Giulio Caso
La conseguenza di assecondare e far, anche giustamente, prevalere la più antica storia di Nocera che coincide, quasi esclusivamente, con Nocera Superiore ci ha condotto, nei molti decenni di inutile richiesta di riunificazione, a trascurare la vera storia di Nocera Inferiore.
Non possiamo affatto recriminare sulla libertà di scelta dei vicini  amici di voler cambiare il loro nome in “Nuceria”. Ne hanno pieno diritto storico.
A noi resterebbe il nome Nocera, senza aggettivi.
Mi sembra equo.
Non ci sarebbe confusione con nessuna altra città. Finalmente un solo nome per la nostra città ed un solo nome per quella vicina.
Sarebbe tempo, allora di iniziare uno studio storico aderente alla vera storia che ci connota e che è anche derivata da quella antica, ma ha nucleo e sviluppo posteriore.
Diceva uno studioso nocerino, e lo dice ancora: “La gradualità di sviluppo storico (e urbanistico) del nostro territorio è legata alle zanzare. Mi spiego meglio.
Tutta la parte del nostro territorio proiettata verso il golfo di Napoli, per capirci, quindi a minore altezza sul livello del mare,  era, praticamente una laguna.
Fra Nocera e Pagani, trovai una vasta area il cui sottosuolo, a meno di 15 metri di profondità, è completamente pieno di foramminiferi, tipici delle paludi marine.
Ora una laguna è infestata da zanzare e non poteva rappresentare il luogo ideale per urbanizzazione e quindi, di avvenimenti storici.
Lo spostamento urbanistico verso queste quote nelle nostre zone è avvenuto, gradualmente, in seguito ai fenomeni eruttivi vesuviani che, colmando la laguna, hanno permesso, ivi, gli insediamenti, la coltivazione e lo sviluppo urbano.
Da qui inizia, realmente la nostra storia, e di Pagani, e in seguito di tutti i paesi dell’Agro.
Quindi, figli della  Nocera antica,  tutti, noi in primis, ma con tradizioni e sviluppo economico, notevolmente in comune.
Il futuro è nel rispetto delle singole autonomie, ma nelle progettualità comuni a tutti. Città dell’Agro o Città della Valle del Sarno che sia.