La nostra libertà d’informazione!

Il Direttore

Stasera si recita a soggetto. Così è…se vi pare! Pirandello ancora risponde ai draghi del presente. A quanti dimenticano che il relativismo, spesso rende ardua anche l’oggettività dei fatti. In campagna elettorale, tutto lecito. Un Carnevale di colori, un carosello di volti, una baraonda di promesse. Un vuoto di concretezza. Ed un modo per scaricare frustrazioni ed aggressività. Per voler stracciare non solo manifesti “abusivi”, ma  concorrenti, per posizionarsi sul carro dei vincitori. In una corsa che non guarda in faccia al passato, mirando solo all’avvenire.  In una tenzone in cui i colpi di fioretto, si confondono con le sciabolate dialettiche, pugnanti nell’arena dei dissensi. Ognuno cerca di giungere primo. E di sgambettare i rivali, senza andar troppo per il sottile. Seminando anche, con sottile piacere la zizzania, che fa sempre la sua figura. Da che mondo è mondo. La nostra attenzione al karaoke politico, sfiatante i più deboli. Su passerelle dell’ultim’ora, molti neofiti di turno, candidati che nessuno ha mai conosciuto, tradotti in lista dai papabili di successo. Molti s’astraggono, optando per guardare in disparte.In silenzio, alcuni. Senza mezzi termini, altri. Quando possono, dicono la loro. In ossequio  all’alato valore democratico del nostro Paese. Non invenzione post monarchica, ma desiderio di riscatto anche per il ballerino Filiberto, sotto le stelle televisive. Il nostro quotidiano cerca di dar spazio al coro di più voci. Ed accetta anche i commenti, nella prima pagina ben visibili, invitando comunque alla parsimonia verbale, alla correttezza valutativa ed ovviamente a non proferire accuse immotivate, seriamente lesive della dignità altrui. C’è chi però ci va giù di sana pianta, nel dir ciò che pensa. Chi si sfoga con la penna, ringraziando che gli è offerto non uno spazio di celebrità, ma un angolo per poter dire la sua. Per non sentirsi imbavagliato da un potere che, al di là del colore politico, non accetta dissensi. E noi, come fedeli trasmettitori dell’informazione e propugnatori dell’assunto che ognuno possegga una scheggia di verità, finora abbiamo ospitato tutti. C’è qualche candidato però, che ama sempre essere protagonista ed imporre la sua immagine. Lo fa con mega manifesti, non negli spazi elettorali idonei e lo fa sfoggiado sempre la sua aria professionale. Mi auguro che sia capace di competere con altri. Gli suggerisco comunque di rileggere attentamente, nel caso l’avesse già fatto, “qualcuno volò sul nido del cuculo.” E di rivedere le vis berlusconiane di questi giorni, per esser in chiave con il suo schieramento, senza voler tirare in ballo grandi politici che, dal ruolo presidenziale americano, a quello ministeriale, hanno dovuto ingoiare anche le infangate. Noi, comunque, lo ringraziamo delle minacce e dei contatti con la Polizia Postale che ci ha inoltrato, a seguito di denunce su qualche commento pervenuto a suo carico. Perchè non ha risposto con uguali armi? Certamente la sua dichiarazione sarebbe stata da noi portata avanti. Lui ha fatto la sua parte e noi facciamo la nostra. Abbiamo l’opportunità di continuare ad essere liberi, non a chiacchiere. Inoltre, dopo le vicende di Quarta Rete dei giorni scorsi, questa voce non abbiamo proprio intenzione di farla tacere.  Per noi, non è un valore aggiunto la libertà nè enfatizziamo uccelli migratori, per vivere da giornalisti liberi, interiormente equidistanti!  Unico obiettivo, cercare la verità dei fatti, che affidiamo al foglio bianco del web, non per mero sensazionalismo, ma in ossequio alla nostra deontologia professionale. Sta ai lettori sceglierci e finora, pare proprio che l’assenso sia di gradimento!  Forse dà fastidio proprio questo al candidato, che vorrebbe essere competitivo anche mediaticamente?

4 pensieri su “La nostra libertà d’informazione!

  1. Dopo l’amaro boccone di Quarta Rete ora più che mai dovete proseguire. Con la stessa identica dignità che vi appartiene e sempre a testa alta!
    Non conosco i fatti e non capisco perchè ricorrere alla polizia giudiziaria, come riferito dal Direttore. Personalemnte credo che in politica il confronto sia davvero importante e determinante e sul punto non vi sono eccezioni di sorta, per nessuno.
    E cosa avreste scritto mai di così grave?
    E cosa hanno dovuto subire, per contro, i politici di tutto il mondo, più o meno coinvolti in qualche scandalo di turno. Negli Stati Uniti, in Francia e Germania, in Inghilterra, in Italia.. Già in Italia. Cosa deve dire il nostro premier, quando ogni giorno ne spunta una nuova…
    Non ingolfiamo i Tribunali di altre questioni: la politica è altra cosa. Diversa.
    Il tintinnio delle manette non mi ha mai esaltato, e forse proprio per questo sono distante anni luce da quei politici che tendono a confondere il consenso popolare con il dibattimento svolto in un’aula penale.

  2. Gentile Direttore, la sua testata web_giornalistica è l’unica che rispetta i principi democratici di questa Repubblica, oltrechè quelli deontologici della sua categoria e della “par condicio”. Sappi che vanno in etere delle trasmissioni TELEVISIVE che, dei 1000 e rotti candidati, ospitano anche più volte gli stessi candidati (p. es. il Sig. MEMOLI – il Sig. SAVASTANO – quelli che personalmente ho visto). Tutto nella piena violazione della par condicio. Evviva la democrazia. Evviva l’Italia. Evviv gli Italiani.
    Avv. Maurizio Manzo

  3. La maggiore libertà di espressione che il singolo cittadino oggi ha a disposizione, grazie agli spazi per commenti delle riviste e delle testate giornalistiche on line, non può essere equiparata per autorevolezza all’articolo di un giornalista, non può andare di pari passo con il dovere di verificare la notizia alla fonte, perchè impossibile da realizzarsi, ma il singolo cittadino può esprimere la propria opinione, maturata attraverso la lettura di diversi giornali. Questà libertà di espressione oggi và tutelata, difesa e rinvigorita.

  4. UOMINI O caporali.
    Della pochezza e del delirio di onnipotenza del candidato in oggetto, molti salernitani ne erano a conoscenza, quest’ulteriore modo d’agire (ricorso alla polizia) ne è un ulteriore conferma.Ai giornalisti di QUARTA RETE,esprimo la mia più totale solidarietà.Al “caporale” in questione, consiglio un bagno di umiltà.La libertà,la legalita’,la meritocrazia, non sono semplici categorie di valori,non vanno banalizzate.

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