Giulio Caso
“Elementare Watson, si stanno sciogliendo i ghiacciai, fa caldo”. Chissà perchè la cosa è sembrata anomala e molti scrivono allarmati sui social. Niente di meno è estate e i ghiacciai si sciolgono?
 Lasciamo, per un poco, la domanda in sospeso.
Un altro punto: si sciolgono i ghiacciai e gruppi di associazioni vanno a prendere fazzolettini di carta ed altre cose lasciate dagli escursionisti.
 Questo è un lavoro apprezzabile.
Ah!, si sciolgono i ghiacciai ed emergono, addirittura, reperti della I guerra mondiale. Questo dimostra che la situazione è grave?
Credo che dimostri, per adesso, solo che nel passato recente, i nostri ghiacciai  sono arrivati a sciogliersi come oggi e che poi si sono riformati, pensate, in inverno.
Comunque vanno seguite queste oscillazioni della massa di ghiaccio con studi sereni, proposte operative, anche di educazione a corretti comportamenti ed abitudini sociali, ma senza allarmismi inutili che, più che altro, sembrano ricalcare la favoletta de “Al lupo al lupo”.
Inutili, anche, perchè, oltre che preoccuparsi, il cittadino non fa che assume comportamenti, usi e abitudini, secondo indicazioni, più o meno, subliminali e… interessate dai produttori che spingono al consumo, allo spreco di energia, anche oltre il necessario.
Analizziamo bene le competenze, il carattere, la personalità e le finalità di coloro a che a qualsiasi livello danno indicazioni che ci dovrebbero guidare nella risoluzione dei problemi climatici  ed oltre, come indicazioni di vita.
Uno dei fattori che deve renderci attenti è la forzata estremizzazione dei problemi, senza indicazioni pragmatiche.  Per la serie: che bello!, guai a gogò!, e nella incertezza diffusa, nella confusione, qualcuno fa i suoi grandi affari.