La lettera del professor ceco inviata qualche giorno fa al cardinale della Valcamonica, Decano per la Congragazione della Dottrina della Fede. Papa Leone XIV  in passato fu accusato di aver insabbiato denunce per abusi sessuali nei confronti di sacerdoti che collaborarono con lui nella diocesi di Chicleyo, in Perù, e negli Stati Uniti, a Chicago. 
Giuseppe Zingarelli
Nel gennaio 2024 l’ex Nunzio Apostolico negli Stati Uniti, *Monsignor Carlo Maria Viganò*, si scagliò apertamente contro Papa Francesco che decideva di benedire, seppur a certe condizioni e limitazioni, le coppie irregolari e omosessuali. Non fu il solo. Oltre diecimila sacerdoti si opposero a quel provvedimento. Tra questi anche il vescovo del Perù, Rafael Escudero Lopez-Brea, affermò che benedire coppie irregolarioffendeva il Santo nome di Dio. La fronda tradizionalista e conservatrice anti-Bergoglio crebbe. Monsignor Viganò, tra i principali oppositori del primo Papa gesuita della storia della Chiesa, accusò pubblicamente Francesco anche di aver coperto l’ex cardinale americano, Theodore McCarrick, Arcivescovo Emerito di Washington, per aver commesso abusi sessuali su adulti e minori. Secondo Monsignor Viganò, Papa Francesco conosceva benissimo la gravità dei fatti che riguardavano Monsignor McCarrick. Qiando Bergoglio affermò che l’inferno era vuoto, Monsignor Viganò affermò: “Papa Francesco è un falso Pastore!”.
In seguito, *Monsignor Joseph Strikland*, Vescovo statunitense della Diocesi di Tyler, in Texas, scrisse una lettera pastorale ai fedeli della sua Diocesi   nella quale evidenziava che messaggi falsi e malvagi stavano infiltrandosi nella Chiesa, Sposa di Cristo, con il rischio di sovvertire la vera dottrina e la vera teologia. Una dichiarazione che richiamava quella di Papa Paolo VI, quando nel giugno 1972, nel corso dell’omelia tenuta per la festa dei santi apostoli Pietro e Paolo, il Pontefice lombardo, senza mezzi termini, affermò: “Percepisco la netta sensazione che da qualche fessura, il fumo di Satana sia entrato nel tempio di Dio!”. Monsignor Strikland scrisse una lettera ai cattolici della sua diocesi nella quale evidenziava la grande abilità adoperata dal maligno nel far apparire bene ciò che è male e viceversa,  dichiarandosi in aperto contrasto con la direzione in cui Papa Francesco stava portando la Chiesa. Nel giugno 2024 Monsignor Viganò, per ordine di Bergoglio, fu ufficialmente scomunicato per scisma dal Dicastero della Dottrina della Fede, l’ ex Santa Inquisizione, in quanto negò la legittimità di Papa Francesco e del Concilio Vaticano II.  Anche Monsignor Strikland, per le sue posizioni ultraconservatrici sulle coppie omosessuali e transessuali, fu sollevato dall’incarico dal Pontefice argentino che, al suo posto, nominò come amministratore apostolico Monsignor Joe Vasquez, titolare della Diocesi di Austin. Alle ore 18.08 dell’8 maggio scorso, il cardinale americano Robert Francis Prevost  è stato eletto al soglio di Pietro, assumendo il nome di Leone XVI.
