Struffoli, codette colorate e palĺine

Struffoli, codette colorate e palĺine
Giulio Caso
Premetto che reputo un piatto di struffoli, senza codette colorate e palline, come un piatto di pastasciutta senza formaggio grattuggiato.
Detto questo, con la saggezza  che ci deriva dal detto: “Est modus in rebus”,  non si può non notare, l’aumentata predilezione per la quantità di palline con cui vengono guarniti, poi, gli struffoli.
Chiedendo di ridurle si vedono facce sdegnate.
Tutta la questione sembrava ridursi a gusti personali.
Una cosa banale per la quale arrendersi all’evidenza.
Se si sservano  però,  proprio i gusti di coloro che si pronunciavano, sdegnati all’ipotesi di ridurre le palline, si può notare quanto segue.
Ebbene, quando si tratta di scegliere quello struffolo che “mi piace tanto”   quello particolare che spicca e fa venire l’acqualina in bocca, quello che… la dieta da domani, tutti costoro, ma proprio tutti, scelgono lo struffolo con meno palline.
Conclusione.
Diceva Maslov “essere o apparire”.
Quelle che preparono gli struffoli sono, giustamente, orgogliose di una bella, estetica preparazione colorata che richiede, appunto, tra le altre cose (miele e canditi) codette colorate e palline.
Quanto ai loro gusti, sono simili a quelli di tutti, si orientano, sempre, sullo struffolo che ne contiene di meno.
Solo che non riescono ad ammetterlo.
Soluzione.
Non mescolare troppe palline, ma aggiungerne, come si vuole, sopra, in tal modo chi ne gradisce di meno si piglia gli struffoli di sotto.
È così facile.
W gli struffoli del nuovo anno.