Election day unico, per l’Abruzzo

di Rita Occidente Lupo

Quando la cronaca spegne i riflettori, impunite le tragedie. Sopiti gl’interessi, vivi i ricordi. Il rischio di certe catastrofi, proprio questo. Passato il boom cronachistico, il dramma per chi continua a viverlo sulla propria pelle. E’ già successo. Questa la paura dei sopravvissuti abruzzesi, ancora schoccati dalla terra, che non desiste dal tremare. Contribuendo ad arrecare lutti e disastri. Il timore che dopo i giorni eclatanti, durante i quali tutta l’Europa ha  gareggiato per alleviare le  loro pene, ritorni la normalità per tutti. Tranne per quanti si ritrovano senza più nulla. Neanche la forza di ricominciare. Gli aiuti del Governo, drizzati in diverse direzioni. Dal mutuo casa, alle schede di telefonia mobile. Si fa quel che si può. Ma non abbastanza. Nella deflagrazione attuale, ancora scosse sismiche, che non allentano le tensioni. Per altri mesi il popolo abruzzese dovrà convivere con l’emergenza. Ma le migliaia di sopravvissuti, vivranno un rebus. Aiuti alimentari ed indumenti riforniscono i baraccati sotto le tendopoli. Tanto ancora occorre. Che rischia di passare inosservato.  Soprattutto urge denaro. Sotto le macerie, di tutto. Anche i risparmi di una vita. Insieme ai ricordi di sempre. Agli affetti parentali. La ricostruzione, sarà lenta. Con edifici che dovranno reggere la furia sismica. Non come gli attuali, a detta anche del presidente Napolitano, prolassati a dispetto di ogni obbligo edilizio. In quale direzione, ancora non si riesce a ben individuare. L’epicentro ora spostato verso nord ovest mentre l’intera regione soffre per le pulsioni del sisma. Accogliendo quanti cercano ricovero tra alberghi e centri in ogni luogo. Da più parti l’ospitalità. Perfino l’Arcivescovo di Salerno, Mons. Gerardo Pierro, ha messo a disposizione la struttura dell’Angellara Home, senza sigilli ovviamente. Chiedendo che la Giustizia spalanchi le porte alla carità evangelica. Gli sfollati abruzzesi, si ritroveranno in questo triduo pasquale stretti intorno alla disperazione dei decessi, al pianto dei superstiti. Ma alla fierezza di andare avanti. E la presenza di Napolitano, incisivizza la presenza dello Stato. Che c’è. Come attestato anche dal capo del Governo, che non ha dribblato il suo contributo, anche personale, alla ricerca dei superstiti. La politica ha spento i toni dei suoi accesi dibattiti. Alla vigilia di competizioni, che segneranno il passo sia per gl’insediamenti europei, che per quelli amministrativi e provinciali, qualcuno suggerisce di unificare i momenti elettorali, contenendo le spese. Election day unico. Per offrire agli abruzzesi della città universitaria, quanto più denaro possibile. Recuperandolo dai costi per i referendum e le europee. Alla politica, ora, raccogliere il singhiozzante appello dei terremotati “Non ci abbandonate!” Dalle 287 bare in fila, pe i solenni funerali celebrati dall ‘arcivescovo de L’Aquila e dal segretario della Santa Sede Mons. Bertone, un venerdì Santo di passione. La forza per risollevarsi, per andare avanti. La vita continua. Ritornare alla normalità, con il ripristino degli uffici civici, delle istituzioni, doveroso. La vita continua, specialmente per i bambini che ritorneranno tra  banchi da campo. Il futuro da offrire loro, depennando il fosco di questi giorni.