Regione: cons.Brusco “Nomina Iannicelli, madornale errore!”

Quando, nel novembre 2008, in occasione della discussione sul Piano di rientro della Sanità campana, chiedevo la conservazione delle tre Asl in provincia di Salerno, o almeno, di due delle tre originarie, una per agro Nocerino-sarnese e capoluogo, l’altra per Cilento, Vallo di Diano  e Piana del Sele, non sono stato ascoltato. Eppure, il motivo della mia battaglia era molto chiaro. Come era possibile affidare a un solo manager la gestione della Sanità in un territorio così vasto e articolato? Le distanze dei comuni del Cilento interno e del Vallo di Diano  Salerno e da altri centri sedi di servizi, unitamente alla carenza di collegamenti viari, rendeva impossibile un’operazione simile, senza creare disagi e rischi per la salute dei cittadini. Purtroppo, invece di pensare al bene del territorio, allora prevalse la logica dello scontro politico, tutto all’interno della maggioranza di centrosinistra, e quindi si è deciso per l’istituzione dell’Asl unica salernitana. Poche settimane fa, durante la discussione della Legge finanziaria regionale, ho riproposto un emendamento che poteva rappresentare una via intermedia tra la situazione originaria e quella creata dal Piano di rientro: la divisione amministrativa dell’Asl unica in tre aree, in base alla vecchia divisione territoriale delle tre Asl; oppure il ripristino di una seconda Asl che potesse occuparsi del territorio a Sud di Salerno. Anche in quella sede, la mia richiesta non è stata accolta. La recente nomina del dott. Edmondo Iannelli a coordinatore delle attività istituzionali delle strutture sanitarie rientranti nell’egida dell’ex Asl Sa3 dimostra che avevo ragione. Il centrosinistra si è accorto del madornale errore e ha cercato di porvi rimedio con una nomina che costerà alla comunità 45mila euro, una grande contraddizione se si considerano i tagli a strutture e personale, effettuati in nome del contenimento delle spese. Il Piano di rientro, invece di ottimizzare le risorse, non ha fatto altro che colpire le aree più decentrate e più deboli, dove la politica investe poco. Per questo motivo, rischiano di essere trascurate strutture sanitarie di frontiera, fondamentali per il territorio, come quelle di Roccadaspide, Polla-Sant’Arsenio, Sapri e Agropoli, per le quali non è ancora tramontato il rischio tagli. D’altra parte, al momento, il disegno del sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, e dei suoi amici consiglieri regionali, ma anche di tutti i colleghi salernitani, non è passato. De Luca ha premuto perché si arrivasse all’Asl unica che, trovandosi sul territorio del Comune da lui guidato, credeva di poter gestire direttamente. Invece, oggi, troviamo gli stessi referenti politici di prima a governare, di fatto, non una sola, ma tre Asl in una.