Mercato San Severino: Osservatorio permanente per la legalità

L’Amministrazione Comunale ancora in campo per la cultura della legalità. Infatti, ha patrocinato, anche per l’anno scolastico 2009/2010, il “Progetto dell’Educazione alla legalità, sicurezza e giustizia sociale”, promosso dalla Commissione e dall’ “Osservatorio permanente per la cultura alla Legalità ed alla Sicurezza”, di cui è Coordinatore Responsabile Sante Massimo Lamonaca, Giudice Onorario Esperto presso il Tribunale di Sorveglianza di Salerno. Vari esperti del settore terranno sei incontri con gli alunni delle classi III della scuola media inferiore “S.Tommaso d’Aquino” e tratteranno vari argomenti legati alla cultura della legalità. Gli incontri avranno luogo presso il centro sociale “Marco Biagi”. Il primo incontro, avrà luogo martedì 12 gennaio. Gli argomenti in discussione saranno due: “Crescere nella cultura della legalità” e “Criminalità e devianza: i fattori di rischio”. Interverranno il Sindaco, Giovanni Romano, l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Assunta Alfano, il Dirigente scolastico, C.Vicinanza, il Giudice Lamonaca, il Dirigente del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, Claudio Flores, ed il Dirigente della Casa di Reclusione di S.Angelo dei Lombardi (Av), Massimiliano Forgione. Ci sarà anche una dimostrazione di un intervento repressivo, a cura della squadra delle unità cinofile della Polizia Penitenziaria di Benevento, sulle sostanze stupefacenti e psicotrope. Il 16 gennaio si discuterà di “pedofilia e criminalità informatica: il web oscuro”, con l’ing.Mario Corso, esperto informatico. Il terzo incontro è fissato per il 2 febbraio, quando gli studenti potranno confrontarsi con i giovani in trattamento presso il centro di accoglienza, recupero e reinserimento “Verso la Vita” di S.Patrignano, sul tema “Adolescenza e tossicodipendenza; l’informazione tra stereotipi e fantasie collettive”. Il 27 febbraio ci sarà la presentazione del libro “Ali bruciate – i bambini di Scampia” di Alessandro Pronzato e Davide Cerullo. Interverranno don Aniello Manganello, prete di frontiera a Scampia (Na) e Cerullo. Il 5 marzo una delegazione di 46 studenti, accompagnati da 4 docenti, incontrerà i detenuti ospiti presso l’ “I.C.ATT” di Eboli. Il Giudice Lamonaca, la dott.ssa Romano, dirigente dell’ “I.C.ATT” e le dott.sse R.Caleca e A.Garofalo, educatori del centro ebolitano, discuteranno di persone a rischio e strategie di intervento, e di come costruire una relazione d’aiuto. L’ultimo incontro è fissato per il 12 marzo, presso il centro sociale di Mercato S.Severino, dove si discuterà, col giudice Lamonaca e con la psicologa Vittoria D’Acunto, dei rischi legati alla trasgressione e del fenomeno del bullismo nella scuola. “Il Progetto “Educazione alla legalità” – spiega l’Assessore Alfano – prende il via nel gennaio 2002 dalla volontà di un comitato di esperti, Giudici onorari e togati, autorità civili e militari, al fine di intestarsi un ruolo attivo nella promozione della cultura alla legalità, elaborando e diffondendo la cultura dei valori civili. L’educazione alla legalità aiuta a comprendere come l’organizzazione della vita personale e sociale si fondi su un sistema di relazioni giuridiche; aiuta a sviluppare la consapevolezza che la dignità, la libertà, la solidarietà, la sicurezza non possano considerarsi come acquisite per sempre, ma vanno perseguite, volute e, una volta conquistate, protette. L’educazione alla legalità ebbe formale origine nel contesto storico 1992-1993, quando gravi eventi (le stragi di Capaci e via d’Amelio, gli attentati di Milano, Firenze, Roma, ecc…) resero forte la percezione di una minaccia al sistema democratico. L’onda emotiva che ne seguì, portò ad un proliferare di iniziative della società civile, che indussero ad un nuovo impulso nella promozione della cultura democratica, quale mezzo di contrasto a fenomeni permeati della cultura della prevaricazione, violenza e tendenzialmente totalitaria. Il principio di legalità in democrazia rappresenta un mezzo di prevenzione a questi rischi. L’educazione alla legalità tende a facilitare la partecipazione responsabile alla vita sociale, sviluppando la concezione del diritto come espressione del patto sociale, valorizzando la nozione di interesse comune”. Il Giudice Lamonaca spiega l’articolazione del progetto: “esso si propone di andare oltre le iniziative occasionali che, spesso, vengono realizzate nella scuola e per la scuola in modo frammentario, tracciando un percorso didattico che favorisca lo sviluppo di un’azione educativa estesa e continua, fino a promuovere l’inserimento permanente dell’educazione alla legalità nei programmi scolastici di tutte le scuole, di ogni ordine e grado. L’idea e la cultura della legalità vanno, pertanto, costruite in maniera continua e non solo durante il percorso formativo, in modo da offrire l’opportunità allo sviluppo di una consapevolezza critica dell’esistenza del problema. Si intende fornire un percorso di formazione rivolto agli studenti delle scuole di vario ordine e grado del territorio, attraverso l’uso concreto di alcune metodologie, intese a stimolare la riflessione sulle esperienze. A tal fine, sarà necessario partire dal presupposto che l’idea di legalità va costruita durante il percorso formativo stesso, sfruttando sia le competenze degli esperti in materia, sia le competenze acquisite dai docenti durante la loro attività di insegnamento, per giungere ad una riformulazione pensata, cosciente e strutturata di una nuova idea di legalità scaturita dal confronto. Tale studio potrà offrire un forte contributo, affinché l’educazione alla legalità diventi prassi quotidiana, trasmettendo atteggiamenti che migliorino i rapporti interpersonali, modificando la qualità della vita”.