Buon compleanno Giulio!

Rita Occidente Lupo

Oltre il secolo! Novant’anni suonati quelli che il grande statista italiano Giulio Andreotti, si porta sul groppone sempre più curvo dal fardello di troppi pensieri e responsabilità. Senatore a vita, tra i primi seguaci della balena bianca fino al 1994. Poi l’adesione al pentapartito, occupando vari Ministeri. Innumerevoli gl’incarichi di Governo, proiettandolo oltr’Alpe come uno degli statisti più intelligenti che il Paese possegga. Ma anche come colui che, alla scaltrezza fa seguire sempre l’azione. Machiavellicamente sagace, attento ai particolari, ma esperto delle “occasioni” , più volte incriminato, accusato, coinvolto in vis scabrose che l’hanno tacciato anche di mafiosità. A testa alta, ma con le scapole curve, con tono dimesso, ma con fermezza posturale, la sua difesa fino all’assoluzione perfino dell’ultimo processo attinente a Riina. Una fede incrollabile. Da vecchio democratico, osservante e praticante non solo con la partecipazione assidua alla liturgia eucaristica, ma con l’incarnazione dei valori legati al focolare domestico. Inscindibili. Ed oggi Andreotti, con lucida obiettività, ancora s’erge a leader politico, insegnando alle nuove generazioni, che quella governativa è una vera e propria arte. Che non s’improvvisa con l’oratore di turno. “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende!” questo il suo motto, contrariamente all’aforisma “il potere logora chi non ce l’ha” erroneamente attribuitogli.  Quello che rimane oggi di un uomo, che ha cavalcato una stagione politica interminabile nel nostro Paese? E che ha governato le sorti dello Stivale oltre alla prima testa coronata inglese? Una ferma volontà d’operare per il Paese. Una strenue determinazione che gli uomini passano, ma non le loro idee. Buon compleanno Giulio!