Napoli campione dItalia!

Festa grande a Napoli e grande delusione per l’Inter. Ampiamente pronosticata alla vigilia dell’ultimo turno di campionato la vittoria dei partenopei che, conservando il punto di vantaggio sull’Inter, al Maradona liquidano il Cagliari e battono in volata i nerazzurri aggiudicandosi lo scudetto per quarta volta nella loro storia.
Giuseppe Zingarelli
Il Consiglio di Lega ha deciso che l’ultima giornata di Serie A fosse giocata tra venerdì 23 e domenica 25 maggio. Napoli-Cagliari e Como-Inter le gare da disputare in anticipo per decidere se l’assegnazione del titolo di Campione d’Italia doveva passare per uno spareggio, in programma, eventualmente, lunedi 26 maggio, in quanto l’ Inter giocherà la finale di Champions League il 31 maggio all’Allianz Arena di Monaco, contro i francesi del PSG guidati da Luis Enrique. Impossibile però pensare ad una festa scudetto in riva al lago per i nerazzurri. Così è stato. Contro il Cagliari degli ex Pavoletti, Luperti, Caprile e Luperto, il Napoli proprio non poteva fallire la più ghiotta delle occasioni per aggiudicarsi il campionato. Ciò, nonostante la veemente ‘carica’ dei tifosi sardi che, via social, avevano provato in tutti i modi a ricordare ai propri beniamini di togliere lo scudetto al Napoli, spronando la squadra di Davide Nicola a “vendicare” una serie di smacchi subiti in passato dai tifosi ‘azzurri’, quali quello messo in atto nel corso dello spareggio
Cagliari-Piacenza del 15 giugno 1997 per la permanenza in Serie A, disputatosi in quello che allora era lo stadio “San Paolo”, quando i supporters “biancazzurri” presenti sugli spalti avevano deciso di parteggiare per gli emiliani e “gufare” contro i sardi che, al termine di quel match, vennero nettamente sconfitti, 1 a 3, e retroccessi in Serie B. Nonchè quello relativo a Daniel Fonseca, l’ex attaccante uruguaiano del Cagliari che il 17 ottobre 1993, al Sant’Elia, con la maglia del Napoli, realizzò contro i sardi due reti e poi esultò verso i suoi ex sostenitori facendo il gesto dell’ombrello, un gesto fallico e ironico esternato dal calciatore per deridere i tifosi isolani. Ricordando, inoltre, il recente episodio dello scorso 15 settembre 2024, quando la rivalità tra
le due tifoserie continuò a non placarsi. I tifosi partenopei, infatti, per la trasferta sull’isola, sbarcando in terra sarda esposero uno striscione con su scritto: “A caccia di pecore”. Episodi che, purtroppo, continuano a mantenere accesa una rivalità ultratrentennale tra rossoblu e napoletani. La vittoria dell’Inter al Senigallia contro il Como, 2 a 0, reti di De Vrij al 20esimo e di Correa al 51esimo, è stata inutile ai fini della vittoria finale. Era già stato ampiamente pannunciato che la squadra di Simone Inzaghi non avrebbe messo le mani sul tricolore. Il Napoli, al Maradona, non poteva mancare l’appuntamento con la storia, rivivendo a breve distanza di tempo il tripudio di due anni fa, quando con Luciano Spalletti centrò alla grande il suo terzo titolo. Battendo il Cagliari con lo stesso risultato dei nerazzurri, 2 a 0, reti dello scozzese Scott McTominay al 42esimo e dell’ex interista Romero Lukaku al 51esimo, i partenopei si sono laureati Campioni d’Italia per la quarta volta nello loro storia. Grande abbraccio tra l’allenatore Antonio Conte e il Presidente Aurelio De Laurentiis. A Napoli inizia la festa. Come per il Milan, spesso, si ricorda la storica “fatal Verona”, a causa dei due scudetti persi dai rossoneri in terra veneta allo stadio “Marcantonio Bentegodi”, era il 20 maggio 1973, 5 a 3, e il 22 aprile 1990, 2 a 1, così anche per l’Inter si parlerà di “fatal Lazio”, considerando che per la seconda volta, fatali sono state le “Aquile” biancocelesesti ai nerazzurri. Eppure domenica scorsa, all’89esimo di Inter-Lazio, Lautaro Martinez e soci conducevano 2 a 1 sulla squadra di Lotito. Un inutile fallo di Bisseck con il braccio destro in area nerazzurra induceva il direttore di gara a concedere al var un calcio di rigore ai romani. Pedro, già autore della prima marcatura, dal dischetto non falliva il 2 a 2. È stato il momento chiave che ha deciso il campionato. Tutto questo mentre i ragazzi di Antonio Conte, nella delicata e nervosissima trasferta al Tardini contro il Parma terminata in parità, 0 a 0, imprecavano in campo contro sfortuna e sortilegi. Tre palloni indirizzati dai partenopei verso la porta emiliana, Anguissa e due volte McTominay, centravano in pieno i legni della porta emiliana. In un attimo il sogno scudetto sembrava frantumarsi e dissolversi per la compagine campana. Il 90esimo di Inter-Lazio per il Napoli è stato scudetto. Il pareggio dei capitolini ha consento al Napoli di riemergere da un terribile incubo. Quel +1 mantenuto a denti stretti sui più blasonati avversari si è rivelato decisivo. Il “ciuccio” contro il Cagliari ha servito per il match e non ha fallito. La Lazio, in passato, aveva già inferto un grosso dispiacere all’Inter. Era il 5 maggio 2002 quando la squadra allenata allora da Alberto Zaccheroni, allo stadio Olimpico tolse lo scudetto all’Inter. Una disfatta che lasciò impietrita società, squadra e tifoseria nerazzurra. Due reti di Karel Poborsky, una di Simeone e una dell’attiale allenatore interista, Simone Inzaghi, a sorpresa, ammutolirono la squadra di Victor Cuper, consentendo alla Juventus di Marcello Lippi, Alex Del Piero e Antonio Conte, l’odierno “trascinatore” dei partenopei, di raggiungere in solitaria la vetta della classifica e, insperatamente, lo scudetto. Si scrisse che il “suicidio” dell’Inter consentì alla Juventus di cucirsi sulla maglia il 26esimo scudetto. I nerazzurri, affranti, giunsero terzi a quota 69 punti. Grande fu la loro disperazione alla fine dell’incontro. La storia si è ripetuta a distanza di 23 anni da quella incredibile disfatta. Il pareggio della Lazio a San Siro pesa come un macigno e tormenterà a lungo i tifosi nerazzurri che oggi “piangono” un altro scudetto perso dalla “Benamata”. Il Cagliari, da parte sua, già salvo per aver rifilato la scorsa domenica uno squillante 3 a 0 casalingo al Venezia, non ha potuto fare più di tanto per opporsi allo strapotere tecnico-tattico del Napoli che, a sua volta, dopo l’incredibile sconfitta rimediata alla prima giornata di campionato al Bentegodi contro il Verona, 0 a 3, ha poi ripreso saldamente il proprio cammino andando a vincere la volata scudetto. Oggi, alle 20.45, si giocheranno altri due incontri, Bologna-Genoa e Milan-Monza. Le sei gare rimanenti, utili per decidere Europa e retricessioni, si disputeranno tutte domenica sera, 25 maggio, sempre alle 20.45.