San Giovanni Rotondo: Sacro Graal, Adolf Hitler lo cercava… Padre Pio lo proteggeva 

San Giovanni Rotondo: Sacro Graal, Adolf Hitler lo cercava… Padre Pio lo proteggeva 

Qualcuno del Santuario dell’Incoronata nel 1916 lo ha consegnato nelle mani del cappuccino Santo; nel 1968 padre Pio, prima della sua morte, lo ha consegnato a padre Cristoforo, un suo confratello fidato, di Vico del Gargano(Fg).

Monica Sales – La storia è molto antica, conservata per fortuna, in un dossier segreto in alcune centinaia di pagine che nei giorni scorsi, Giuseppe Saldutto nella sua qualità di vice Presidente dell’Associazione Pro Padre Pio di Torino, ha potuto consultare in esclusiva e tenere tra le mani per circa 2 giorni, nella zona Roma Eur, potendo fotografare, in modo legale, solo alcune pagine che raccontano e svelano i segreti legati ad una coppetta che ha raccolto il sangue di Gesù in croce. Portato via agli inizi dei Tempi cristiani dall’apostolo Pietro, non se ne sa quasi niente, fino ai tempi di san Francesco, (Assisi, 1181/1182 – Assisi, 3 ottobre 1226) che lascia la sua traccia nel Santuario dell’Incoronata di Foggia, dove per la prima volta la Madonna appare agli umani nel 1001. I templari sanno forse qualcosa, ma per questo motivo vengono perseguitati e sciolti ufficialmente dalla Chiesa. Sant’Alfonso Maria de Liguori, (1696-1787 di casa in quel di Deliceto nel foggiano) anche lui è informato di questo oggetto, troppo importante per essere esposto al Pubblico e che staziona per diversi secoli sepolto nel Santuario dell’Incoronata, uno dei più importanti al mondo, a pochi km dal capoluogo foggiano. Il Sacro Graal fu custodito per secoli nel Santuario dell’Incoronata per opera di San Francesco, poi ne fu informato Sant’Alfonso Maria de Liguori, alla fine questi 3 oggetti confluirono nelle mani di padre Pio (1887-1968). Oggi il custode temporale della reliquia più importante del mondo cristiano è in caveau vicino Firenze, intestato al nipote del medico di padre Pio: Giorgio Festa. Al Festa già famoso discografico e produttore televisivo e musicale ha dato la possibilità allo studioso Giuseppe Saldutto, di poter analizzare e pubblicare questi documenti, che per il momento facevano parte di un dossier personale ma storico. Il vasetto che è grande poco meno di una moderna tazzina di caffè, nei prossimi mesi, potrebbe trovare collocazione in un importante Santuario del sud Italia, per la venerazione di tutto il mondo cristiano che finalmente, dopo secoli, di oscurantismo, grazie alla lettera autografa di padre Pio, ridona all’umanità 1 dei 3 oggetti di culto, sempre ricercati e mai ritrovati. In questo tempo al confine tra la vita e la morte, dell’intero genere umano, questo oggetto sacro potrebbe fare la differenza.

Monica Sales