Mercato SanSeverino: chiusura dell’Ospedale?

“Purtroppo, si sta avverando quanto avevamo previsto: prendiamo atto che, in concreto, si è già avviata la procedura per la chiusura del nostro Ospedale! Ma nessuno si illuda che staremo ad assistere inoperosi a questo vergognosa mortificazione nei confronti della nostra Città e delle professionalità che operano nel Presidio Ospedaliero. La salute dei cittadini è un diritto sacrosanto che non può soggiacere alle logiche economicistiche di chi ha causato lo sfacelo della sanità pubblica ed ora tenta maldestramente di rimediare riducendo le risorse e penalizzando, ancora una volta, la nostra Comunità”.E’ un duro attacco quello che Giovanni Romano, Vice Sindaco di Mercato S.Severino, sferra nei confronti dell’ASL SA2, come conseguenza di alcuni provvedimenti che la Direzione Generale dell’Azienda Sanitari ha assunto nelle ultime settimane.“Ci riferiamo, in primo luogo, alle disposizioni che hanno costretto la Direzione dell’Ospedale a redigere un calendario dell’attività chirurgica per l’anno 2009 che impedisce l’utilizzo delle sale operatorie dopo le ore 14.00. Una riduzione dell’attività estremamente penalizzante ed assolutamente incomprensibile alla luce delle lunghe liste di attesa di pazienti che necessitano di interventi chirurgici. Tanto per fare un esempio, al reparto di Ortopedia erano assegnate 108 ore mensili di sala operatoria, che già risultavano insufficienti perché la lista di attesa delle prenotazioni era mediamente di 300 interventi con un tempo di attesa di circa sei mesi. Allo stato attuale le ore di sala operatoria per il reparto di Ortopedia risultano ridotte a 48 mensili: si tratta di  meno della metà di quelle originarie che già erano insufficienti rispetto alle richieste. Non si riesce a comprendere la logica alla base di simili decisioni. Abbiamo un Ospedale in cui le professionalità dei Primari riscuotono la fiducia dei cittadini, dove le richieste dei pazienti aumentano in relazione alla qualità delle prestazioni……… ed in cambio si procede con la riduzione dell’operatività dell’Ospedale! Qualcuno deve spiegarci se questa non è la strada che ci porta dritti alla chiusura del Presidio Ospedaliero!”Ma i rilievi del Vice Sindaco Romano non si fermano qui. “Ad aggravare la precarietà delle condizioni operative dell’Ospedale è intervenuta di recente un’altra disposizione organizzativa che, francamente, ha dell’incredibile. Sembra che tutte le attività del laboratorio di analisi siano state centralizzate presso la struttura di Battipaglia. Il laboratorio già era in sofferenza per la mancanza dei reattivi necessari alle analisi delle urine e dei marcatori epatici. Adesso sembra che neppure l’accertamento del gruppo sanguigno dei pazienti possa essere effettuato nella sede dell’Ospedale di Mercato S. Severino perché le “esigenze di razionalizzazione della spesa” impongono l’invio dei campioni a Battipaglia. Come si può operare serenamente in tali condizioni, in particolare nelle situazioni di emergenza? Come si può pensare che un presidio ospedaliero possa continuare a funzionare senza un laboratorio di analisi autonomo ed efficiente? Sono interrogativi che provocano inquietudine, soprattutto nei pazienti ai quali viene, in tal modo, negato il diritto alla migliore e appropriata assistenza sanitaria”.L’azione di denuncia dell’Amministrazione di Mercato S.Severino si era già fatta sentire in modo forte per i mancati interventi di ristrutturazione del Pronto Soccorso e del servizio oncologico, interventi più volte promessi dal Direttore Generale dell’ASL SA2, ma mai effettuati. Senza contare l’azione di protesta che l’Amministrazione, insieme alle associazioni della Città, ha condotto contro l’approvazione del Piano Ospedaliero approvato dalla Regione Campania.“Stiamo pagando – conclude Giovanni Romano – le conseguenze della dissennata gestione della sanità da parte della Regione Campania degli ultimi dieci anni. Invece di eliminare gli sprechi, gli sperperi e le gestioni inefficienti, si opera con un indiscriminato taglio di risorse destinate ai presidi ospedalieri, in coerenza con quel Piano Ospedaliero che abbiamo fortemente avversato perché ha declassificato il nostro Presidio eliminando di fatto le attività del Pronto Soccorso e sostituendole con una non meglio precisata Area Critica rivolta all’assistenza post- operatoria. I politici locali del centro-sinistra hanno fatto di tutto per mascherare la dura realtà e tentare di giustificare le assurde scelte del governo regionale, ma quanto sta accadendo li sbugiarda, li inchioda alle loro responsabilità e conferma quanto abbiamo rilevato in sede di approvazione del Piano Regionale: il vero intento è quello di provocare la lenta agonia del nostro Ospedale portandolo alla chiusura per il venir meno delle condizioni essenziali di operatività! Di fronte a tale scellerata azione agiremo utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione, segnalando alle Autorità competenti quello che sembra profilarsi come una vera e propria interruzione di pubblico servizio. Speriamo che le Autorità Governative si decidano al più presto a commissariare l’intero sistema della sanità in Regione Campania: chi ha causato lo sfascio di cui siamo costretti a pagare le conseguenze deve andare a casa e non può certo occuparsi di porre rimedio all’ennesima catastrofe che si sta scontando sulla pelle dei cittadini”.