Il capogruppo Celano: interrogazione al sindaco sui costi politici

Premesso

          Che nel mentre si discute “animatamente” sui costi della politica e sulla necessità di addivenire ad una razionalizzazione degli stessi attraverso una drastica riduzione degli sprechi, taluni Enti partecipati dal Comune di Salerno continuano ad “impegnare” pubblico denaro in spese, a mio avviso, superflue, evidenziando una gestione “allegra” e dissennata;

          Che il ruolo e la partecipazione che il Comune di Salerno ha all’interno del CSTP impone all’Amministrazione del Comune capoluogo di controllare che le scelte operate dal consorzio rispondano esclusivamente a criteri di efficacia e di efficienza e non siano causa di sperpero di pubblico denaro;

          Che nel mese di Marzo del 2008 il Direttore di Esercizio ed il Direttore Generale del CSTP avevano approntato un nuovo organigramma aziendale al fine di razionalizzare l’impiego delle forze lavoro disponibili all’interno dell’azienda e, conseguentemente,  di rispondere alle esigenze di bilancio, atteso che il disavanzo disarmante dell’esercizio 2007 (ultimo consuntivo approvato) di oltre 3,7 milioni rappresenta solo la perdita economica più rilevante di un trend negativo che ormai va, inesorabilmente, avanti dall’esercizio 2003 (2003 perdita di E.3.438.187, 2004 perdita di E.601.622, 2005 perdita di E.1.299.936, 2006 perdita di E.1.110.315 e 2007 perdita di E.3.707.110)  senza che il management abbia mai fatto nulla per invertire la preoccupante tendenza;

          Che il suddetto piano aziendale attesta che l’esigenza aziendale in riferimento alla posizione di “addetto all’esercizio” (controllore) è di 15 unità e che, dunque, le venti unità in organico al momento della redazione del nuovo assetto appariva assolutamente sovradimensionato;

          Che il nuovo assetto operativo proposto dal management aziendale è stato discusso ed approvato anche dalle organizzazioni sindacali come si evince dal verbale redatto in data 13 marzo;

          Che a mezzo di avviso al personale inoltrato dal Direttore Generale Ing. Barbarino in data 09.12.2008, il CSTP annunciava di voler procedere ad un esodo volontario, con incentivo economico, di lavoratori “per cui non si renda necessaria la sostituzione”  appartenenti alla qualifica di “operatore di esercizio” (controllori), per dar seguito al nuovo assetto organizzativo di recente redatto;

          Che a seguito della succitata deliberazione, alcuni lavoratori, tre per la precisione, hanno beneficiato dell’incentivo all’esodo nella misura di Euro 15.000 ciascuno, per complessivi Euro 45.000, comportando una riduzione degli “operatori di esercizio” in organico da venti a diciassette (ancora in eccesso rispetto ai 15 previsti dall’organigramma varato);

          Che, sebbene l’avviso al personale con il quale veniva evidenziata la possibilità di esodo anticipato appariva chiarissimo legando tale opportunità alla circostanza che “non si renda necessaria la sostituzione”,  il CdA del CSTP riunitosi il 30 gennaio 2009 disponeva la promozione di quattro “autisti idonei” alla funzione superiore  di “addetto all’esercizio” (come si evince dal successivo ordine di servizio del 06.02.2009), cosicché gli “operatori all’esercizio” che nelle intenzioni del management dovevano ridursi dagli iniziali 20 al numero di 15, sono ora 21!!!

          Che tra le persone “promosse” a qualifica superiore vi sono anche alcuni rappresentanti sindacali, che pure avevano approvato il nuovo piano organico e la riduzione da venti a quindici degli “addetti all’esercizio”;

          Che il  provvedimento del CdA appare scandaloso in quanto finisce per “svilire” le motivazioni addotte al fine di incentivare l’esodo anticipato di taluni lavoratori;

          Che tale provvedimento finisce, tra l’altro, per arrecare un grave danno economico all’Ente, in quanto il CSTP non solo ha “sborsato” 45.000 euro per promuovere l’esodo anticipato di “operatori all’esercizio”, in surplus secondo il nuovo organigramma redatto dal management, ma avrà anche un maggior costo determinato dalla promozione di quattro autisti alla “funzione di addetto all’esercizio” (avendo ora, tra l’altro, in organico addirittura 21 controllori), nel mentre sta procedendo ad assumere nuovi autisti avendone la necessità!!!

          Che è evidente che o il management aziendale non è stato in grado di redigere neppure un elementare organigramma operativo e, dunque, in tal caso andrebbe immediatamente ed inesorabilmente sostituito, oppure deve ritenersi che il CdA del CSTP abbia ritenuto di disattendere il piano redatto dal management  anteponendo interessi clientelari, anche in prossimità di una importante competizione elettorale, all’interesse supremo della comunità ed operando in danno della società interamente partecipata da Enti pubblici. In tal caso è evidente che gli Enti pubblici  danneggiati che vorranno dimostrare di non avallare tali sciagurate deliberazioni dovranno senza esitazione chiederne le dimissioni!!!      

Tanto premesso

CHIEDE PER SAPERE: 

          Se l’Amministrazione comunale, attraverso i suoi rappresentanti in seno al CSTP, intenda intervenire per scongiurare che nel prossimo futuro possano gravare sull’Ente le conseguenze della poco oculata gestione del CSTP;

          Se non sia il caso di verificare attentamente la gestione posta in essere dal management aziendale sia sotto l’aspetto economico-finanziario sia sotto l’aspetto patrimoniale e se si intenda finalmente chiedere conto agli amministratori della società dei risultati ad oggi conseguiti dal momento che, nonostante le difficoltà di natura economica e finanziaria più volte evidenziati, si continua a gestire il pubblico denaro con scarsa chiarezza e trasparenza;

          Se non sia il caso di verificare se il management aziendale è in grado o meno di continuare ad operare nell’interesse dell’azienda risultando, invero, l’operarato del Direttore d’Esercizio e del Direttore Generale relativamente alla redazione del semplice organigramma approvato anche dalle organizzazioni sindacali, miseramente smentito dalle deliberazioni del Consiglio di Amministrazione;

          Se non sia il caso di verificare  perché si è proceduto da parte del CdA ad operare in difformità del nuovo piano organico e se le deliberazioni contestate in premessa, che causeranno certamente ingiustificati maggiori gravosi oneri per la comunità, sono dettate dalla convinzione degli Amministratori di errate determinazioni del management o, come appare più probabile, da esigenze di tipo “clientelare” in prossimità delle elezioni provinciali.

Roberto Celano, capogruppo com Mpa