Il 9 aprile 2025, l’Hotel delle Nazioni di Roma ha ospitato un incontro di grande rilevanza :”Colloqui per la Pace”, organizzato dall’Associazione “Avvocatura in Missione”. L’evento, sapientemente coordinato dal giornalista Stefano Girotti, ha riunito personalità di spicco provenienti da vari ambiti, tra cui politica, religione, accademia e diplomazia, con l’obiettivo comune di discutere e riflettere sui conflitti globali e su come promuovere la pace nel mondo.
L’incontro si è aperto con una preghiera allo Spirito Santo, un intenso momento di riflessione che ha stabilito il tono per il resto della giornata. Il desiderio di tutti i presenti era quello di sensibilizzare le forze politiche su temi cruciali come la pace, la giustizia e la dignità umana.
Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha aperto l’incontro con un discorso duro ma necessario. Ha evidenziato la situazione critica dei conflitti attualmente in corso, con oltre cinquanta guerre che devastano il mondo. Paglia ha attirato l’attenzione su un fenomeno inquietante: la delegittimazione delle principali organizzazioni internazionali, come l’ONU, a causa dei veti reciproci e della politica egemonica di singoli stati, che ne hanno indebolito la capacità di intervento efficace.
Un altro tema affrontato dal Presidente Paglia è stato l’ascesa dell'”EGO-LATRIA”, il pericoloso culto del sé, che sta prendendo piede in molte società. Questo fenomeno, secondo lui, porta a un individualismo sfrenato che nega il bene comune, favorendo un clima di competizione e conflitto.
Successivamente, il professor Giulio Alfano, docente presso la Pontificia Università Lateranense, ha sollevato il tema dell’impegno storico dell’Italia per la pace. Ha sottolineato come la nostra Costituzione non solo condanna la guerra, ma mette al centro dell’interesse collettivo la dignità dell’uomo. Questo aspetto evidenzia l’importanza di mantenere vive le tradizioni pacifiste del nostro Paese, che possono servire da modello per altri nazioni.
Un momento cruciale dell’incontro è stato l’intervento di un panel di senatori, capigruppo di diversi schieramenti politici. Nonostante le opinioni contrastanti, c’è stata una convergenza notevole: il futuro del nostro pianeta e delle generazioni future dipende dalla capacità di vivere insieme, superando l’egoismo, l’espansione territoriale e le questioni economiche e sociali.
I senatori hanno riconosciuto le limitazioni oggettive dell’iniziativa italiana nel fermare i conflitti armati, soprattutto in regioni critiche come l’Ucraina e il Medio Oriente. Tuttavia, hanno sottolineato il grande potenziale del nostro Paese come soggetto mediatore internazionale, capace di contribuire alla ricerca di soluzioni che possano fermare l’escalation distruttiva di ogni guerra in qualsiasi parte del mondo.
L’ambasciatore dell’Afghanistan, intevenuto verso la fine dell’incontro, ha aggiunto la propria voce al dibattito, condividendo la complessa relazione tra il governo afghano e il movimento integralista dei talebani. I suoi insight hanno offerto un tocco emotivo, ricordando la complessità nella risoluzione anche dei conflitti interni ad alcuni Paesi del mondo.
L’incontro si è concluso con un appello appassionato da parte dell’avvocato Suor Anna Egidia Catenaro, Presidente dell’Associazione “Avvocatura in Missione”. Ha illustrato, con l’aiuto di un video, le iniziative passate ed i progetti futuri per invocare l’intervento divino sui potenti della terra e sui governanti, al fine di fermare ogni conflitto, ogni violenza e far trionfare la pace e la concordia tra i Popoli.
“Colloqui per la Pace” ha rappresentato un momento di profonda introspezione e dialogo. Ha dimostrato che, nonostante le differenze politiche e ideologiche, esiste un consenso fondamentale sulla necessità di promuovere la pace e la giustizia. L’evento è stato come un promemoria potente della responsabilità condivisa che tutti noi, ed in particolare il mondo politico, abbiamo nel plasmare insieme un futuro più pacifico e armonioso.
Alla luce di ciò, il messaggio chiave emerso da “Colloqui per la Pace” è stato chiaro: la pace non può essere imposta, ma deve essere costruita attraverso la collaborazione, il rispetto reciproco e, se necessario, il sacrificio individuale. Solo attraverso questi valori fondamentali potremo sperare di superare le divisioni che affliggono il nostro mondo ferito.
Ogni participante ha portato con sé un impegno rinnovato per continuare il dialogo e la ricerca della pace, consapevole che solo lavorando insieme sia possibile sconfiggere le forze dei conflitti armati e della distruzione. “Colloqui per la Pace” non è stato solo un evento, ma un’occasione di crescita ed un’eloquente dichiarazione di intenti: lavorare insieme, indipendentemente dalle differenze e dal credo politico, per costruire un mondo più giusto e pacifico.Pietro Nico