Serenità da una Grotta, pace da un Bambino!

 di Rita Occidente Lupo

La Terra ha brontolato. Tremato. Nel centro nord, una forte scossa ha allertato gli abitanti di diverse regioni, che fortunatamente non hanno riportato danni. I sismografi non l’avevano previsto! Anche perchè, inaspettatamente, in piena verve natalizia e con i picchi nevosi di questi giorni, a tutto si pensava tranne al terremoto. Eppure, ogni tanto, la nostra dorsale appenninica non cessa di ricordarci la sua giovane orogenesi. E si dà da fare nel seminare il panico. Fortunatamente, oltre all’inevitabile tremarella, scongiurati feriti. E tutto, riprende come prima, in questo conto alla rovescia che ormai conta i mnuti alla mezzanotte natalizia. Tra i brividi di un bianco dicembre che, in pompa magna, scorta la Natività anche al sud, le mille incombenze…gastronomiche! Già si pensa addirittura al gran cenone di San Silvestro e le lenticchie, ben corteggiate, rincarano il costo. Alla luce proprio della penuria economica, sembra che tutti si tuffino sulla speranza che divorandole lenticchie, auguralmente il 2009 possa far risollevare Borse e proprie finanze! Ma Natale, rimane ancora il Natale del presepe? Della processione che a mezzanotte vedeva i più piccoli della famiglia deporre ritualmente il Bambino Gesù sul pagliericcio della mangiatoia ? La magìa sacrale di un gesto, per riannodare la religiosità in un Dio fatto Bambino? Nato povero, anche se omaggiato dai grandi della Terra! Una povertà che forse rimane sempre più negletta nel nostro tempo. Intento a dettare i parametri del successo, dell’ambizione e della ricchezza, per sentirsi qualcuno. Ben coperti da sicurezze mondane. Al di là dei piumoni, sotto i quali qualcuno, per la funesta influenza stagionale, si ritrova coperto, la freddezza dell’indifferenza. Nella Grotta, però, rimangono ancora il Bue e l’Asinello. Per ognuno, il vero calore giammai dai beni materiali. Buon Natale!