Sassano: l’ecomostro

Roberto De Luca

ARRIVANO I MOSTRI

 

Riflessioni pasquali su inconfessabili verità

 

Di cemento si parla oggi, perché disarmato. E disarmante e tragico è stato l’effetto prodotto dalla mancanza di anima (in tutti i sensi) nelle strutture abruzzesi. Di cemento si è parlato molto, perché è una fonte di guadagno (lecito e illecito). Di cemento e di cementifici parliamo qui.

 Il fatto

L’associazione “Verdi ambiente e società” (VAS), da tempo attenta alle questioni ambientali su tutto il territorio italiano ha indetto il terzo concorso fotografico, col patrocinio del Ministero dell’Ambiente, dal titolo Nonsolopuntaperotti [1]. Ricordiamo che l’associazione VAS ha partecipato attivamente alla manifestazione tenutasi a Sala Consilina nel novembre del 2003 contro la costruzione della zona industriale nell’areale della cicogna – area di pregio ambientale, così come definita nel febbraio 2003 dalla Comunità Montana – dando man forte alle tante associazioni locali che si erano opposte a questa follia. La giuriadel concorso si è riunita a Milano ed il 31 marzo 2009 ha premiato tre fotografie “ex equo”: la prima, scattata da Gaetano D’Amato, ritrae lo scheletro di quella che sarà la nuova casa comunale di Sassano, la seconda le abitazioni a gradoni sul lago di Como e la terza il cementificio di Sapri.

[1] Marcello Saponaro ha costituito l’omonima associazione (Nonsolopuntaperotti) per organizzare il concorso fotografico e ha coinvolto nella giuria molte personalità lombarde: dal costruttore e giornalista Luca Beltrami Gadola al fotoreporter di fama internazionale Uliano Lucas, dal musicista e fotografo del blues Fabio Treves alla fotografa Silvia Tenenti, dal giornalista della Nuova Ecologia Marcello Volpato, al conduttore televisivo Roberto Poletti, al video giornalista freelance Matteo Cundari. E poi gli ambientalisti: Guido Pollice, Presidente nazionale di Green Cross Italia e Fabio Fimiani, Presidente lombardo di VAS (Verdi Ambiente e Società). Infine i consiglieri Regionali: oltre a Marcello Saponaro, che presiede la giuria, il capogruppo Verde Carlo Monguzzi, la consigliera di AN Silvia Clementi Ferretto e il consigliere dei DS Pippo Civati.

 L’antefatto

Per quanto riguarda l’alveare in cemento di Sassano, esso si sposa benissimo con gli atti che da ultimo il Comune sta portando avanti, cementificando una zona di pregio ambientale quale il boschetto paleo-palustre. La tutela dell’ambiente e del paesaggio è una prerogativa di persone sensibili al senso estetico ed alle risorse naturali di un territorio. E dire che appartiene alla formazione politica dei Verdi l’assessore all’ambiente dell’amministrazione attuale, eletta con elezioni non propriamente da paese occidentale, mediante la presentazione di una lista unica, sintesi emblematica della minoranza (in senso lato) e della maggioranza (in senso stretto) della precedente legislatura. A difesa di quest’ultimo atto e della cementificazione del boschetto intervenne addirittura l’ancora non deputato Pellegrino Tommaso, intimo amico dell’assessore e fautore della candidatura alle elezioni regionali del 2005 del dott. Cammarano Vincenzo, transitato dall’UDEUR, notoriamente partito di mastelliana fattura, alla formazione dei Verdi. In quegli anni di stretta coerenza di idee, questo passaggio fu salutato con vero calore dalla popolazione di Sassano, la quale, pur di poter esprimere il voto per il suo noto concittadino, si recò in massa alle urne, non ascoltando chi consigliava di votare solo per le regionali (e non per il “paesano”) e di rifiutare la scheda elettorale per le comunali. Infatti, facendo apporre a verbale tale rifiuto, per via del deficit democratico venutosi a creare con l’accorpamento della minoranza (intesa in senso lato) e della maggioranza (intesa in senso stretto), si poteva dare un segnale di non gradimento di una lista unica. Adesso appaiono manifesti firmati da cittadini che hanno votato e fatto votare sia per il dott. Cammarano, sia per l’attuale lista, che chiameremo della cortina di ferro, per non ripeterci troppo con lo stesso aggettivo. In questi manifesti sembra si voglia denunciare poca trasparenza nella gestione della cosa pubblica. E cosa ci si aspettava nel dare il voto alla compagine della cortina di ferro? A proposito di oca trasparenza, un fatto grave è emerso da ultimo. Indagini effettuate dalla Procura di Sala Consilina hanno portato ad un procedimento penale a carico di un tecnico comunale, a causa di abusi commessi nella costruzione di un manufatto a ridosso della zona costruenda industriale, la quale stringerà il boschetto in una morsa di cemento, dividendolo in due. Nella sentenza di primo grado del Tribunale di Sala Consilina, emessa in data 24-12-2008, si legge che la pena inflitta è di ”anni uno e mesi due di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali”, con “l’interdizione temporanea dai pubblici uffici per la durata della pena”. Per questo abuso sono incappati nelle maglie della giustizia, oltre al tecnico comunale, anche l’ingegnere progettista e il proprietario, entrambi di Sassano, per i quali il giudice ha ordinato undici mesi di reclusione. Le pene sono state sospese per tutti gli imputati. Un ennesimo scheletro in cemento costruito abusivamente, quindi, in piena campagna. Direte: cose di poco conto. Eppure proprio a Sassano l’edilizia in pianura sta conoscendo un momento di rara attività. Forse sarebbe il caso di estendere a molti altri manufatti degli interventi di indagine.

