Salerno: Sinistra Italiana, fondi Sanità PNRR non sa usare per riarmo

Nelle regioni meridionali i piani di rientro sono stati causa dell’aumento del divario tra Nord e Sud soprattutto per ciò che concerne i servizi sanitari e sociali; di fatto hanno anticipato di oltre 20 anni gli effetti devastanti dell’autonomia differenziata.
Le Case della salute, le attività consultoriali, l’assistenza domiciliare, la prevenzione e la medicina di prossimità non hanno mai avuto vita.
Da ciò bisogna partire per capire a pieno la necessità di utilizzare i fondi del PNRR per realizzare le Case e gli Ospedali di Comunità e farli funzionare con l’assunzione di figure professionali in grado di coniugare il sanitario con il sociale e gli Ospedali con il territorio.
Servono medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali, infermieri e fisioterapisti di famiglia, psicologi, sociologi e assistenti sociali. I consultori familiari devono essere collocati nelle Case di comunità, senza associazioni antiabortiste e con fondi per la formazione.
Ciò per garantire il diritto alla salute sessuale e riproduttiva e all’interruzione volontaria della gravidanza.
Sono passati 50 anni dalla legge istitutiva dei CF. In Campania vi sono meno della metà di consultori previsti e pochi hanno le equipe multiprofessionali al competo.
Va potenziata l’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti per evitare gli episodi acuti, i ricorsi impropri ai pronto soccorso, e l’intasamento delle liste d’attesa.
Si sono tenuti a Napoli gli stati generali della prevenzione. Gli oncologici hanno evidenziato la drammatica situazione campana: minor numero di screening effettuati e un alto numero di malattie oncologiche.
I casi di tumore possono essere ridotti del 40% potenziando la prevenzione. Utilizziamo i fondi del PNRR per la Salute e non per provocare morte e distruzione.
Salvatore Raimondi responsabile provinciale sanità Sinistra Italiana Salerno
Titti Santulli Segretaria Provinciale Sinistra italiana Salerno