Natuzza Evolo: parlare coi defunti, testimonianze ed intervista

don Marcello Stanzione

Il dottor Franco Stilo racconta: “Nel 1985 o nel 1984 mi sono recato da Natuzza e le ho fatto vedere le foto di una mia zia e di mio nonno, defunti. Le feci vedere prima la foto di mia zia. Natuzza, immediatamente, con una rapidità impressionante, senza nemmeno pensarci minimamente, si illuminò nel volto e, tutta contenta, disse: “Questa è santa, si trova in paradiso con la Madonna”. Quando prese la foto di mio nonno, cambiò invece espressione, e disse: “Questo ha molto bisogno di suffragi”. Io rimasi stupefatto per la rapidità e la sicurezza con la quale diede le risposte. La zia, Antonietta Stilo, nata il 3.3.1932 e morta l’8.12.1980 a Nicotera, fin da bambina era religiosissima e a 19 anni andò a Napoli per diventare suora, ma subito dopo si ammalò e non potè proseguire, ma pregava sempre, era molto buona e gentile con tutti, ed offrì sempre la sua malattia al Signore; mio nonno Giuseppe Stilo, invece, il padre della zia, nato il 5.4.1890 e morto il 10.6.1973 non pregava mai, non andava mai a messa, qualche volta bestemmiava e forse non credeva in Dio, mentre la zia era tutto l’opposto. Natuzza di tutto ciò naturalmente non poteva sapere nulla ed io, ripeto, rimasi meravigliatissimo per la rapidità eccezionale con la quale Natuzza mi diede le risposte”.Il professor Valerio Marinelli, uno scienziato autore di diversi libri sulla Evolo, una volta le domandò: “Soffrono anche il freddo, ad esempio, le anime del Purgatorio?”. E lei: “Sì, anche il vento e il gelo, a seconda dei peccati hanno una pena particolare. Ad esempio ai superbi, ai vanitosi ed agli orgogliosi, è destinato di stare nel fango, ma non è un fango normale, è un fango di putredine. Il tempo nell’aldilà è come questo qua, ma sembra più lento a causa della sofferenza. Nessuno conosce i misteri dell’aldilà, e gli scienziati conoscono solo la millesima parte di quello che c’è qui nel mondo terreno”. Il dottor Ercole Versace di Reggio Calabria ricorda: “Un mattino di tanti anni fa, mentre io, mia moglie e Natuzza pregavamo insieme nella cappellina a Paravati, e non c’era nessun altro con noi, ad un certo punto Natuzza divenne luminosa in volto e mi disse: “Dottore, voi avevate un fratello che è morto quando era piccolo?”. Ed io: “Sì, perché?”. “Perché è qua con noi!”. “Sì, e dove sta?”. “In un prato verde, bellissimo”. Si trattava di mio fratello Alberto, che morì a quindici anni, il 21 maggio 1940, per un attacco appendicolare, mentre studiava a Firenze al Collegio della Quercia. Natuzza non aggiunse altro”.Suor Bianca Cordiano delle Missionarie del Catechismo, dichiara: “Ho chiesto molte volte a Natuzza dei mie parenti defunti. Quando le ho domandato di mia madre mi ha detto subito, con un’espressione di gioia: “E’ in paradiso! Era una santa donna!”. Quando le domandai di mio padre, mi disse: “La prossima volta che venite vi darò la risposta”. Quando la rividi, Natuzza mi disse: “il 7 ottobre fate celebrare una Messa per vostro padre, perché salirà in paradiso!”. Rimasi colpita profondamente da queste sue parole, perché il 7 ottobre è la festa della Madonna del Rosario e mio padre si chiamava proprio Rosario. Natuzza non conosceva il nome di mio padre”. E’ opportuno adesso riportare una parte dell’intervista del 1984 concessa dalla mistica calabrese al noto professore Luigi Maria Lombardi Satriani, docente di antropologia di estrazione marxista che però ha sempre lodato Natuzza Evolo, insieme all’illustre docente anche la giornalista Maricla Boggio intervistò Natuzza:  Natuzza, sono ormai migliaia le persone che sono venute da lei e continuano a venire. Per che cosa vengono, quali bisogni vi dicono, quali richieste vi fanno?   Richieste per malattie, se il medico ha indovinato la cura. Domandano per i morti, se sono in paradiso, se sono in purgatorio, se hanno bisogno o no, per consigli E voi come fate a rispondere loro. Per i morti, ad esempio, quando vi domandano dei morti.  Per i morti li riconosco se li ho visti per esempio 2, 3 mesi prima; se li ho visti un anno prima non li ricordo, ma se li ho visti da poco tempo li ricordo, attraverso la fotografia li riconosco.  Quindi vi mostrano la fotografia e voi potete anche dire dove si trovano?  Sì, dove si trovano, se sono in paradiso, in purgatorio, se hanno bisogno, se mandano a dire qualche messaggio ai parenti.  Voi potete anche riferire ai morti messaggi dei vivi, dei familiari?   – Sì, pure dei vivi.  Ma una persona, quando muore, voi subito dopo potete vederla o no? No, dopo quaranta giorni.  E dove si trovano durante questi quaranta giorni le anime?  Non dicono dove, non hanno mai parlato di questo. E loro possono essere al purgatorio o al paradiso o all’inferno? O all’inferno, sì.  O anche in qualche altro posto?  Loro dicono che il purgatorio lo fanno sulla terra, dove hanno vissuto, dove hanno commesso i peccati. Voi certe volte parlate del prato verde. Che cos’è il Prato Verde?  Loro lo dicono, che è l’anticamera del paradiso. E voi come fate a distinguere, quando vedete le persone, se sono vive o se sono morte. Perché voi le vedete contemporaneamente.   Non sempre le distinguo, perché tante volte mi è capitato di dare la sedia ad un morto perché non distinguo se è vivo o se è morto. Distinguo solo le anime del paradiso perché sono sollevate da terra. Le altre invece no, le piglio per vivi. Infatti quante volte do loro la sedia e loro mi dicono: “Non ho bisogno perché sono un’anima dell’altro mondo”. E poi mi parla del parente presente perché tante volte capita che, quando viene, per esempio, una persona, è accompagnata dal fratello morto o dal padre che mi dice tante cose da suggerire al figlio.  Queste voci dei morti le ascoltate solo voi? Gli altri nella stanza non le sentono?  No, solo io, io ripeto quello che sento.

