Roma: ACOI, San Camillo Forlanini hub europeo per chirurgia robotica in 5G
Questa mattina l’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma ha ospitato, per la prima volta in Europa, il nuovo sistema robotico chirurgico Toumai di Microport Medbot.
Lo strumento è stato utilizzato dall’équipe guidata dal prof. Pierluigi Marini, Direttore UOC Chirurgia Generale, d’Urgenza e delle Nuove Tecnologie, per un intervento di rimozione di un tumore addominale.
Lo comunica in una nota l’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani – ACOI
“Il nostro ospedale è particolarmente sensibile all’aggiornamento tecnologico” dichiara il prof. Pierluigi Marini, Presidente Onorario ACOI. “Siamo soddisfatti che il sistema sanitario regionale ci permetta di usare strumenti all’avanguardia come il Toumai. Essere stato il primo chirurgo in Europa ad utilizzarlo ci inorgoglisce molto”.
“La chirurgia robotica – continua Marini – migliora l’outcome dei pazienti: il caso trattato era un grosso tumore addominale ed il robot ha permesso di operare con maggiore confort e precisione. Questa strumentazione, ce lo dicono i dati, porta a una ripresa straordinaria post operatoria dei pazienti e a una riduzione sensibile dei tempi di ospedalizzazione”.
Soddisfazione per la scelta del San Camillo Forlanini anche dalla Medical-Note distributore del robot: “Siamo molto felici di aver effettuato il primo intervento in Europa con il nostro Toumai”, commenta Giuseppe Battente, CEO di Medical-Note. “Questo è un ospedale pubblico di rilievo nazionale e internazionale e la tecnologia consente di ottimizzare l’accesso a cure avanzate, aumentando il valore dell’attività chirurgica”.
Caratteristica chiave del robot Toumai è la telechirurgia, che, spiega Battente: “è resa possibile dal 5G, che consente ai chirurghi di operare da remoto con trasferimento dati ad alta velocità e comunicazione in tempo reale. Questo supporto tecnologico è fondamentale per estendere le cure chirurgiche a distanza e in aree svantaggiate”.
Gli strumenti robotici – continua la nota ACOI – sono minimamente invasivi, comportano incisioni più piccole, minor dolore post-operatorio, meno complicazioni e una ripresa più rapida rispetto alla chirurgia tradizionale.
“L’intervento di oggi – conclude il Presidente Marini – ha rappresentato uno straordinario momento formativo per tutto il personale sanitario impegnato nella chirurgia ospedaliera, dimostrando le potenzialità in termini di qualità e innovazione per le aziende ospedaliere pubbliche”.