Scoperto segreto dell’Uomo Vitruviano
Circa 535 anni fa Leonardo da Vinci inserì un corpo umano dalle proporzioni perfette all’interno di un cerchio e di un quadrato. Da allora numerosi studiosi hanno cercato di capire la regola posta alla base della perfezione geometrica dell’opera. Un dentista inglese sembra esserci finalmente riuscito.
Giuseppe Zingarelli
Esistono pochi casi, e nessuno davvero paragonabile per vastità a livello di ingegno, come quello di Leonardo da Vinci in cui all’opera pittorica, peraltro esigua, si accompagna un materiale di scrittura di prima mano tanto ampio ed eterogeneo, quali i codici e i taccuini di appunti, che il maestro toscano riempì di disegni e di note nell’arco della sua intera esistenza registrandovi pensieri, curiosità e persino fatti personali. L’ Uomo Vitruviano, il celebre disegno creato da Leonardo da Vinci, risale all’incirca al 1490. L’ opera fu realizzata a Milano, su carta a penna e inchiostro, nel periodo in cui il poliedrico artista era impegnato negli studi sulle proporzioni del corpo umano basandosi sui canoni dell’architetto romano Marco Pollio Vitruvio.
La raffigurazione leonardiana simboleggia l’uomo come misura di tutte le cose e l’armonia del corpo umano attraverso proporzioni geometriche, ne individua le misure perfette. In sostanza il disegno dell’Uomo Vitruviano rappresenta non solo l’unione tra arte e scienza ma, al contempo, l’uomo al centro dell’universo, quasi sospeso a metà strada tra il mondo terreno, il quadrato, e il mondo spirituale, il cerchio. L’ esposizione del disegno è limitata solo ad alcuni periodi, ciò per evitare il deterioramento e il degrado dell’opera. L’ iconica immagine è custodita in un caveau delle Gallerie dell’Accademia di Venezia dove può essere visionato da ricercatori e studiosi in circostanze specifiche. Infatti, la luce e il contatto potrebbero causare alterazioni e danni permanenti alla carta, materiale molto fragile e sensibile all’esposizione prolungata della luce stessa, al calore e all’umidità. Un recente studio ha svelato un possibile segreto nascosto nella famosissima raffigurazione schizzata da Leonardo, “genio” universale del Rinascimento, figura polimorfa la cui eccellenza abbracciava arte, scienza e ingegneria. L’ eredità di Leonardo include capolavori immortali accanto a studi incredibilmente rivoluzionari su anatomia, botanica, ingegneria e prospettiva, studi che dimostrano una straordinaria capacità di osservazione e innovazione. Secondo una ricerca pubblicata sul ‘Journal of Mathematics and the Arts’ da un dentista londinese appassionato di proporzioni matematiche, il dottor Rory Mac Sweeney, le gambe aperte dell’Uomo Vitruviano formano un triangolo equilatero che potrebbe spiegare le proporzioni scelte dal da Vinci per rappresentare l’uomo “ideale”. In passato si ipotizzò che Leonardo utilizzasse la sezione aurea, circa 1,61, per definire le proporzioni del disegno, un rapporto matematico spesso riscontrato in arte, architettura e natura. Tuttavia, le misure dell’Uomo Vitruviano non corrispondono esattamente a questa proporzione. Mac Sweeney ha calcolato che il triangolo equilatero formato dalle gambe, con vertice nell’ombelico, produce un rapporto di circa 1,63-1,64, molto vicino al valore 1,63 associato al Tetraedro, un solido geometrico formalizzato soltanto nel 1917. Una riflessione approfondita indurrebbe a pensare che il “geniale” maestro potrebbe aver intuitivamente anticipato principi matematici talmente progrediti e avanzati da non essere mai stati formulati da nessuno prima e dopo di lui, collegando le proporzioni umane a strutture geometriche universali presenti in biologia e cristallografia. Lo stesso Mac Sweeney ha espressamente rimarcato un dato oggettivo rilevante, e cioè che l’anatomia umana si sarebbe evoluta secondo principi geometrici che governano l’organizzazione spaziale ottimale in tutto l’universo. Ne consegue che il triangolo equilatero espresso graficamente da Leonardo nella sua iconica opera raffigurata nei suoi appunti, potrebbe essere la chiave per comprendere ed esplorare la sua visione cosmica dell’universo. In altre parole, lo studio di Mac Sweeney evidenzierebbe che Leonardo potrebbe aver codificato con grande anticipo verità matematiche profonde, anticipando la scienza moderna di secoli. Le profonde osservazioni scientifiche del da Vinci riferiscono e, in un certo senso, provano che i suoi studi riflettevano visioni cosmiche avanzatissime e modernissime. Leonardo studiò la Luna e i corpi celesti, la natura come un sistema complesso da comprendere attraverso la prospettiva e l’ottica. La concezione cosmica leonardiana è caratterizzata dall’interconnessione di fenomeni naturali, dalla luce che modella le forme, dall’irresistibile attrazione per i principi del movimento armonico, all’aria che altera le percezioni. Nei dipinti e nei disegni di Leonardo anche i paesaggi danno l’impressione di essere visti o immaginati dall’aereo, cioè da un modo nuovo e innovativo di concepire il paesaggio stesso. Con lui nasce la prospettiva aerea ed entra in gioco il linguaggio universale dell’artista e dello scienziato. Per Leonardo l’universo è un sistema cosmico e l’Uomo Vitruviano riflette la perfezione delle sue dimensioni nella perfezione del cosmo, cioè rappresenta la perfezione cosmica in quanto incarna la teoria seconda la quale il corpo umano è un microcosmo perfetto che riflette il macrocosmo, ossia l’universo intero. Il cerchio in cui è iscritto l’Uomo Vitruviano è il simbolo del cosmo e della perfezione divina, il quadrato, invece, è l’emblema della terra, della materia e delle regole. Questa unione geometrica, il cerchio e il quadrato, la proporzione e l’anatomia, simboleggia l’uomo e l’universo. Leonardo pone l’uomo al centro di tutto considerandolo misura di tutte le cose.