19 pensieri su “Natuzza Evolo: parlare coi defunti, testimonianze ed intervista

  1. Vi prego aiutatemi.
    Mio padre è morto da poco e il dolore è veramente grande. Mi potete aiutare a capire come sta papà adesso? Vorrei poter leggere qualcosa sulle esperienze di Natuzza per questo. Mi potete consigliare un libro da leggere o un luogo in cui andare per fare cosa grata a papà? Grazie.
    Francesca

  2. Carissima Francesca, fermo restando che L’Autore dell’articolo è don Marcello Stanzione e, pertanto, spetta a lui fornire le informazioni che chiedi, io non ho potuto rimanere indifferente al quella frase iniziale: “Vi prego aiutatemi”. Scusa se ti do del tu, non so quanti anni tu abbia e non vorrei ti sembrasse una mancanza di rispetto, per me è un modo per esprimere vicinanza. Io ho vissuto il tuo stesso dolore tanti anni fa, 19 per l’esattezza. avevo 17 anni e mi sembrava che la vita mi si fosse ribaltata addosso. E’ un dolore immenso, e non aiuta sentirsi dire che il tempo lenisce, non è così. Però il tempo trasforma il dolore, mentre trasforma la tua vita. Certo che la fede può essere un grande conforto, ma secondo me non è in questa vita che si trovano le risposte ai nostri perchè. Anch’io avrei dato tutto per poter sentire la voce dei miei genitori ancora una volta, credo che sia un desiderio legittimo e naturale. Tieni tuttavia presente che appena si subisce un lutto si è tentati di negare che sia accaduto davvero, e poi ci si arrabbia con tutto, a volte si cerca di scendere a patti con la vita pur di tornare indietro. Ma indietro non si torna. Cerca di ricordare la voce di tuo padre, le cose belle che ti avrà sicuramente detto, e se ti è di conforto, prega per lui. Quando avrai riacquistato un minimo di serenità farai le tue scelte. E’ difficile, a tratti sembra impossibile, eppure chi ci ha amato in vita davvero vorrebbe saperci un poco sereni. Scusa se mi sono permessa, un abbraccio.
    Giovanna Rezzoagli

