Salerno: 3 ediz. Arti di Maggio, Novecento e Nuances

Notte di musica e storia quella di sabato 15 maggio, serata in cui i musei di tutta Italia saranno aperti e ospiteranno grandi eventi, per conquistare ognuno di noi alle bellezze che l’umanità ha prodotto nel suo lungo viaggio. Arti di maggio, rassegna giunta alla sua terza edizione, dedicata quest’anno al Novecento e alle sue infinite Nuances, forte di un cartellone di assoluto prestigio allestito dall’Associazione Seventh Degree dell’Università di Salerno, presieduta da Liberato Marzullo, e fortemente sostenuto dal Comune di Salerno – Assessorato Beni Culturali e Portualità Turistica – in collaborazione con il Ministero Beni Culturali e le Soprintendenze per i B.A.P. e B.S.A.E. di Salerno e Avellino e il Conservatorio Statale di Musica “G. Martucci”, animerà con ben sette concerti la Notte dei Musei salernitani, coordinata da Maria Giovanna Sessa. Il nostro centro storico diverrà una vera e propria scatola sonora, sin dalle ore 19, quando Rosalba Vestini e il bel baritono basso Filippo Morace, unitamente agli allievi Anna Brancaccio, Fabiana Cozzolino, Giulio Mazzeo, Orsola Leone, Giovanni De Vivo, Anna Ir, Antonietta Nisi, Maria Rosaria Palladino e  Simona Tecce, ospiti del Museo Scuola Medica Salernitana, portato avanti con appassionata dedizione da Mariella Pasca, daranno il la al progetto “Napoli suoni e colori”, una mini-storia della canzone partenopea, in un confronto plurilinguista, in cui la canzone viene liberata da ogni manierismo esecutivo, per ridonarla all’ascoltatore, filologicamente pura, ma con lo sguardo rivolto ad un futuro aperto ad ogni influenza diretta o indiretta, che la naturale evoluzione del linguaggio musicale ha esercitato su questa struttura compositiva. Alla stessa ora nel Cortile di palazzo Pinto, il sassofono strumento che ha rivoluzionato il linguaggio musicale del ‘900 passando da monsù Travet della compagine sinfonica, a principe dei palcoscenici con l’avvento del jazz, i cui maestri, da Sidney Bechet, a Johnny Hodges, da Coleman Hawkins ad Harry Carney, da John Coltrane a Roscoe Mitchell, azzeccarono subito la fisionomia espressiva e altamente tecnica di questo meraviglioso strumento oltre che un volto individuale a ciascuno dei tagli dello strumento. Depositarie dei canoni della scuola salernitana di sax, la prima fondata in Italia qui al conservatorio di Salerno dal M° Francesco Florio, un quartetto tutto al femminile,  l’ Iris Quartet, composto da Lucia Di Vece al soprano, Antonella Cariello al contralto, Ornella Sgroi al tenore e Mariacristina Agosto al baritono, proporranno un programma che ci farà apprezzare il suono e l’uso tutto novecentesco di questo caleidoscopico e unico strumento. Il conservatorio di Salerno vanta anche la prima classe di bassotubanazionale istituita dal M° Rocco Citro e oggi affidata ad Alexander Cerdà, il quale alle ore 19, nel Largo Cassavecchia proporrà i suoi migliori allievi in una formazione composta da Marco Panico, Matteo Coppola, Liberato Fassano e Pietro Natale, impegnata in un programma tutto “extracolto” che spazierà da The pink Panter di Henry Mancini a “Yellow submarine” dei Beatles. Passaggio in piazza Portanova alle ore 20, dove incontreremo il M° Paolo Cimmino e la sua classe impegnati nel progetto “Percussioni dal Mondo” i quali attraverso uno strumentario assai variegato, dalle infinite piccole percussioni, alla marimba, ai bongos, ai tamburi, alla cassa argentina,  rappresentanti il cuore pulsante della musica di questa formazione, emergerà una musica dall’ampio spettro cromatico, sferzata da continui mutamenti di clima, che si rivelerà matura e avvincente, con intro e finali che rileggeranno la stagione dell’improvvisazione e i suoi sviluppi, innestando continue sorprese ritmiche e melodiche. Non poteva mancare il jazz in una serata novecentesca, che tra le forme artistiche è certamente una tra quelle che hanno saputo meglio catturare lo spirito, le inquietitudini ma anche le epifanie di un secolo dall’inarrestabile dinamismo. A presentarcelo sarà il Martucci’s open Ensemble del batterista e direttore Salvatore Tranchini che potremo ascoltare alle ore 21 al Tempio di Pomona, il quale passerà il testimone all’ Ensemble Caffè Concerto un settetto molto particolare che proporrà, alle ore 22, all’interno del Museo Diocesano, affidato a Rosanna Romano, vere e proprie gemme musicali che spazieranno dall’ ouverture del Barbiere di Siviglia di Rossini a Kurt Weill, sino alla canzone napoletana e ad Astor Piazzolla. A chiudere la splendida notte dei musei, alle ore 23,30 nella Chiesa dell’Addolorata, il grande mito di Broadway, proposto da Marilena Laurenza e la sua classe, con Antonio Anastasio al pianoforte e Alfonso Ciccone e Giovanni Iannone alle percussioni protagonisti, di Musical in Jeans, che ci condurranno nell’affascinate mondo dei teatri di questo catino di vizio e di peccato, di trasgressione e di insuperabile spettacolo, passando da Jesus Christ Superstar a West Side story, sino a A chorus line.