Umanizzare il mondo

 Giuseppe Lembo

il più grave rischio del mondo globale è dato da un crescente e diffuso atto di barbarizzazione. Nuovi barbari, con fare distruttivo, ogni giorno compromettono il cammino di civiltà e di progresso necessario al mondo per non morire, per evitare la fine dell’uomo. Il primo grande obiettivo dell’umanizzazione del mondo è la pace, la nonviolenza, la convivenza pacifica dei popoli, il dare voce ai senza voce, dignità ai poveri e libertà agli oppressi. Umanizzare il mondo per non morire, per evitare il diffondersi dell’imbarbarimento, è un grande impegno dell’umanità e per l’umanità.È possibile, come obiettivo da raggiungere, se si è capaci di essere giusti e si sa esprimere solidarietà verso l’altro. Il mondo è purtroppo fortemente egoistico e disumano. Pensare ad umanizzarlo è un obiettivo disperatamente difficile. Ma nonostante tutte le difficoltà, bisogna pensare positivo e credere in un processo di umanizzazione che serve all’uomo del Terzo Millennio, turbato da forti inquietudini e da una crescente difficoltà antropica di convivere con gli altri. L’ascolto, il dialogo, la mano tesa, l’impegno per una umanità nuova, sono necessità del nostro tempo. Ci devono appartenere e devono essere fatte proprie da tutti gli uomini di buona volontà che, insieme agli altri del mondo, devono agire come costruttori di pace per l’uomo globale del Terzo Millennio. Umanizzare il mondo è il primo e più importante progetto di vita per l’uomo del nostro tempo, che si ritrova nudo ed indifeso, essendo venuti meno i valori e l’identità di appartenenza oggi cancellata. Umanizzare il mondo è un obiettivo primario dell’uomo; è un obiettivo concreto e razionale che serve per dare ai popoli della Terra, la forza di vivere insieme, nel rispetto delle diversità.

 

                                                                                               

Un pensiero su “Umanizzare il mondo

  1. Gentile Autore leggo con piacere i Suoi articoli che, pur evidenziando i mali del nostro tempo, non mancano di spronare verso un cambiamento con parole sempre misurate e concrete. Grazie.
    Giovanna Rezzoagli

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