  3. Gentile Francesca per quanto riguarda i libri può leggere i miei 2 libri ” Natuzza Evolo e la anime del Purgatorio” e ” Natuzza Evolo e gli angeli” editi entrambi dalla Segno di Udine al prezzo di euro 15. tel per ordinarli è 0432575179. Per quanto riguarda i luoghi vada a messa e faccia celebrare sante messe per suo padre. Non faccia assolutamente sedute spiritiche per mettersi in contatto con l’aldilà e tanto meno frequenti sensitivi o medium…

  4. Gentile Francesca, la risposta che le ha dato la Dottoressa Giovanna Rezzoagli è sicuramente di grande stimolo. Il dolore è dolore, specialmente se è per la prima volta che si prova nella vita.Anch’io, come Lei fui , a diciotto anni “fior di spine” Piansi e svenii più volte quando, all’improvviso, persi mio padre, Fu per me un momento difficile, ma, pian pianino , venne la cuiete e mi accollai la responsabilità di “capo -famiglia”.
    Ecco, Lei vuole essere aiutata, e vorrebbe sapere “come stà il suo papà adesso”. Queste parole mi commuovono, ma le posso assicurare che il suo papà non soffre più i dolori che si hanno su questa Terra e, dall’aldilà, cercherà di proteggerla. Si faccia coraggio e pensi che Iddio è grande e onnipotente, e tempo verrà quando ella si sarà calmata, sentirà la voce del suo amato papà nel sonno e lo vedrà felice di essere dov’è. Un paterno abbraccio.

  5. caro don stanzione perchè ha detto non faccia sedute spiritiche…non frequeni medium..??? cè qualche compromesso con il reale se un qualunque uomo si procinti a questo????

  6. Gentile don Stanzione
    al di la delle proprie convinzioni personali mi viene da ribattere ad una risposta che ha dato ad Antonino, se Lei ha frequentato Natuzza Evolo come mai poi invita a non frequentare medium e sensitivi? forse perché ritiene Natuzza una Santa prima ancora che la Chiesa la elevi agli onori degli altari?
    Mi sembra una contraddizione…
    E poi, se permette, vorrei parlare di un’esperienza accaduta al mio migliore amico cha ha perso la madre qualche anno fa. Dopo circa un anno è stato contattato da un ragazzo sensitivo, molto povero, che ha fatto di tutto per rintracciarlo e per dirgli che la madre gli lasciava un messaggio di serenità…ha riferito al mio amico tutto quello che aveva visto e sentito dalla madre, non ha voluto una lira e ha fatto km per potergli parlare.
    Ripeto…non capisco la sua risposta.
    Bruno

  7. @ RACHELE: ci fanno, non ti sei accorta che gli articoli sono riciclati, sono gli stessi per giorni, spesso contengono errori e, come questo su cui hai postato, sono faziosi? Ci fanno, dispiace dirlo.
    @ BRUNO: scordati una risposta, non vedi che gli articolisti non rispondono? Il confronto non è un valore da queste parti, purtroppo per Antonino e quanti come lui sono persone facilmente suggestionabili.

  8. I morti non parlano, per questo rende bene farli parlare. I vivi tacciono, conviene, altrimenti come si fa a rispondere senza cadere nel ridicolo o nell’assurdo? Se i morti parlassero, i vivi dovrebbero vergognarsi di far soldi alle spalle della povera gente.

