Cogliere l’infinito e l’infinitesimo

Giulio Caso
Quando parliamo di infinito, ma anche di infinitesimo, la mente rinuncia a formare immagini.
Un metodo semplice quanto inquietante, però, c’è per immaginare entrambi i concetti:
– Uno specchio che si specchia nello specchio.
Questo è molto evocativo e fa pensare. L’immagine di uno specchio che si specchia nello specchio apre un varco verso l’infinito, ma anche verso l’indefinibile.
Il finale riflesso “ma non si può immaginare” coglie la vertigine del concetto: è il limite della mente davanti all’infinito riflesso di se stessa.
Un paradosso visivo e filosofico.
Una descrizione reale, anche poetica e suggestiva.
Un concetto che richiama l’idea di una riflessione infinita (con specchi perfetti) dove non c’è più un punto di riferimento fisso.
Questo concetto può essere interpretato in molti modi, ad esempio come una metafora della natura della realtà, della coscienza o della percezione. L’indeterminazione di vedere la vera essenza delle cose
L’idea dell’indeterminazione nella percezione della realtà che è un tema che ha interessato filosofi e scienziati, per secoli, rende l’idea che la verità sia relativa e soggettiva, e che non ci sia una vera visione oggettiva della realtà.