Dal neorealismo alla commedia italiana
Giulio Caso
Ladri di biciclette, il film più importante del neorealismo o almeno al centro del momento storico, ha un seguito, un’evoluzione tecnologica e metodologica, utilizzata anche a Salerno e provincia.
Seguite.
Nel film, per rubare la bicicletta, l’attore, poveruomo, è a piedi, un poco goffo e, così, poi, viene fermato.
Nel decennio successivo, dopo il neorealismo, si passa alla commedia italiana. Rubare biciclette diviene: furto con destrezza.
Pensate.
Si rubavano biciclette andando in bicicletta.
Cioè il ladro si addestrava a condurre, oltre alla sua bicicletta, un’altra bicicletta lasciata incustodita che trovava per via.
Con le due mani riusciva a condurre i due manubri restando sulla sua bici.
Quasi un “molleggiato”, ma senza scrupoli per le necessità del proprietario dell’altra bicicletta.
Dove portava queste bici rubate, a chi le vendeva, quanto ricavava… ? Abbastanza per campare alla giornata e con rischi ridotti potendo sempre svignarsela con la sua bici.