La storia civica recente

Sassano possedeva una casa comunale di egregia fattura nel centro del paese. Andata questa in disuso, fu costruita, negli anni ’70 (se la memoria non m’inganna) sotto l’amministrazione De Laurentiis, una nuova sede (l’attuale) di fronte al plesso delle Scuole Elementari. La nuova casa comunale sorge non molto distante dal centro storico, che è arroccato sopra il “sasso sano” che l’Arch. Di Brizzi, nella sua opera ormai abbandonata, ha voluto rappresentare come un grosso masso bianco. Stranamente, il colore dello scheletro in cemento premiato dall’iniziativa dei VAS vagamente ricorda il candido masso dell’Arch. Di Brizzi. Siamo certi che l’architetto non avrebbe approvato la costruzione del cosiddetto ecomostro (forse termine non sufficientemente drammatico per descrivere pienamente l’ingente colata di cemento che è stata effettuata a Sassano). All’amministrazione De Laurentiis, negli anni ’80, dopo un breve periodo di instabilità politica, segue un lunghissimo periodo di reggenza dell’attuale vice-sindaco Arenare, sindaco fino al 2005, oggi anche assessore provinciale e candidato alle prossime elezioni in quota PD per il Consiglio provinciale. Nel 1996 il Consiglio Comunale di Sassano disponeva, col beneplacito della minoranza (e anche allora era necessario ricorrere all’accezione più ampia del termine), l’abbattimento della vecchia casa comunale, che, nel frattempo, aveva subito dei danni dal sisma del 1980. Si eliminava così una testimonianza civica del paese e, in questi anni di ricorso massiccio al cemento nelle strade, nelle piazze e nei centri storici, si è deliberato sulla costruzione della nuova sede municipale. La ditta appaltante avrebbe dovuto consegnare da tempo i lavori, ma adesso la cittadinanza sta giustamente protestando, abbastanza palesemente, circa l’invasività dell’ecomostro. Vi è quasi un’unanime dissenso a Sassano sulla vicenda e quella costruzione è diventata il simbolo dello slegamento tra il comune sentire e lo stanco andazzo amministrativo. I sassanesi hanno un’occasione, con le elezioni amministrative di quest’anno, per poter far materializzare il loro dissenso nelle urne. Vedremo se la coscienza civica di questa popolazione sarà maturata a punto tale da far loro evitare l’errore del 2005.

2 pensieri su “Sassano: l’ecomostro

  1. Seguo spesso gli articoli di Roberto de Luca. Questo dedicato al cosidetto ecomostro di Sassano è allucinante come storia. Però De Luca non l’ha raccontata per intero. Perchè non ci ha detto a chi è stato affidato il progetto e chi è stato favorito nella progettazione; forse perchè potremmo scoprire retroscena inquietanti di favori a parenti ed amici? Attendiamo la verità. Un saluto, Mariano.

  2. Per parafrasare il prof. arch. Giulio Pane (commento sull’auditorium di Ravello):
    Il più bel paesaggio di Sassano si può vedere dalla terrazza dell’ecomostro… perchè non si vede l’ecomostro

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