (Angela Trezza). La regia attenta di Mimmo D’Ambrosio ha diramato anche brevi cenni sui testi della sceneggiatura del lavoro. Eutanasia di un ricordo ha come scena un luogo della mente. Come la memoria. Anche la memoria si dispiega in un luogo della mente. La memoria può tutto perché è ovunque e in nessun luogo. In questo viaggio, entriamo immediatamente nel monologo di Magda, che dal suo coma, in uno stato tra la vita e la morte (accompagnandoci alla fine del dramma sulla sua pietra tombale), ricorda e il ricordare le suona strano. E non ricorda solo fatti, eventi concreti, accaduti, ma ricorda ricordi. Ricorda il processo attraverso cui sua nonna, che non nessun altro ricordava il suo essere stata cavia, nei campi, esprimeva queste sue memoria con la Magda bambina, inconsapevole oggetto del passaggio del testimone. Perchè il ricordo, la memoria, e qui in questo dramma il ricordo per eccellenza delle nostre generazioni di sopravvissuti, il ricordo della Shoah. I campi, la morte, la sopravvivenza. Eutanasia di un ricordo è un’allucinazione, sia per chi ne partecipa come pubblico che per chi lo interpreta. Un’allucinazione sia vocale che fattuale, e attraverso il ricordo della voce della nonna e il ricordo del sogno di Daniel, il marito, Magda che, un attentato ha piombato nel coma, un attentato che l’ha colpita perché ebrea, cercherà invano di uscirne attraverso la memoria. Allucinazione collettiva fu definita anche la spinta che ricevette chi operò poi i massacri nei lager e fuori. Insomma uno spettacolo davvero interessante che farà certamente trattenere il fiato che si recheranno nel prestigioso palazzo Marone di Monte San Giacomo domenica 7 febbraio prossimo.