Il G8 di Obama

di Rita Occidente Lupo
Sorriso smagliante. Calore umano. Il successo di Obama. Un presidente che, insieme alla sua Michelle, dà al mondo l’idea che la coppia sia davvero una realtà coniugale. E che insieme, s’affronti meglio il mondo. La vita, la Casa Bianca. Il G8, congedato sulle note dell’urgenza per i Paesi poveri. Lo stanziamento di circa 20 miliardi di dollari, per attutire la precarietà di quegli Stati ancora ulteriormente penalizzati dalla grave crisi economica. Il G8, diventato poi 14, per l’intervento di altri Paesi,  consumato tra la precarietà dei terremotati abruzzesi e le note curiali, a favore della vita. Obama ha retto con molta padronanza tutto e tutti. La sua capacità dialogica ed il suo approccio agli ultimi, con la stessa semplicità verso i grandi. Senza protocolli rigidamente asettici, il suo incontro col Pontefice. Di ben quaranta minuti fitti. Accolto con enfasi da Benedetto XVI: la sua rassicurazione, a tutore della vita. Protagonista del G8 dunque, il presidente americano, che non ha smesso di stupire. Con estrema disinvoltura il suo summit con i grandi, come le sue giocate a cricket. Tra le escursioni delle first lady. Sempre velate di nero, a cospetto del Santo Padre! Contrariamente ad ogni paura, l’incontro dei grandi, senza fanatici di turno, dinamitardi della pace. Clima, risorse, economia e terremotati da sbaraccare, temi nevralgici che han registrato i grandi intenti a soluzioni concrete. Il viaggio del presidente in Ghana, Paese di ritorno. Estremamente democratico, al di là di ogni protocollo pregresso, in antitesi con il predecessore Bush, Barack porta avanti la famiglia come istituzione. I figli per mano, anche nei suoi spostamenti. Il suo impegno a ridurre gli aborti ed a tutelare la Sanità. Specialmente nei Paesi poveri. Capace di perder centimetri in altezza, il dialogo franco e leale. Uno spilungone accattivante, intelligente, spontaneo, conquistatore non solo di cuori abruzzesi. Al di là della terra ancora tremante, tanti propositi a tappeto in apnea. Tra le tende aquilane, il problema anche dei gas inquinanti per i Paesi sviluppati. Almeno tra i monti abruzzesi, l’ossigenante natura, esorcizza gli smog, sfidando l’equilibrio umano. Entro la fine di settembre, a casa gli Aquilani. Attendendo che alle parole, seguano i fatti!