Coldiretti Salerno sulla qualità dell’olio

L’approvazione della norma che rende obbligatoria in tutta Europa l’indicazione dell’origine degli oli extravergini e vergini di oliva è il risultato di una battaglia che Coldiretti ha avviato da diversi anni con grande tenacia e convinzione. Un nuovo passo è stato compiuto per la  difesa della qualità e della trasparenza- commenta Giuseppe Candela membro del consiglio nazionale dell’UNAPROL Consorzio Olivicolo Italiano-  perché fornisce al consumatore la possibilità di distinguere il prodotto italiano dagli oli di oliva provenienti dagli altri Paesi comunitari e non comunitari. Questo dispositivo normativo consentirà di smetterla con l’equivoco voluto teso a confondere il consumatore che legge sull’etichetta solo il luogo di confezionamento e non l’origine della materia prima ovvero le olive. D’ora in poi occorrerà indicare chiaramente sia il luogo di imbottigliamento dell’olio che il luogo di coltivazione delle olive, quindi il consumatore potrà scegliere con piena responsabilità cosa acquistare. Viene così rafforzata anche la lotta alle contraffazioni e le truffe: nessuno potrà più spacciare impunemente per italiano l’olio proveniente da altri Paesi. Ne beneficerà certamente la produzione oleicola salernitana che della contraffazione è stata fortemente penalizzata negli ultimi anni. La totale confusione tra olio nostrano ed extracomunitario ha depresso per anni il prezzo dell’olio extravergine portandolo a livelli inaccettabili per le imprese agricole e i frantoi salernitani. La produzione di olive in Campania occupa una posizione rilevante pari ad oltre il 56% dell’intera regione con circa 39.000 ettari e due riconoscimenti comunitari Dop (Denominazione di origine protetta) Colline Salernitane, Cilento, l’olio extravergine di olive prodotto nella provincia di Salerno si aggira su circa 10.000 q.li. Il prossimo passo che come Coldiretti chiederemo con insistenza al governo é l’etichetta obbligatoria sui tutti i prodotti agricoli, infatti ancora oggi resta anonima la carne di maiale, coniglio e agnello, la pasta, le conserve vegetali come il pomodoro proveniente dalla cina e i succhi di frutta, ma anche per yogurt, latticini e formaggi non a denominazione di origine.