La scuola dei progetti!

di Rita Occidente Lupo

Insegnamenti d’un tempo? No, grazie. Oggi, la scuola, quella che cammina per sigle e progetti. Stampelle d’un sapere, a detta di qualcuno, strategico. D’ altri, d’affossamento della cultura. Già con i DD, smaltata fisionomia di scuola. Tra l’assistenzialismo, in alcune aree a rischio e l’imbonimento disciplinare. Un mix tra pedagogo, homo sapiens, assistente sociale, baby sitter in alcuni casi, il vetusto magister. Un modo per guardare di sbieco all’atavica figura dell’educatore. Oggi, continua corsa contro il tempo. Accelerato non solo il mouse di fb. Rincorso il nuovo, perdendo di vista il vecchio. Gli stessi libri, inutile fardello. Killers di schiene curve, negli Invicta stipati, oggi mutuabili con pratici notebook. Già da quest’anno, l’editoria al palo. Per sei anni, nuove adozioni ingessate. Per offrire l’opportunità alle case editrici di disfarsi del vecchio, per andare incontro a sussidi multimediali. Orientandosi sulle tecnologie del software. A dispetto di Leopardi! Cantore di Silvia, tra “sudate carte”demodè “ove “il tempo suo primo si spandea e la miglior parte…” Una scuola che il Ministro Gelmini vuol far tornare al passato, guardando al futuro. Inconciliabili i due poli. Forse allo stesso Ministro. Pensandone di nuove, a settembre nelle scuole di Lazio, Toscana, Marche, Campania, un Progetto strettamente personale: check-up del sistema riproduttivo. Solo per una privilegiata campionatura di studenti: 6.000 maggiorenni. Sponsorizzato dal Welfare e realizzato dal 2001 solo nel Veneto, dal centro di Crioconservazione dei gameti maschili dell’azienda ospedaliera universitaria di Padova, il progetto, sul prossimo gong settembrino, nei circuiti nazionali di prevenzione.