Campania: Terna, Tyrrhenian Link, elettrodotto sottomarino tra Sardegna, Sicilia e Campania, opera da record

Campania: Terna, Tyrrhenian Link, elettrodotto sottomarino tra Sardegna, Sicilia e Campania, opera da record

Il Tyrrhenian Link è l’elettrodotto sottomarino di Terna che collegherà la Sicilia alla Campania e alla Sardegna. La nuova interconnessione è un progetto all’avanguardia della tecnologia e che prevede la realizzazione di un doppio cavo sotto il mare di circa 970 km di lunghezza complessivi e 1.000 MW di potenza in corrente continua. Grazie alla sua capacità di trasmissione, il Tyrrhenian Link rappresenta un passo decisivo per il futuro della rete elettrica italiana ed europea, nell’ambito degli obiettivi di transizione energetica fissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).

L’opera è costituita da due tratte: il Ramo Est, tra Sicilia e Campania lungo circa 490 km, e il Ramo Ovest, tra la Sicilia e la Sardegna che si snoda per circa 480 km.

Per l’opera la società guidata da Giuseppina Di Foggia ha previsto un investimento di circa 3,7 miliardi di euro. A novembre 2022, Terna ha sottoscritto un contratto di finanziamento per l’opera con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per un ammontare complessivo pari a 1,9 miliardi di euro. Di questi, la prima tranche pari a 500 milioni è destinata a supportare la costruzione e messa in esercizio del Ramo Est. Successivamente, a marzo 2023, Terna ha firmato con la BEI i contratti relativi alla seconda e alla terza tranche del finanziamento. A febbraio 2024 è stata firmata con la BEI anche l’ultima tranche da 500 milioni di euro.

A febbraio 2023 Terna ha avviato interlocuzioni con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per nuovi interventi da inserire nella revisione del PNRR, nell’ambito del capitolo REPower EU. L’8 dicembre 2023 il Consiglio europeo ha ufficialmente approvato la revisione del Piano italiano comprendente il capitolo relativo alle misure per le reti del trasporto elettrico. Dei tre interventi di Terna coinvolti, per un contributo complessivo di 840 milioni di euro, il ramo est del Tyrrhenian Link ha ricevuto un finanziamento di 500 milioni di euro.

L’opera sarà realizzata per fasi successive e completata entro il 2028; a febbraio 2025 sono state avviate in Sicilia le attività di posa del cavo sottomarino del ramo est che si completeranno nel mese di maggio.

Il Tyrrhenian Link segnerà un ulteriore salto tecnologico verso un futuro energetico sempre più sostenibile ed efficiente. In particolare, il ramo ovest tra Sicilia e Sardegna farà registrare un nuovo record mondiale nella posa dei collegamenti sottomarini di potenza: per la prima volta, infatti, verranno superati i 2.000 metri di profondità, con punte fino ai 2.150 metri sotto il livello del mare.

A novembre 2021, Terna ha assegnato due contratti quadro per la fornitura e la posa in opera dei cavi sottomarini e terrestri dell’opera a Prysmian e Nexans (in associazione con Roda e Mive) aziende leader nel settore dei sistemi in cavo per l’energia. I due contratti quadro hanno un valore massimo di 1,7 miliardi di euro per quanto riguarda Prysmian e di 664 milioni di euro per Nexans. Per Prysmian il progetto prevede l’installazione da uno a tre collegamenti. Nexans, invece, realizzerà un collegamento con simili caratteristiche.

Il Tyrrhenian Link è uno dei principali interventi infrastrutturali del Paese, fondamentale per lo sviluppo e la sicurezza del sistema elettrico nazionale. Si tratta di un’opera di eccellenza ingegneristica italiana – il più importante progetto al mondo di trasmissione di energia elettrica sotto il mare – che permetterà di accelerare in maniera determinante lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

 L’opera migliorerà la capacità di scambio elettrico tra Campania, Sicilia e Sardegna, aumentando allo stesso tempo la concorrenzialità dei produttori sul mercato.

Gli investimenti nello sviluppo delle rinnovabili sono oggi la chiave per far fronte alle recenti problematiche legate al caro energia e per affrancarsi dalla dipendenza del gas russo.

