Cessa l’ostensione di San Pio da Pietrelcina

di Rita Occidente Lupo

Quarant’anni dalla morte del Santo del tempo. Francesco Forgione, il Padre di tutti. San Pio da Pietrelcina, che rimase a San Giovanni Rotondo fino agli ultimi battiti della sua vita. Tra la salute precaria e le vessazioni diaboliche. Le calunnie del maligno e le stigmate sanguinanti. Il Frate universale. Della gente comune e degli uomini di spettacolo. Delle attrici in carriera e degli scettici a caccia di fede. Che ai giornalisti, ai quali guardava sempre con quell’umiltà che lo contraddistinse, raccomandava d’essere sempre sinceri nel lavoro. Nello scriver solo la verità. Oggi, la sua popolarità, in tutto il mondo. Da quando era in vita, un richiamo per l’intera umanità. I suoi molteplici carismi, coniugati al dono dell’umiltà, nella sequela a Cristo Crocifisso, di cui per ben 50 anni, portò i segni nella carne. Dopo due giorni di raccoglimento e preghiere, la veglia conclusasi con la mezzanotte, cessa l’ostensione pubblica delle sue spoglie, nell’urna trasparente. Migliaia di pellegrini in quest’anno, ai suoi piedi, nella cripta di Santa Maria delle Grazie. Quella cripta che lui stesso volle, dettando anche i tempi, in merito alla sua ultimazione. Ancora i Frati Cappuccini, non hanno reso pubblico il trasporto delle sue spoglie nel nuovo santuario, a lui dedicato. Rimarrà il corpo nel reliquiario, ma in un’altra teca, non trasparente. Chi ha conosciuto Padre Pio in vita, ha profuso non pochi sforzi nell’ accettare la maschera di silicone sul suo volto, nella ricomposizione dei lineamenti somatici. Solo la mano, ormai nera, fuoriuscente dalla manica del saio, ha rimandato l’idea del corpo. San Pio, acclamato da vicini e lontani, da domani  rioscurato alla pubblica vista. Ma il suo profumo, ancora in tanti dichiarano di avvertirlo a San Giovanni e non solo. Un uomo che ha fatto più chiasso da morto, che da vivo, come lui stesso profetizzò sarebbe avvenuto. Per continuare ad attrarre le anime al cielo. E strappare le catene del maligno, nel voler trascinare all’Inferno tanti. “Attenderò sulla soglia del Paradiso che l’ultimo dei miei figli spirituali vi sia entrato” . Una promessa, garanzia di salvezza per i numerosi fedeli, che spontaneamente hanno aderito ai Gruppi di preghiera da lui voluti e fondati. E che oggi, mensilmente nel ritrovarsi intorno all’Eucarestia ed alla meditazione, riscoprono il dono della preghiera, come da lui testimoniato, fino alla recita di oltre 100 corone del Rosario giornaliere.