Scuola senza zaino!
di Rita Occidente Lupo
Tomi pesanti, zaini traboccanti…spalle incurvate! La Buona Scuola resetta anche il cartaceo, dando spazio a “Scuola senza zaino”, metodo didattico all’avanguardia, che sta conquistando l’Italia. L’occorrente per l’apprendimento resta in aula. L’esperimento nel Pisano, avanzato da qualche anno con successo. Gli allievi studiano su tavoli comuni, aiutandosi vicendevolmente, mentre gl’ insegnanti senza cattedra, creano un rapporto più diretto coi discenti: tutto il materiale viene auto-prodotto. I quaderni, con righe e quadretti particolari, per aiutare la scrittura e l’ordine; i contatori della matematica, inventati dai maestri stessi e poi codificati; massima attenzione al corsivo, perché aiuta lo sviluppo del pensiero. Gettonatissimo il “problem solving”, che consente agli stessi alunni l’apprendimento, risolvendo ogni volta quesiti, come assemblare parole o contare mille cannucce: scoprendo così le decine, l’ autocorrezione con i materiali appositi. Il metodo “Senza Zaino”, all’insegna della triade responsabilità, comunità e ospitalità, diffuso in più di cento istituti e seguito da quasi ventimila utenti. L’ambiente confortevole, con “isole” scomponibili, vanta un’ “agorà”, angolo dove seduti su cuscini e divanetti, si legge e si discute, corredato di schedari, raccoglitori, tablet e computer. Non mancano aule dedicate alle varie materie, per permettere approfondimenti disciplinari. Scuola futurista? No, quella Buona, che si vorrebbe estesa anche a molti contesti del Meridione!