 

RAMO EST

 

Il Ramo Est unisce l’approdo siciliano di Fiumetorto, nel Comune di Termini Imerese in provincia di Palermo, a Torre Tuscia Magazzeno, nel Comune di Battipaglia, nel salernitano. A Battipaglia sono in corso le attività di realizzazione per la stazione di conversione e le opere civili per la posa dei cavi terrestri.

Il progetto autorizzato prevede, in Campania, la realizzazione di una stazione di conversione e una stazione di smistamento a Eboli, collegata all’approdo di Torre Tuscia Magazzeno da un elettrodotto in cavo interrato di 15 km che percorrerà strade esistenti senza alterare ambiente e paesaggio.

Per quanto riguarda invece la Sicilia, la stazione di conversione sorgerà a Termini Imerese, in Contrada Caracoli, e sarà collegata all’approdo di Fiumetorto con un percorso in cavo interrato di circa 10 km. In aggiunta, sarà realizzata una nuova stazione a 380 kV all’interno dell’esistente Stazione Elettrica di Caracoli.

Per entrambe le tratte, per la posa dei cavi marini agli approdi si ricorrerà all’utilizzo della tecnica della perforazione teleguidata (trivellazione orizzontale controllata TOC) che consentirà di ridurre l’interferenza con la flora marina e l’impatto dei lavori sul litorale.

Il Ramo Est è il collegamento sottomarino più lungo mai realizzato da Terna: il cavo nelle acque del Mar Tirreno che raggiungono una profondità massima di 1560 metri.

La posa marina si esegue tramite l’impiego di apposite navi posa-cavo che suddividono l’intera posa in un numero di campagne definito dalla portata massima (10.000 ton peso del cavo imbarcabile) e del profilo del fondale marino. Nel caso del Tyrrhenian East Link, sono state identificate due campagne di posa: la prima (di lunghezza pari a circa 260 km) ha avuto inizio il 7 febbraio e si è conclusa a marzo, mentre la seconda (di lunghezza pari a circa 230 km) è stata avviata ad aprile e viene ultimata in queste ore. Le due pezzature sono state giuntate tra loro direttamente attraverso il cosiddetto giunto d’impianto che viene eseguito da personale specializzato direttamente a bordo nave.

Per quanto riguarda le Stazioni di Conversione, è attualmente in corso nei siti di Eboli e Termini Imerese, l’esecuzione delle opere civili dei principali edifici. L’entrata in servizio del primo collegamento è prevista per la fine del prossimo anno

 

RAMO OVEST

Il Ramo Ovest collega l’approdo siciliano di Fiumetorto, nel Comune di Termini Imerese in provincia di Palermo, all’approdo del cavo sottomarino di Terra Mala, nella Città Metropolitana di Cagliari.

Per quanto riguarda la Sardegna, dall’approdo della connessione sottomarina i cavi interrati percorreranno prevalentemente strade già esistenti per circa 30 km, lasciando inalterati ambiente e paesaggio, fino ad arrivare a Selargius, dove sarà realizzata la stazione di conversione in aree adiacenti alla già esistente Stazione Elettrica. I Comuni sardi coinvolti dal passaggio del cavo interrato, tutti ricadenti nell’area metropolitana di Cagliari, sono: Maracalagonis, Quartucciu, Quartu Sant’Elena, Settimo San Pietro e Sinnai.

In Sicilia, da Fiumetorto, i cavi interrati percorreranno un tracciato di 7 km lungo la strada esistente fino a Termini Imerese, in Contrada Caracoli, dove sorgerà la stazione di conversione in prossimità dell’attuale Stazione Elettrica.

 

SOSTENIBILITÀ E ATTENZIONE AL TERRITORIO

I progetti delle grandi infrastrutture marine rappresentano la risposta sostenibile di Terna alla costante crescita di richiesta di energia utilizzando soluzioni innovative, efficaci e che minimizzino l’interferenza con l’ambiente. Relativamente al Tyrrhenian Link, Terna ha avviato le attività di trapianto sperimentale di Cymodocea nodosa in prossimità dell’approdo di Fiumetorto, nel Comune di Termini Imerese (PA). Protagonista di tale attività è una pianta acquatica autoctona del Mar Mediterraneo che ha un ruolo fondamentale per l’ecosistema marino, tanto da essere stata protetta dall’Unione Europea in quanto svolge un’azione di protezione della linea di costa dall’erosione e di difesa della biodiversità, oltre che di cattura della CO2.

