La carità…politica!

di Rita Occidente Lupo

Povertà, solidarietà. Il binomio che vuol sintomatizzare l’esser più buoni. A Natale! Clochards e barboni, ripresi nel loro girovagare, tra binari e cassonetti di rifiuti. Puntualmente, in occasione delle Festività, l’attenzione mediatica è proiettata a riprendere, in controluce, i fermenti della foga consumistica. Quelli che in ogni città rigurgitano. Le povertà che negli altri giorni dell’anno sfilano tra l’indifferenza, la curiosità e l’estremo disinteresse. Però, a Natale, ci si vuol sentire migliori. Capaci di compiere qualche gesto, atto a far meglio gustare la tavola imbandita, scartando l’infiocchettato pacco rosso. Anche la politically correct, quella che tutto l’anno insegue tante parole e pochi fatti, fallaci lusinghe e scarne concretezze, a Natale si ravvede. E l’imbonitore di turno, inizia il tour nei luoghi di sofferenza, per porgere l’augurio a chi vive irretito dal dolore fisico. Le corsie degli ospedali diventano allora passerelle di pavoni variopinti, con tanto di scorta armata di accattivanti sorrisi.  C’è anche chi ricorda che esiste la povertà del cibo e degli abiti. Ed allora s’attrezza per raccogliere indumenti o generi alimentari da destinare ai meno abbienti. Poi, pienamente soddisfatto, sfoggia sorrisi “elettorali”. Pago di aver soddisfatto la carità! Ma i Magi, nel recarsi dal Bambino, non fecero  clamore. La loro solitaria peregrinazione, dall’Oriente, fu senza schiamazzi. La loro regalità li spinse solo a seguire una Stella! “Non sappia la tua destra ciò che compie la sinistra” – “Quando fai l’elemosina non suonare la tromba.” Cristo ci ha dettato i parametri di come andare agli altri!