  9. aiuto, HO BISOGNO, NON NE POSSO PIU’ non ho nemmeno piu’ la forza di chiedere aiuto. Sono in una situazione strana e, x tanti aspetti, anche pericolosa. Da 12 anni è morto un amico, un fratello…dopo il grande dolore iniziale ho gettato qualunque cosa che me lo ricordava. Faceva troppo male e ho cercato di dimenticare. Da 3/4 giorni piango pensando a questa persona, sono andata a trovare la madre che ancora vive, sono andata al cimitero, sul suo posto di lavoro, così all’improvviso. Ci siamo voluti molto bene e mi chiedo perchè tutto questo? Perche’ ora? Perchè??? Ditemi quelloche pensate…grazie

  10. Cara Luisa, ti accade quello che comunemente si chiama elaborazione del lutto. Per anni hai cercato di rifuggire il dolore che ti causava la perdita del tuo amico, ma hai soltanto rinviato le sensazioni che sconvolgono l’animo umano quando si perde una persona cara.
    Non temere il dolore, fa parte della vita, senzo esso non potremmo capire come possa esistere la gioia. Prova a pregare per lui se ti fa stare meglio, prova a tenere in vita i ricordi belli del vostro vissuto comune. Non scappare chiedendo aiuto per non pensare alla perdita che hai subito. Affrontala e, se può servirti, piangi pure per lui.

  11. “Faceva troppo male e ho cercato di dimenticare”. Ma lei non ha dimenticato, gentile Luisa, quel “male”, cioè il dolore per quella perdita, perché quel dolore e quella persona amata fanno parte del suo essere, e quando chiede “Perché tutto questo? Perché ora? Perché?” lei vorrebbe trovare una ragione, una giustificazione, un senso, a quello che le è capitato, perché si sente smarrita “in una situazione strana e, per tanti aspetti, anche pericolosa”. Di qui la sua richiesta di aiuto. Ora la ragione, la giustificazione, il senso del suo dolore non possono venirle dall’esterno, perché, se le venissero dall’esterno, sarebbero la ragione, la giustificazione, il senso di un altro, magari animato dalle migliori intenzioni, ma che non ha provato lo stesso identico dolore che lei prova per quella sua perdita. Come aiutarla, dunque?
    Intanto accogliendo la sua richiesta d’aiuto e prestandole ascolto, e poi, se fosse possibile, cercando insieme a lei una via verso quel “senso” del dolore che ora non trova. Quanto al ricordare e al dimenticare, conosce l’apologo dell’uomo e l’animale raccontato da un filosofo quasi conteporaneo? “L’uomo chiese una volta all’animale:
    perché non mi parli della tua felicità e soltanto mi guardi? L’animale, dal canto suo, voleva rispondere e dire: ciò deriva dal fatto che dimentico subito ciò che volevo dire – ma subito dimenticò anche questa risposta e tacque; sicché l’uomo se ne meravigliò. Ma egli si meravigliò anche di se stesso, per il fatto di non poter imparare a dimenticare e di essere continuamente legato al passato: per quanto lontano, per quanto rapidamente egli corra, corre con lui la catena”.
    Spero di riascoltarla presto.
    Fulvio Sguerso

  12. Uno racconta di fatti suoi accaduti nel 1985 con una sedicente comunicatrice con l’aldilà ecc. ecc.
    Ma una informazione seria necessita di diffondere notizie su visionari e simili esacerbando le paure dei vivi in una situazione di emozioni fragile? L’effetto c’è: quello di farsi commentare e ricordare come persona che anziché fare il prete ciarla e basta.
    Sono certo che con la facilità con cui si determina il DNA, vi PROFETIZZO che non ci saranno più madonnine piangenti lacrime o sangue, mentre le “visioni” cresceranno. Come dice la pubblicità del caffè: ” …what else?”.