Il progetto di riposizionamento, che ha una valenza prettamente sperimentale non essendo mai stato effettuato per questa specie, su così larga scala e in mare aperto, è stato seguito in ogni sua tappa da personale Terna esperto e qualificato.

Nel dettaglio, il trapianto prevede il reinserimento nell’ecosistema marino di circa 20.000 talee su circa 1200 m2 di fondale, ad una profondità di 10 metri, utilizzando tecniche sperimentali che perseguono i più elevati standard di sostenibilità ambientale e consentono di raggiungere il miglior risultato possibile. Una volta completate le attività di trapianto, inizierà un piano di monitoraggio ambientale quinquennale.

Nel 2023 Terna ha eseguito delle importanti attività di risanamento ambientale nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo in località San Nicola Varco, nel Comune di Eboli (SA), dove sorgerà la futura Stazione di Conversione. I lavori sono durati meno di un anno e hanno portato alla rimozione di oltre 4.000 tonnellate di rifiuti. Grazie alle attività di risanamento è stato inoltre possibile demolire vecchie strutture presenti nell’area. Un analogo intervento Terna lo ha eseguito anche in località Caracoli, nel Comune di Termini Imerese (PA), a conclusione del quale sono state avviate le attività realizzative delle future Stazioni di Conversione del ramo Est.

 

 

LE OPERE IN CAVO SOTTOMARINO DI TERNA

A oggi sono sette i collegamenti sottomarini di Terna in esercizio. Il Sa.Co.I. 2 che collega Toscana, Corsica e Sardegna, l’interconnessione tra l’Italia e la Grecia, il Sa.Pe.I tra il Lazio e la Sardegna, il cavo Sorgente-Rizziconi tra la Sicilia e la Calabria, la linea tra Capri e Sorrento, l’interconnessione tra Italia e Montenegro e, in ultimo, il collegamento tra Piombino e l’Isola d’Elba.

Il Sa.Pe.I. è il più profondo tra i collegamenti in esercizio, toccando i 1.640 metri di profondità. Una volta operativo, il Tyrrhenian Link supererà questo record, raggiungendo i 2.150 metri di profondità.

Alcune delle più importanti opere infrastrutturali previste dal Piano Industriale sono collegamenti elettrici sottomarini che assicurano efficienza nel trasporto di energia e favoriscono la transizione energetica.

Tali opere, caratterizzate da elevati standard tecnologici e ingegneristici, prevedono una progettazione che valuta le caratteristiche geomorfologiche del fondale marino, dei livelli di profondità e dell’ecosistema.

Tra le opere non in esercizio, ma in fase di concertazione o realizzazione vi sono anche l’Adriatic Link – il collegamento HVDC tra Abruzzo e Marche da 1.000 MW di potenza lungo circa 250 km, di cui 210 km sottomarini, che rafforzerà lo scambio di energia nella parte centrale della Penisola – e l’elettrodotto in corrente continua Milano-Montalto, che collegherà Lazio e Lombardia, passando per Toscana, Liguria ed Emilia-Romagna, grazie a un tracciato complessivo di circa 500 km, di cui un tratto marino e uno aereo. La fase di consultazione pubblica per quest’opera è stata avviata a gennaio.

 

 LE INTERCONNESSIONI ELETTRICHE FRA L’ITALIA E L’ESTERO

 Per la sua posizione geografica strategica al centro del Mediterraneo, l’Italia rappresenta un ponte energetico tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Il Piano di Sviluppo 2025, presentato da Terna lo scorso marzo, ha confermato gli interventi di interconnessione con l’estero al fine di garantire sicurezza, sostenibilità ed efficienza, tramite la possibilità di mutuo soccorso tra sistemi interconnessi. In aggiunta, queste infrastrutture costituiscono un fondamentale strumento di flessibilità per condividere risorse di generazione e capacità di accumulo, a fronte della variabilità della produzione rinnovabile.

