Salerno: a Palazzo Sant’Agostino presentato tra numeroso pubblico volume “Gennarino ‘o mbriacone” di Mario Farina
Serata densa d’emozioni ieri a Palazzo Sant’Agostino, per la presentazione dell’ultima fatica lettararia di Mario Farina, poeta salernitano dallo scoppiettante vernacolo, “Gennarino ‘o mbriacone e liriche varie” in lingua e dialetto napoletano. Diverse le liriche presenti nel testo che vanta la prefazione del prof. Vincenzo Aversano, già ordinario presso l’Università degli Studi di Salerno. Vecchi mestieri, vicoli, personaggi scorciati e rivisitati con leggero tocco poetico, animano le pagine accattivanti d’una raccolta da leggere tutta d’un sol fiato. Coordinata la presentazione da Rita Occidente Lupo, Direttore Responsabile del quotidiano dentroSalerno, dopo l’intervento iniziale del Presidente dell’Auser, Donato Nardiello, del prof. Vincenzo Aversano, della prof. Maria Pina Cirillo, del giornalista Paolo Romano, intermezzi musicali grazie al Liceo Musicale “Teresa Confalonieri” di Campagna, con i maestri di flauto e fisarmonica Domenico Farina e Nicola Tommasini, che hanno offerto al numeroso pubblico un repertorio classico-partenopeo. Non senza un rivolo di commmozione Farina, che ha stralciato liriche e brani dal suo poemetto, in un amarcord salernitano, che rischia l’oblìo per le nuove genrazioni. Costanti messaggi al recupero della dimensione autentica dell’esistenza, hanno offerto ai relatori l’occasione per allungare il cannocchiale critico anche alle altre pubblicazioni di Farina, come “‘O Vangelo ‘e San Matteo”, in versi napoletani. Gli endecasillabi che balzano dall’ultima silloge, come ricordato da Aversano, non casuali ed incisivizzano messaggi d’umanità, con estrema semplicità. Perchè restare fanciulli, sulla scia del fanciullino di pascoliana memoria, anche quando le rughe del tempo segnano il passo, non da tutti! Ed invece Farina riesce a mantenere integro l’afflato emotivo, nel guardare alla vita e nell’andare a ritroso in una storicità salernitana nella quale la strada, i vicoli, palpitanti di vitalità. Ed il poeta non smette mai d’invitare alla solidarietà, all’amore, lasciando perle di saggezza attraverso personaggi di ieri, che oggi vivono un altro ruolo nella frenetica società post industriale, malata di troppa tecnologia, ma orfana di sentimenti vitali!