Salerno: Arcigay, presunta sede pretestuosa per campagna elettorale
Apprendiamo dalle colonne de “Le Cronache” di questa mattina, di una presunta sede che ci sarebbe stata assegnata
dall’amministrazione comunale di Salerno a ridosso della campagna elettorale, con particolare riferimento al ruolo
dell’Assessora alle Politiche Sociali, Paola De Roberto. La ricostruzione proposta appare parziale e imprecisa, e rischia
di generare confusione nell’opinione pubblica. La nostra organizzazione non intende farsi strumentalizzare né consentire
che una informazione riduttiva e partigiana, possa ledere la dignità delle persone lgbtqia+, della nostra comunità e di
una associazione che opera con trasparenza ed equilibrio da decenni sul territorio cittadino e provinciale.
A beneficio di una informazione corretta, ricordiamo che Arcigay Salerno attende dal gennaio 2019, all’indomani
dell’attacco alla sede di Via Fasanella, uno spazio adeguato alle attività del Comitato Territoriale che è l’unico presidio
in Provincia di Salerno a tutela delle persone gay, lesbiche, trans, bisessuali e della comunità queer. In sei anni, nessuna
amministrazione comunale o provinciale è stata in grado di dare una risposta concreta a questa esigenza legittima nella
misura in cui Arcigay Salerno opera gratuitamente per diffondere una cultura delle uguaglianze, per il contrasto alle
discriminazioni, per la promozione della salute sessuale e riproduttiva per tutta la collettività, non solo per la comunità
queer e transfemminista. Ad oggi Arcigay Salerno non ha una sede e non le è stato assegnato alcuno spazio.
Quello che, invece, è davvero accaduto è che nell’ultimo anno, dati anche i casi di violenza e aggressione a sfondo
omobilsebotransfobici verificatesi in provincia, si è ravvisato da parte dell’Assessorato alle Politiche Sociali, l’urgenza
di un luogo di accoglienza, accompagnamento, supporto legale e psicologico alle vittime di violenza legate all’identità
di genere e all’orientamento sessuale, italiane e straniere.
Per questa ragione, l’Ambito Sociale S5, ha ritenuto di pubblicare in data 12 maggio 2025 un Avviso Pubblico per la
realizzazione di uno Sportello Antidiscriminazioni lgbtqia+ (CAD) a cui Arcigay Salerno ha partecipato secondo le
regole. Questo in linea con gli orientamenti amministrativi delle più importanti città italiane che da oramai tre anni
hanno realizzato, in partenariato pubblico-privato, servizi dedicati alla comunità lgbtqia+ ed in particolare alle persone
più vulnerabili. Una necessità che anche la politica nazionale, nonostante i diversi colori che si sono avvicendati al
governo, ha ritenuto di attenzionare con più di un finanziamento da parte di UNAR, Ufficio Nazionale
Antidiscriminazione e che ha consentito, in Regione Campania, la nascita di diversi centri a supporto delle vittime di
violenza e che ha visto anche la nascita di una rete Nazionale CAD composta da oltre 50 realtà sparse su tutto il territorio
nazionale. A questo si aggiunga che proprio la Regione Campania ha recentemente aperto un Avviso Pubblico con la
stessa finalità a riprova dell’attenzione sul tema.
Alla luce di ciò, risulta evidente che la procedura non solo risale a molti mesi or sono, ma non riguarda l’assegnazione
di una sede all’associazione bensì la realizzazione di un servizio rivolto alla cittadinanza, attuato mediante convenzione
tra l’Ambito S5 e Arcigay Salerno nel pieno rispetto delle regole. Si precisa, inoltre, che l’associazione mette a
disposizione uno spazio regolarmente locato, e che non è previsto alcun utilizzo gratuito di immobili pubblici.
Leggiamo quanto accaduto come un attacco alla nostra comunità e come uno dei segnali di una campagna elettorale che
si preannuncia dai toni accessi che nulla hanno a che vedere con la corretta informazione, con un sano dibattito pubblico
che informi le persone e che orienti scelte consapevoli, ma semplicemente rischia di generare ulteriore confusione,
disinteresse e astensione.
Riteniamo e auspichiamo che quanto comunicato sia oggetto di una replica integrale e di scuse formali da parte della
testa che ha pubblicato un pezzo dai contenuti scorretti e che riteniamo offensivi per il nostro impegno e la nostra storia.
Quello che auspichiamo, invece, è che i nostri temi siano al centro del dibattito pubblico correttamente, a partire dalla
necessità di spazi sicuri, politiche di inclusione, sostegno alle attività che consentono una crescita sociale, culturale ed
economica della città, della provincia e della Regione. Sostegno al welfare inclusivo significa costruire una comunità più coesa, solidale, che mette al centro le persone più vulnerabili, che dimostra maturità e che si rende sempre più vicina
a quel modello europeo tanto ambito quanto faticoso da raggiungere.