  13. Grazie davvero x tutto quello che avete scritto, siete stati preziosi. Si, credo sia un’elaborazione “tardiva” del lutto. Ringrazio Dio x la fede che mi ha dato xchè, nonostante tutto, mi fa rimanere “salda” nella fede in Lui. Accetto la catena, Fulvio, e cerco di andare avanti con coraggio, forza, amore per la vita ed entusiasmo xchè questi erano i valori che condividevamo. Non sarei così se lui non avesse saputo tirare fuori da me tutto questo. Prego anche per tutti coloro che, in situazioni critiche, si rivolgono a maghi e fatucchiere in cerca di risposte, che Dio li aiuti; non li approvo ma li capisco. Grazie ancora a tutti, a presto, Luisa

  14. Ho girato tanto su internet cercando una spiegazione chiara e valida a ciò che mi succede da alcuni anni,ma non ho trovato nulla.
    Alcuni anni fa,improvvisamente una sera,appena spenta la luce sul comodino,ho cominciato a sentire delle voci maschili con un tono abbastanza alto.Le voci,però,non erano naturali,ma avevano qualcosa di metallico,gutturale,poco chiare;per cui non sono mai riuscita a capire il significato delle poche parole;a volte sentivo spaventosi latrati di cani e una sera,addirittura una risata dal tono alto e agghiacciante.Mi sono sentita gelare il sangue;allora ne ho parlato col prete della mia parrocchia,il quale mi ha tranquillizzata e mi ha assicurato che non sono pazza,che ci sono altre persone,di sua conoscenza,che hanno le mie stesse esperienze;poi mi ha detto di stare attenta,nel caso in cui si trattasse di parole oscene.Ma,poi
    ho potuto assicurarlo di non avere sentito oscenità.Una sera ho potuto sentire chiaramente qualcuno che diceva “buonanotte” da allora e per qualche anno più niente.Esattamente un anno fa,una mattina,verso le 9,30(ero ancora a letto ma sveglia)ho sentito chiaramente la voce di mia mamma(ancora viva)che mi chiedeva di andare da lei,le risposi che sarei andata subito.In quel momento squilla il telefono,era la badante,mi diceva che mia mamma stava male e voleva che le facessi una puntura:Mia mamma abitava piuttosto lontano da me.Tutto questo è successo nella mia città.
    Alcuni giorni dopo,mi trovavo a Torino(a circa 1000Km di distanza)
    ho risentivto mia mamma che si lamentava.Questa volta ho telefonato io per chiedere notizie e la badante mi ha confermato che non stava bene.Il 22/11/2011 mia mamma se n’è andata,ma io ancora sento la sua voce,molto chiaramente,che mi chiama e mi parla,solo poche parole.Una sera io simghizzavo a voce alta(non sono ancora riuscita a rassegnarmi e sto proprio male),quando l’ho sentita prorio di fronte a me:Singhiozzava anche lei e mi diceva:Scusami,mamma,
    scusami,non piangere”.Per capirci:Io sono sola e mia mamma aveva paura di morire perchè sarei rimasta sola.Mi ha fatto una tenerezza indicibile ed ho cercato di calmarla dicendo che lei non aveva nessuna colpa,alla chiamata di Gesù nessuno può dire di no e che,un giorno anch’io sarei andata da lei.A distanza di un anno io sento ancora mia mamma;ma non esiste un dialogo.Io le parlo come se lei fosse presente ed ho buoni motivi per redere che mi ascolta,ma non posso dilungarmi più e,quando decide lei,mi chiama soltanto oppure,molto brevemente,mi dice qualcosa.La gente con cui ho parlato è scettica ma i preti,soprattutto missionari,mi dicono che non è un fenomeno raro.Se vuole darmi il suo parere le sarò grata.
    pablita

  15. aiutatemi.
    penso di impazzire,il mio uomo non c’è piu ,vorrei tanto avere un contatto ,un qulcosa,se ne andato così all’improvviso e non riesco a darmi pace

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