È il 267esimo Pontefice della storia della Chiesa. È noto che nella Chiesa cattolica è in atto una spaccatura tra cardinali conservatori e innovatori. In Spagna, una testata molto letta dal fronte conservatore, *Infovaticana.com*, ha pubblicato una serie di dossier in cui si accusa il cardinale Robert Francis Prevost di aver insabbiato le denunce per abusi sessuali nei confronti di alcuni sacerdoti che avevano collaborato con lui in Perù negli anni ’80 e ’90, e tra il 2023 e il 2024, di aver coperto un sacerdote della Diocesi di Chicago che poi ammise di aver commesso abusi sessuali su minori. Nel 2000, Papa Prevost, quando era Superiore Provinciale dell’Ordine di Sant’Agostino a Chicago, autorizzò il Reverendo James Ray, autore di abusi sessuali su molti ragazzi, a vivere nel convento dei frati agostiniani di Saint John Stone, a Chicago, non comunicandolo peraltro al cardinale *Blase Josepf Cupich*, il quale quando lo venne a sapere si oppose fortemente alla decisione di Prevost di ammettere Ray in convento. In seguito, il Reverendo Ray ammise la sua colpevolezza e fu interdetto per 9 anni dal celebrare Messa. Due avvocati specializzati nelle cause sugli abusi della Chiesa denunciarono sia il cardinale Prevost che il cardinale Cupich. Tre sorelle peruviane denunciarono alle autorità civili del Paese andino di essere state abusate quando erano bambine da due sacerdoti, don Eleuterio Vasquez Gonzales e don Ricardo Yasquen. Quest’ultimo in seguitò si ammalò gravemente e non potè più rispondere alle accuse mosse nei suoi confronti, mentre a don Gonzales fu impedito di celebrare Messa. Le tre donne nel 2024 sostennero che sia Prevost, sia la Diocesi di Chiclayo, gestirono malissimo la situazione tanto che le tre donne accusarono la stessa Diocesi di non aver mai svolto indagini e di aver dichiarato il falso al Dicastero per la Dottrina della Fede che avrebbe archiviato il caso per mancanza di prove senza che le tre “abusate” fossero mai state chiamate a testimoniare.*Il professor Joseph Seifert*, poeta e giornalista ceco, Premio Nobel per la letteratura nel 1984, qualche giorno fa ha inviato una lettera al Cardinale Decano del Collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re. Secondo le “Bolle Papali” di Papa Paolo IV e Papa San Pio V, un Pontefice che cade nell’eresia non può essere considerato Papa sin dal momento della sua elezione. Ogni suo atto, ogni sua nomina, ogni documento da lui sottoscritto perde di validità. Seifert, nella sua lettera, ha  richiamato al cardinale Re la dichiarazione firmata il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi. Un documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune. Il documento fu stipulato da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al’-Azhen, Ahmad al Tayyb. Secondo questo documento, si attesterebbe che la diversità di religione è stata voluta da Dio nella sua immensa sapienza. Per Seifert
l’affermazione di Francesco sarebbe eretica ed apostatica, in quanto implica che Dio abbia voluto religioni che negano la venuta di Suo Figlio, Gesù Cristo, la Trinità e i Sacramenti. Per il professor Saifert ciò rappresenta la negazione del Primo Comandamento. Alla benedizione delle coppie gay e alla affermazione di Francesco che l’inferno è vuoto, si aggiungerebbe il consenso che Bergoglio prestò  all’accoglienza liturgica della Pachamama portata in processione dalla Basilica di San Pietro all’aula del Sinodo sull’Amazzonia il 7 ottobre 2019, nel giorno della festa della Madonna del Rosario. La confusione e la possibilità che la coscienza soggettiva giustifichi situazioni oggettive di peccato, afferma Saifert nella missiva, mina la fede, la religione e l’Autorità. Tre accuse piene di eresia a Bergoglio. Secondo il professor Seifert, se Papa Francesco fosse riconosciuto eretico l’80% dei cardinali da lui nominati in Conclave sarebbe inesistente e non avrebbero potuto validamente eleggere Papa Leone XIV. Ed è qui che, secondo Seifert, si aprirebbe lo scisma. Una divisione  interna e profonda, insanabile, che decreterebbe la nascita di due Chiese parallele sotto lo stesso nome. Una Chiesa potente,  ufficiale, visibile, ma svuotata dei veri Sacramenti quella degli innovatori, l’altra, quella dei conservatori, debole, perseguitata ma fedele. Nella sua lettera il professor Seifert denuncia una Chiesa che ha sostituito la Verità con la diplomazia, l’evangelizzazione con il dialogo, il Dogma con il compromesso culturale. Da una parte vi è un’alta gerarchia ecclesiale che tace per prudenza o per convenienza, dall’altra vi è il popolo della Chiesa che, impotente, osserva smarrito il gregge che si disperde. Per Seifert non è solo una questione ideologica ma anche una questione di salvezza delle anime, per cui chi tacerà sarà chiamato a rispondere di ciò al cospetto di Dio. Il silenzio, afferma Seifert, non equivale a prudenza ma a colpa. Nella sua lettera inviata al Cardinale Re, Seifert ha chiesto di attivare una accurata indagine canonica volta ad accertare se le accuse di eresia mosse contro Papa Francesco sono fondate o meno e, nel caso dovessero emergere eresie, escludere tutti i cardinali nominati dal  Pontefice sudamericano, momti dei quali hanno eletto in Conclave Papa Leone XIV. Per il professor Seifert è meglio avere una Chiesa ferita nella verità che una Chiesa armoniosa nella menzogna. Con un linguaggio semplice, ma devastante, esplicito ma verace, Seifert conclude la sua lettera al cardinale Giovanni Battista Re, affermando: “Io prego che lei abbia il coraggio di agire in tal senso, ma se non lo potrà fare o non lo vorrà fare, allora non resterà che invocare un intervento diretto del Cielo, poichè la nave della Chiesa sta affondando e chi oggi può salvarla non è un Papa, ma un uomo che sceglie la verità!”.