Roma: Associazione Internazionale Vittime del Terrorismo, corteo nel ricordo dei propri cari

Marco Falvella, Presidente dell’Associazione Internazionale Vittime del Terrorismo e portavoce dei familiari delle vittime di matrice politica, con il cuore spezzato e la rabbia di anni, martedì 27 maggio, alle ore 9.30, a manifestazione, in Piazza San Silvestro, punto concordato con le Forze dell’Ordine, incatenati, verso la Galleria Alberto Sordi, adiacente a Palazzo Chigi.
“Sfileremo- dichiara Falvella- mostrando le immagini dei nostri cari uccisi: foto grandi, nitide, dignitose. Volti che non devono essere dimenticati, che tutti potranno riconoscere e sentire vicini.
Non le porteremo come semplici oggetti, ma le sorreggeremo con rispetto e fermezza, perché ciascuna racconta una vita spezzata e una verità che chiede di essere ascoltata. Ogni fotografia sarà un nome, una storia, un’assenza che pesa.
E ognuno di noi, sotto quell’immagine, sarà voce di memoria, rispetto, giustizia.
Scenderemo in strada con la forza e la dignità di chi rifiuta l’oblio.
Siamo i familiari delle vittime di matrice politica. Abbiamo perso padri, figli, madri, fratelli, sorelle. Uccisi da un’ideologia violenta che ha distrutto le nostre famiglie. E per lo Stato è come se non fossimo mai esistiti.
Ogni anno le istituzioni celebrano le vittime del terrorismo. Ed è giusto.
Ma per i nostri cari – morti per la stessa violenza e lo stesso odio – non c’è nemmeno una parola, un gesto, un giorno. Come se la loro morte valesse meno. Come se il loro sangue non meritasse memoria. Come se fossero stati uccisi per errore o, peggio, nel silenzio utile a qualcuno. È vergognoso. È crudele. È inaccettabile.
Per questo il 27 maggio ci incateneremo simbolicamente. Saremo lì, fermi e visibili, nella speranza che qualcuno trovi il coraggio di avvicinarsi, di tendere una mano, di ascoltare.
Non sarà un gesto teatrale, ma un atto d’amore, memoria e resistenza. Perché non c’è più tempo per l’indifferenza. Perché il nostro silenzio incatenato parlerà più di mille parole.
All’evento sono stati invitati il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il Presidente del Consiglio, on. Giorgia Meloni, senatori e deputati, affinché ascoltino direttamente le testimonianze dei familiari e comprendano il significato della nostra mobilitazione.
Abbiamo invitato anche le principali emittenti televisive e i quotidiani nazionali, affinché il nostro messaggio arrivi all’intero Paese. Se il Parlamento ci ignora, dovrà essere l’opinione pubblica ad ascoltare.
Le vittime per cui chiediamo riconoscimento e dignità sono:
Ugo Venturini, Vincenzo De Waure, Giuseppe Malacaria, Carlo Falvella, Mariano Lupo, Roberto Franceschi, Adriano Salvini, Giuseppe Santostefano, Emanuele Zilli, Adelchi Argada, Mikis Mantakas, Claudio Varalli, Giannino Zibecchi, Tonino Miccichè, Rodolfo Boschi, Alberto Brasili, Alceste Campanile, Iolanda Palladino, Gaetano Amoroso, Luigi Di Rosa, Francesco Lo Russo, Benedetto Petrone, Claudio Miccoli, Alberto Giaquinto, Ciro Principessa e Francesco Cecchin.
Non chiediamo vendetta, ma rispetto. Che anche il nostro dolore abbia un nome e un posto nella memoria collettiva.
Che la legge smetta di distinguere tra vittime “riconosciute” e “dimenticate”, tra chi ha diritto a essere onorato e chi no. Perché la morte non ha colori, né bandiere. Solo lacrime.
Saremo incatenati non per protesta, ma per amore.
Amore per chi non c’è più e continua a essere ucciso ogni giorno dal silenzio”.