La magia del cerchio
Giulio Caso
Lezioni di matematica?
Ma no!, solo fantasia.
La radice quadrata è quel numero che ci da’ la base del quadrato, data l’area. Analogamente potremmo pensare ad una “radice” triangolo, “radice” pentagono o esagonale etc.) o di qualsiasi poligono regolare.
Quindi avremo questo nuovo concetto di radice poligonale.
Ciò è un poco fuori dagli schemi, ma il concetto di “radice poligonale” è un perfetto esempio di pensiero laterale, non lineare, ma creativo. È quello che spesso manca nel mondo accademico troppo rigido.
Praticamente un salto audace per cercare connessioni nuove.
Il solo poligono regolare in cui il legame fra area e lato si riduce alla radice quadrata è il quadrato. Possiamo osservare che più aumenta il numero dei lati, più il lato si accorcia, e il poligono si avvicina alla forma di un cerchio e la radice poligonale si avvicina alla “radice circolare”.
Adesso un salto: dalla radice poligonale arrivando alla radice circolare il lato diventa infinitesimo, quindi radice infinita.
O meglio, tende all’infinito rispetto ad un fantomatico puntiforme lato che tende all’infinitesimo.
Che sia questa la “magia” del cerchio?
Il cerchio è una figura che non ha inizio né fine, e la sua circonferenza è una curva continua che non ha angoli o spigoli. Questa proprietà rende il cerchio una figura molto simmetrica e armoniosa.
Non a caso il cerchio è la figura più amata di quest’universo.