Regionali: de Cristofaro, Sinistra Ecologia Libertà “Donne violate”

Abbiamo accolto il XXI secolo con rinnovata speranza verso il futuro,  verso una scienza che scopre nuovi orizzonti, eppure ci trasciniamo dietro vecchie atrocità che colpiscono quella che è stata definita l’altra metà del cielo, una metà che continua ad essere violata.  Le pagine dei giornali  sono  piene di notizie che riportano raccapriccianti casi di violenza sessuale…Due rumeni violentano una ragazzina quattordicenne a Roma… Un ventottenne bolognese arrestato per atti sessuali su un minore…Un bidello accusato di molestie ai danni di  studentesse della scuola dove lavorava… e l’elenco potrebbe continuare a lungo… ma tutto questo perché accade? Perché ancora oggi il corpo di una donna, di una adolescente, di una bambina è considerato un oggetto da poter calpestare? Quale aberrazione culturale porta ragazzi o uomini a bussare alla faccia di una donna e a muoverle violenza? E oltre al corpo, la psiche riuscirà mai a reagire alla lacerazione permanente che il violentatore ha determinato? Secondo uno studio ISTAT sono circa 6 milioni 743mila, ossia  il 31,9% le donne di età compresa tra i 16 e i 70 anni, che hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della vita. Tra queste le violenze da parte del partner  si aggira intorno al  14,3%, e da parte di ex partner, 17,3%. Un altro grave dato è che circa il  95% delle violenze subite dalle donne non sono denunciate e che un terzo delle donne non ne ha parlato con nessuno. L’indagine anonima dell’Istat ha dato la forza di denunciare per la prima volta, questo a riprova che la donna continua a sentirsi in qualche modo responsabile di ciò che le è accaduto e che preferisce il silenzio alla denuncia, terrorizzata  dal fatto che per troppi anni nei processi di tale natura da vittima è diventata accusata, da violata è stata considerata ammaliatrice da una cultura italiana che non dimentichiamo solo nel 1981, meno di vent’anni fa, abolisce dal codice penale il “delitto d’onore”. E’ evidente dunque che è soprattutto un problema culturale ed è in tal senso che si deve operare con continui momenti di confronto, che vanno ben oltre la “Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne” e che, affrontando la problematica nel modo giusto, possano squarciare il muro di un’educazione sbagliata, di amicizie sbagliate, dell’omertà del branco. Ecco perché bisogna combattere una Misoginia che è ancora intorno a noi ed è la porta della violenza verso le donne, con leggi adeguate che puniscano sempre più severamente i molestatori e non mettano sul banco degli imputati  la vittima, come spesso accade. E’ importante non dimenticare che è violenza quando per strada o a scuola un uomo o un ragazzo fa apprezzamenti offensivi; è violenza quando in ufficio ci viene detto: “Se volevi la gentilezza e fare la mamma, allora te ne stavi a casa”; E’ violenza la paura che si può avere di tornare a casa da sole di sera tardi; E’ violenza continuare a vedere vendere i corpi delle donne consapevolmente o forzatamente. “Chi è nell’errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza.”…scriveva Goethe ed è quella verità e quella forza che dobbiamo aiutare a ritrovare ai nostri giovani, affinché non si verifichino più atti di violenza, non solo da parte dei singoli, ma anche da parte di società che attuano riti tribali contro la persona umana, non solo sulle donne, ma anche su quanti subiscono quotidianamente atti di violenza: minori, portatori di handicap, emarginati, quanti sono messi da parte e maltrattati da un mondo che perdendo i valori morali, fondamento del suo esistere, non sa di perdere anche se stesso.