Elezioni: “qua ‘a pezza e qua ‘o sapone”

Aldo Bianchini

Speriamo che non finisca così come diceva l’antico detto “napoletano”; che non finisca, cioè, alla stregua di “semplice baratto” tra il votare e il ricevere. Seppure locali, le elezioni amministrative provinciali dovrebbero indurre l’elettore medio a valutare idee e programmi dei singoli candidati più che pensare e credere nella logica del baratto. L’elettore salernitano, oggi, non dovrebbe pensare solo al calcolo della convenienza ma anche, se non soprattutto, alla rivalutazione di un sentimento ideale e ideologico che non guasterebbe affatto nell’azione di rilancio globale di una Provincia che, immeritatamente, è scivolata agli ultimi posti delle graduatorie nazionali per qualità della vita, sicurezza, disoccupazione, infrastrutture e cultura in genere. In campagna elettorale i quattro candidati hanno detto, più o meno, le stesse cose puntando l’indice più sull’inconsistenza degli avversari che sul “proprio progetto di governo”. Rispetto alle provinciali del 2004 un passo avanti c’è stato: i candidati presidenti da dieci sono ridotti a quattro. Ma sono ancora troppi i candidati al semplice scranno di “consigliere provinciale” con oltre mille nominativi ai nastri di partenza. Gli aventi diritto al voto sono 969.869 di cui ben 268.167 interessati al rinnovo di 56 consigli comunali con relativi sindaci. Villani, Cirielli, Buono e Torre i quattro “cavalieri dell’apocalisse” decisi a darsi battaglia fino all’ultimo voto; la poltrona principale di Palazzo Sant’Agostino è troppo importante per per rinfoderare anzitempo le spade della disfida. Villani (presidente uscente) dice di aver mantenuto tutte le promesse del 2004, accusa gli altri di vendere solo fumo e chiede nuova fiducia per completare “il più grande lavoro di infrastrutturazione nella storia della Provincia”. Cirielli, nell’annunciare di aver già vinto ovunque, punta tutto sull’orgoglio per il passato e sullo sviluppo possibile passando per una radicale riduzione della spesa pubblica, il taglio delle convenzioni esterne e la riorganizzazione del personale e degli uffici. Buono, unica donna candidata, sposta l’obiettivo sulla “crisi economica” e annuncia un piano anticrisi per le famiglie salernitane senza sottovalutare il problema emigrazione, della sanità, degli sperperi di danaro pubblico e anticipa la costruzione di una rete di case-rifugio per gli anziani ristrutturando le proprietà pubbliche abbandonate. Torre, chiede il voto sul programma scritto direttamente dai lavoratori (precari, disoccupati, giovani, donne e anziani). Ricorda i dati preoccupanti della crisi e dichiara che solo Alternativa Comunista può cambiare una situazione che è senza valide alternative; necessita passare da una economia anarchica ad una economia pianificata. Queste, in sintesi, le note significative dei quattro programmi tendenti, tutti, al “buon governo” di una provincia che, checchè se ne dica, è tra le più disastrate d’Italia.  Ventinove liste, oltre mille candidati, chi vincerà: la pezza e il sapone oppure la giusta visione di un voto comunque importante. Difficile rispondere. I sondaggisti si sono, questa volta, davvero sbizarriti; in poche ore si è passati da una larga maggioranza a favore del centro-destra ad una risicata vittoria del centro-sinistra, per ritornare subito dopo ad un a vittoria contenuta di Cirielli o ad uno 0,5% a vantaggio di Villani, come se davvero per il salernitano medio esistesse soltanto “la pezza e il sapone” e come se gli altri due candidati fossero soltanto disincantati spettatori di un duello da tempo annunciato. La parola conclusiva, quella che conta, spetta ad ogni elettore che, nel segreto dell’urna (uno dei pochi segreti che ancora resistono in questo Paese!!), calerà la sua cheda determinando il verdetto finale. Da sabato 6 giugno alle ore 15.00 fino a domenica 7 giugno alle ore 22 tutta la provincia dinnanzi ai seggi elettorali; mentre su tutti i telefonini continueranno a pervenire innumerevoli appelli al voto in perfetto stile italico: violazione delle leggi sul silenzio e, quello che più conta, della privacy di tutti.

32 pensieri su “Elezioni: “qua ‘a pezza e qua ‘o sapone”

  1. Cara Direttrice complimenti per il suo editoriale e complimenti anche a Bianchini per i suoi soliti articoli graffianti. “Pezza e sapone” sono stati da sempre elementi distintivi della politica clientelare attuata da tutti nel nostro sud. Peccato. Speriamo che queste elezioni possano davvero cambiare la storia della provincia di Salerno, chiunque vinca, purchè vinca il migliore!!

  2. Alle quindici di oggi sono stati aperti i seggi elettorali; e già le solite ombre aleggiano intorno ad essi, quasi come a voler indurre la gente a votare per questo o per quello. Perchè non si stabilisce che la gente non può sostare davanti ai seggi?

  3. La storia “della pezza e del sapone” mi intrica, anche perchè da piccolo ho sempre sentito parlare del famosso detto napoletano. Spiritoso averlo riportato a galla proprio ora che necessita davvero un voto equilibrato e non clientelare. Speriamo bene. Se interessa a qualcuno io andrò a votare domani alle undici nel seggio n.74 proprio vicino a quello del presidente uscente.

  4. Sarà una votazione sul filo di lana; speriamo che non vinca nè la pezza e neppure il sapone. Cerchiamo di votare il programma.

  5. Altro che “pezza e sapone” quì bisognerebbe prendere la “mazza” per randellare chi si fa prime eleggere e poi pensa soltanto agli affari suoi.