Esse rappresentano, infatti, lo strumento per aumentare l’indipendenza energetica del nostro Paese e per diversificare le fonti di approvvigionamento, garantendo maggior sicurezza, efficienza e adeguatezza al sistema, favorendo al contempo la sostenibilità degli investimenti e permettendo di ridurre le tensioni sui prezzi dell’energia. In questo contesto, il ruolo dell’Italia risulta potenzialmente decisivo soprattutto in chiave europea, anche considerata la sua posizione geografica adatta a rendere il Paese hub energetico del Mediterraneo.

A oggi sono 30 i progetti di Terna di interconnessione elettrica con l’estero in esercizio, con sette Paesi, come riportato dal PNIEC:

  • 9 linee con la Francia;
  • 12 linee con la Svizzera;
  • 4 linee con l’Austria;
  • 2 linee con la Slovenia;
  • una linea con il Montenegro;
  • una linea con la Grecia;
  • un collegamento 220kV con Malta.

In aggiunta, sono stati pianificati da Terna ulteriori interconnessioni con Tunisia, Francia e Grecia. Di questi, l’elettrodotto tra Italia e Tunisia (Elmed) e il collegamento sottomarino tra Italia e Corsica (Sa.Co.I.3) hanno già ottenuto il decreto autorizzativo definitivo del MASE.

 

In dettaglio:

  • Co.I.3: progetto di ammodernamento e potenziamento dell’attuale interconnessione elettrica sottomarina in corrente continua a 200 kV tra la Sardegna, la Corsica e la Toscana (Sa.Co.I.2). L’opera, autorizzata dal MASE nel 2023, è uno dei progetti di Terna finanziati dal Programma REPowerEU. A febbraio sono stati avviati i cantieri del tratto terrestre in Sardegna. Il progetto, autorizzato definitivamente dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a settembre 2023, consiste nella realizzazione di un cavo HVDC (High Voltage Direct Current) tra Sardegna, Corsica e Toscana, con una capacità di trasporto complessiva fino a 400 MW, e di due stazioni di conversione (Voltage Source Converter, VSC) in Sardegna e in Toscana. Nel dettaglio, per quanto riguarda la Toscana, l’approdo dei cavi sottomarini è stato localizzato a Salivoli, nel Comune di Piombino, mentre la stazione elettrica di conversione sorgerà in adiacenza all’esistente impianto di Suvereto. Per quanto riguarda la Sardegna, invece, l’approdo dei cavi è localizzato a Santa Teresa di Gallura, comune in provincia di Sassari, mentre la stazione di conversione sarà realizzata a Codrongianos accanto a quella esistente.
  • Elmed: un progetto simbolo è rappresentato da Elmed, l’elettrodotto sottomarino che collegherà l’Italia e la Tunisia. Si tratta di un progetto strategico per l’Italia, incluso infatti nel Piano Mattei per l’Africa, ma anche per l’Europa, tanto che è un’infrastruttura su cui la Commissione ha deciso di finanziare con 307 milioni di euro tramite Connecting Europe Facility (“CEF”), il programma di finanziamento dell’Ue destinato allo sviluppo di progetti chiave per il potenziamento delle infrastrutture energetiche comunitarie.

Elmed sarà il primo collegamento elettrico in corrente continua tra Europa e Africa e contribuirà alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico italiano e al raggiungimento dei target di decarbonizzazione fissati a livello nazionale e internazionale. L’opera è stata autorizzata per il tratto italiano dal MASE a maggio 2024. Il tratto tunisino dell’infrastruttura è stato autorizzato dal governo tunisino a luglio 2024.

Raddoppio interconnessione Italia-Grecia: a gennaio 2024 sono stati presentati gli esiti della consultazione pubblica per il nuovo collegamento che sarà composto da due cavi sottomarini di 250 km e potenza fino a 1.000 MW e due cavi terrestri in corrente continua di 50 km che uniranno l’approdo di Melendugno, in Puglia, alla costa greca. L’intervento consentirà la gestione in sicurezza dell’intera Zona Sud e favorirà approvvigionamenti efficienti di energia, grazie alla possibilità di abilitare nuove risorse attraverso il coupling del mercato elettrico e di mantenere lo scambio di energia tra i due Paesi.