ASL unica: un grande sconfitto

Aldo Bianchini

Tutti insieme appassionatamente, direbbe qualcuno; sembra si sia verificato proprio questo nell’ultima votazione in consiglio regionale per la decisione di cancellare ben due ASL in provincia di Salerno. Gerardo Rosania, Gennaro Mucciolo, Salvatore Arena, Gianfranco Valiante, Michele Ragosta e Ugo Carpinelli (assenti Franco Manzi, Roberto Racinaro e Donato Pica) si sono, sembra, divertiti a prendere di mira il malcapitato Antonio Valiante che fino a qualche giorno fa ha dominato la scena della sanità in provincia di Salerno in nome e per conto di De Mita prima e di Bassolino poi; il più brutale e diretto di tutti è stato il verde Michele Ragosta che avrebbe testualmente dichiarato che “”con la sconfitta di Valiante finisce un metodo antico di gestione della sanità e comincia una nuova fase””  e invoca “”una persona libera da condizionamenti politici”” per il governo dell’unica ASL salernitana. E qui comincia il bello. Prima di andare avanti, però, corre l’obbligo di precisare che i consiglieri regionali del MPA Salvatore Gagliano e Franco Brusco hanno annunciato una battagliera conferenza stampa per dire la verità su quanto accaduto in Consiglio Regionale. Sarà bello, si diceva, assistere a chi e come saranno indirizzate tutte queste stupefacenti dichiarazioni tendenti a tenere fuori da ogni decisione sul superman della sanità che dovrà venir fuori, probabilmente, dal cilindro di un mago. La super nomina è di pertinenza della Giunta Regionale e quindi Antonio Valiante potrà ancora dire la sua sebbene non sia stato mai eletto da nessuno ma semplicemente nominato; insomma, come dire che una decisione del consiglio verrà gestita dalla giunta. E scusate se è poco in un momento veramente inquietante della politica in generale, anche perchè all’orizzonte non si affaccia nessun candidato visibilmente in grado di gestire un  impegno grosso come una montagna senza l’avallo della politica, soprattutto quella clientelare in vista di una consultazione amministrativa provinciale che fa venire i brividi a tanti candidati che non potranno gestire più nulla. Questo pericolo lo hanno fiutato in tantissimi, molti sindaci di sinistra compresi, e già danno vita ad una miriade di motivazioni avverse alla decisione regionale mascherando le proteste (tutte speculari e vincolate al potere) con una fantomatica “”non partecipazione del territorio alle decisioni sui servizi sanitari da assicurare ai cittadini””, come ha candidamente dichiarato Angelo Vassallo -sindaco di Pollica e plurincaricato di chissà quante altre cose-. E quali servizi sanitari efficienti hanno costoro assicurato in tanti anni al territorio, ci viene da chiedere; ben sapendo che hanno fatto solo speculare clientela in dispregio di tutte le regole civili.  E’ vero ed anche certo che i vari Rosania, Carpinelli, G. Valiante, Mucciolo, Ragosta e Arena (come tanti altri) dovranno confrontarsi, a breve, con il voto popolare; ma è anche vero che così non si poteva più continuare e che bisognava dare un taglio netto con il passato. Vedremo come andrà a finire; certo è che chi dovrà decidere e scegliere l’unico super-manager avrà un bel da fare per districarsi al meglio su un terreno pieno zeppo di trappole. Al momento abbiamo due certezze: che ci sarà una sola ASL (a meno di sconvolgimenti tellurici dell’ultima ora) e che Antonio Valiante ha imboccato il viale del tramonto, quello politico ovviamente.