  6. Io credo che ci siano sia la pezza che il sapone. Ho seguito molti appuntamenti elettorali ed ho contato una trentina di assessori virtuali per parte (PdL e PD) e molti incarichi per gli altri due. Credo che siamo arrivati all’assurdo.

  7. Seguo molto quello che scrivono la direttrice e Bianchini. Peccato non vederli in tv per i commenti post elettorali.

  8. Mi complimento per l’articolo. Ma Lei signor Bianchini ha proprio chiuso con la televisione, anche perchè di Quarta Rete nessuno più ne parla; peccato non poterla vedere per i commenti post elettorali con la sua collega Occidente, bravissima e pungente al punto giusto con le sue frecciatine sarcastiche.

  9. E’ colpa degli elettori se ancora esistono le pezze e i saponi. Un vecchio vizietto che non riusciamo a scrollarci di dosso soprattutto nella nostra provincia. Un vero peccato.

  10. Siamo alle solite. Tutti promettono tutto, anche davanti ai seggi elettorali con occhiate e furbizie varie; che schifo.

  11. Oltre mille candidati per soli trentasei posti al sole: le pezze e i saponi potrebbero essere stati davvero tanti. E’ una vergogna solo meridionale.

  12. Lunedì sera ci sarà da ridere; i risultati saranno a sorpresa: chissà quante pezze voleranno per aria.

  13. Sono giovane e non ho avuto ancora esperienza di “pezza e sapone”. Spero non mi capiti mai, non so come reagirei.

  14. Bianchini, lei ha ragione. E’ proprio uno schifo. Speriamo che la gente lo capisca per tempo, cioè prima delle ore 22.00 di domenica 7 giugno. Dopo sarà troppo tardi.

  15. Una sola volta sono stato gabbato. Adesso mi devono dare prima la pezza per poter dare io il sapone. Capito!!

  16. Come sempre Bianchini dice la verità. Sono veramente stanco, forse non andrò a votare.

  17. E’ stato e sarà sempre così, purtroppo. I problemi rimarranno sempre sul tappeto per riproporli alla prossima occasione, tanto paga pantalone.

  18. Caro direttore credo proprio che sia finite sia le pezze sia il sapone. Il federalismo incombe, come una mannaia, sul collo di quella politica cosidetta di centrosinistra cilentelar-spendaccione. Azzarderei a dire che la sinistra ha vinto la sua lotta di classe, s’e piazzata e non molla, giustamente, perchè essendosi affermata ed essendo anchessa CLASSE, assume i connotati di POTERE. Sembra assurdo ma nel centrodestra di fatto c’è più socialità, equità, giustizia, perchè non fatto e
    non fa LOTTA DI CLASSE.
    LA LOTTA AL PADRONE CHE L’AVV. TORRE DECANTA, PENSO PROPRIO CHE DOVRA’ FARLA CONTRO LO STRANIERO (IL PIAVE MORMORO’) PROSSIMO PADRONE DEGLI ITALIANI.

  19. ANTONIO TI SEI FATTO UN MESE DI BAGORDI, PER QUEL CHE HAI FATTO DEVI STARE PER CINQUE ANNI A DIETA. POI ALLE PROSSIME FESTIVITA’ ELETTORALI POTRAI RICOMINCIARE A MAGIARE PEZZE E SAPONI. COMUNQUE HAI FATTO BENE PERCHE’ I CANDIDATI CHE TI HANNO ABBUFFATO SONO COME TE. SE VUOI FARE,ALMENO 1 VOLTA, UNA COSA BUONA VOTA CHI NON T’HA ABBUFFATO!

  20. Anche oggi e per tuta la giornata in tanti scambieranno pezze e saponi, anche davanti ai seggi. Continui a denunciare queste cose. E’ uno scandalo.

  21. Socialità, equità e giustizia non le vedo da nessuna parte. Solo l’utilizzo sensato del voto ci può ricondurre sulla retta via.

  22. Mi fa piacere che c’è un giornalista che scrive di queste cose che sembrano appartenere al passato ma che sono di stretta attualità. Complimenti.

  23. Non è più il mom,ento9 delle pezze e dei saponi, ribelliamoci e votiamo non per clientelismo.

  24. Sono un giovane pieno di speranze. Sapere che esiste ancora la pratica della pezza e del sapone mi fa venire il voltastomaco.

  25. Senza più pezze e saponi. Abolite subito tutte le sagre e i festini; consegnate ad ongi paese l’incarico alla Pro-loco di organizzare un solo evento all’anno. Così la festa è finita.

  26. Bianchini è stato sempre così, ha sempre detto pane al pane e vino al vino senza pezze e/o sapini vari. Continua così.

  27. Ma che pezza e sapone, quì davanti ai seggi minacciano davvero e nessuno interviene a salvaguardia degli anziani che soccombono facilmente.

  28. Sono spesso con vedute diverse da Bianchini, ma questa volta credo che abbia proprio ragione. La pratica della “pezza e sapone” non è mai tramontata e viene utilizzata sia a destra che a sinistra.

  29. Caro Bianchin a Mariconda ci sono intere famiglie sistemate nelle “miste” mentre altre vengono dimenticate; altro che pezza e sapone, quì qualcuno lava interi armadi di biancheria.

  30. L’utilizzo della pezza e del sapone non è cosa facile, nè per il politico nè per l’elettore. Si deve essere specializzati.

  31. Volevo un posto per mia figlia e qualcuno nelle politiche scorse mi chiese in cambio dei voti. Nella mia famiglia ne procurai una ventina; sto ancora aspettando il posto. Adesso non mi fanno più fesso.

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